IL SINDACO COLETTA IN FUORIGIOCO

/
Damiano Coletta

Abbiamo ormai tutti imparato che al Sindaco Damiano Coletta piacciono le metafore calcistiche. Assecondando questa sua caratteristica ci viene da dire che sulla vicenda dell’ormai famosa delibera di Giunta Municipale n. 457 del 28 dicembre 2018 riguardante il piano particolareggiato Q3, di cui ci siamo occupati negli articoli “Urbanistica, punto dolente per Coletta” e “Variante Q3: non indagati ma politicamente responsabili”, il Sindaco è finito nettamente in fuorigioco.

Non solo per quanto abbiamo detto negli articoli succitati, ma anche (se non addirittura soprattutto) per l’incontro pubblico da lui tenuto al Foyer del Teatro D’Annunzio il 5 febbraio.

L’ERRORE  DI “LATINA EDITORIALE OGGI”

Il giornale diretto da Alessandro Panigutti ha sollevato la questione relativa alla citata delibera, denunciando che l’atto avrebbe nascosto al proprio interno una vera e propria variante sostanziale al piano particolareggiato Q3.

Alessandro Panigutti
Alessandro Panigutti, direttore Latina Editoriale Oggi

Nell’ambito dei vari articoli pubblicati sull’argomento, Latina Editoriale Oggi ha dato la notizia, rilevatasi poi non vera, che l’inchiesta in corso da parte della Procura della Repubblica di Latina avrebbe visto come indagati il sindaco e tutta la Giunta, con l’unica eccezione dell’assessora Caprì, non presente nella Giunta del 28 dicembre 2018.

Successivamente lo stesso giornale ha rettificato, dando alla rettifica la prima pagina e il titolo più importante, specificando che dell’amministrazione comunale erano indagati l’assessore all’Urbanistica Francesco Castaldo e il dirigente Paolo Ferraro, nonché per la parte privata l’imprenditore Luigi Corica e l’architetto progettista. (Va evidenziato che non è comunque di poco conto per un’amministrazione comunale avere come indagati l’autore politico e quello amministrativo di un atto approvato in Giunta).

COLETTA, IL SILENZIO DELL’INNOCENTE

Ebbene, l’argomento dell’incontro pubblico ha riguardato solo ed esclusivamente tale ultimo aspetto con il Sindaco che si è scagliato contro Latina Editoriale Oggi.

Certo l’errore c’è stato e sicuramente non è piacevole leggere la notizia non vera di essere indagato, ma il punto politico e non personale è il seguente.

Che senso ha che un sindaco convochi un incontro pubblico su una vicenda che, al netto delle vicende di natura penale, è comunque estremamente scottante sotto l’aspetto urbanistico e non entri nel merito della questione?

La circostanza della notizia non vera e poi rettificata è qualcosa che è già successa a tanti altri giornali anche di livello nazionale e la vicenda ha una valenza la cui portata si esaurisce nel giro di pochi giorni.

Urbanistica a LatinaInvece, costruire un edificio destinato a centro commerciale della superficie coperta complessiva di