LA LEGA E GLI AMICI ROM

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Matteo Salvini e il pentito Agostino Riccardo
Nella foto Matteo Salvini e a destra il pentito del clan Di Silvio Agostino Riccardo

In un nostro articolo pubblicato il 22 ottobre scorso – Lega made in Latina – avevamo rimarcato come in realtà a Latina, in contrasto con le dichiarazioni pro-ruspa di Salvini, la Lega sia o quanto meno sia stata amica dei Rom.

Evidenziammo che “l’unica forma di discriminazione che sembra praticata è quella secondo cui i Rom amici devono avere come requisito quello di essere legati alla criminalità organizzata nostrana dedita allo spaccio, all’estorsione, all’usura e al voto di scambio”.

Agostino Riccardo
Agostino Riccardo

A distanza di sei mesi vediamo ora campeggiare sui mezzi di informazioni nazionali e locali le notizie concernenti le dichiarazioni del pentito Agostino Riccardo, che confermano quanto da noi denunciato.

Latina Tu si è occupata più volte del problema, sia prima del citato intervento del 22 ottobre scorso, sia dopo.

In considerazione del clamore anche nazionale che ha assunto la vicenda, riteniamo opportuno ricordare i seguenti articoli:

Bastarda Pontina parte III nel quale si evidenziano i rapporti tra clan, criminalità e politica, senza considerare che si raccontano le infiltrazioni negli organi investigativi;

Mi ricordo migliare verdi Scontro nella Lega nel quale si analizzano, ancora più nello specifico, i leader di Salvini e i loro “rapporti” sul territorio pontino;

Lega di Salvini a Latina, il re è nudo ma nessuno ne parla quando, in tempi non sospetti, ci soffermavamo sul pantano ormai conclamato in cui è affogato il partito in provincia;

Massimiliano Carnevale di querela in querela fino alla Lega di Salvini in cui si dava conto a una vicenda solo apparentemente singolare ma, in realtà, esplicativa di un certo modo di fare politica dalle parti leghiste.
E tanto altro ancora.

Non possiamo quindi non ritornare sull’argomento ora che è diventato addirittura materia di aspro dibattito politico nazionale per evidenziare alcuni aspetti significativi.

L’ATTIVITÀ DI LATINA TU

In questi primi sette mesi di vita riteniamo di aver dato ampia prova di non avere alcun tipo di condizionamento e di aver quindi tenuto fede al nostro impegno che, come abbiamo scritto fin dall’inizio, è di dare “spazio a chiunque avrà voce libera. Una voce che proponga o spieghi argomenti di interesse collettivo con competenza e spontaneità che non sarà mai sacrificata allo spontaneismo, nella consapevolezza che per informare riguardo ai temi imprescindibili per il nostro futuro serve l’autorevolezza della conoscenza e il coraggio della volontà”.

Abbiamo cercato di caratterizzarci con articoli di approfondimento e inchieste, in particolare:

IL SILENZIO SU LATINA TU

In un contesto informativo in cui alcune volte si fanno articoli riprendendo post da FaceBook e si cerca di riempire gli spazi anche pubblicando comunicati stampa di fantomatici comitati e associazioni, abbiamo conseguito in questi primi sette mesi di vita un record da guinness dei primati: mai citati.

Prefettura di Latina
La sede della Prefettura in Piazza della Libertà, Latina

La questione è eclatante soprattutto se si considerano gli ultimi accadimenti.

Come già detto la nota del Prefetto intesa a vietare l’evento pubblico di Spigno Saturnia faceva esplicito riferimento al citato articolo pubblicato su Latina Tu. Non solo, il redattore dell’articolo Bernardo Bassoli è stato anche successivamente ricevuto dal Prefetto medesimo.

Ebbene, non è possibile trovare sui mezzi d’informazione alcuna citazione di Latina Tu (eccetto un richiamo in un articolo de Il Messaggero di Latina, peraltro, su un altro articolo dedicato a un protagonista leghista sul territorio: vedi link).

La stessa cosa si è ora ripetuta, a distanza di pochi giorni, per la vicenda Lega – Rom, nonostante i fiumi d’inchiostro che abbiamo riservato all’argomento.

LE MINACCE DI QUERELA

Come è ormai italica abitudine, ogni volta che i politici vengono attaccati si difendono minacciando querele e, quindi, anche noi siamo stati minacciati di querela da esponenti della Lega per alcuni dei nostri interventi.

Quello che conta non è tanto la querela in sé, ma il fatto di annunciarla. Il politico vuole mostrare all’opinione pubblica la propria indignazione per gli attacchi subiti e la circostanza di dichiarare che sporgerà querela, o addirittura che è già stata presentata, ha il solo scopo di recuperare immediatamente credibilità. Chi andrà mai a verificare se poi la querela c’è stata veramente? Chi, nel caso, si occuperà mai di vedere come va a finire.

In sostanza, l’annuncio della querela è parte del teatrino della politica, per cui può forse dirsi che in Italia oltre alla querela per diffamazione esiste anche la querela per intimidazione.

Ovviamente anche nel caso sollevato a livello nazionale Lega – Rom, è spuntata la parola magica querela.

Ci sentiamo di dire ai vari giornalisti minacciati di stare tranquilli. Infatti ad oggi non ci risulta alcuna querela da parte di esponenti della Lega nei nostri confronti, per cui…

Ad essere precisi, però, una querela c’è stata, ma non da parte di un esponente politico della Lega, ma da un certo Giampiero Di Pofi citato nell’articolo Lega made in Latina.

Di Pofi, chi è costui?

Fabio Ciccimarra
Fabio Ciccimarra

Per sapere chi è il Carneade latinense del terzo millennio è sufficiente ripercorrere solo un po’ la sua storia. Ad esempio, quando l’ex capo della Squadra Mobile di Latina Fabio Ciccimarra venne colpito durante un interrogatorio in Questura con una testata da Gianluca Tuma, c’era anche lui, convocato proprio insieme a Tuma per essere interrogato. Allo stesso modo il cosiddetto maxi-sequestro di beni dopo l’inchiesta Don’t Touch, oltre a colpire direttamente Tuma, ha avuto come destinatario anche Giampiero Di Pofi, varie volte definito nelle carte e più volte in articoli di stampa quale sodale e prestanome di Tuma.

Questa breve digressione su Giampiero Di Pofi non è solo dovuta ad una completezza di esposizione, ma anche al fatto che un dubbio ci è venuto.

Visto le varie minacce di querela pervenute da esponenti della Lega, che al momento sembra siano rimaste tali, non è per caso che oltre alla querela per intimidazione, qualche politico si è inventato anche la querela per interposta persona?

Oltre alle varie minacce di querela, l’azione degli esponenti della Lega made in Latina ha seguito anche altri percorsi, tipo ad esempio quello di indurre siti blog che avevano ripreso alcuni nostri articoli a cancellarli.

SALVINI, DICCI QUALCOSA

Salvini, Zicchieri e Tripodi
Matteo Salvini, Francesco Zicchieri e Angelo Tripodi

Nelle nostre denunce nei confronti della Lega Made in Latina abbiamo sempre rimarcato il fatto che, come chiaramente si evinceva appunto dal termine coniato, ci riferivamo a storture che caratterizzavano il nostro territorio e non abbiamo mai attaccato direttamente il capo politico del partito, concedendo generosamente il beneficio del dubbio che potesse ignorare la situazione.

A questo punto, però, visto il clamore nazionale che ha assunto la vicenda e considerato che Salvini, oltre a essere il capo della Lega, è anche il Ministro dell’Interno, ci si aspetterebbe da lui qualche dichiarazione in proposito.

Fino a questo momento “il capitano” che parla di tutto e a cui piace informarci anche sulla sua colazione è rimasto in silenzio, ma il silenzio in questo caso equivale a fare una bruttissima figura, proprio come quella da lui appena fatta sulla vicenda del film ”Operazione Spartacus – La Casalese” promosso dalla “sua” Radio Padania Libera.

Come abbiamo evidenziato nell’articolo pubblicato ieri (26 aprile, vedi link), nella sua qualità di Ministro dell’Interno ha bloccato la presentazione a Spigno Saturnia (a seguito della nota del Prefetto di Latina); invece nei panni di capo della Lega non ha impedito che la pellicola e l’allegato libro venissero promossi da Radio Padania Libera, l’house organ radiofonico leghista (del quale tra l’altro è stato direttore dal 1993 al 2013).

Siamo tutto orecchi: un po’ di tempo oltre che al sottosegretario Siri (di cui abbiamo peraltro parlato perché la vicenda lambisce la nostra provincia), siamo sicuri che il Capitano leghista potrà dedicarlo anche a un piccolo blog di provincia.

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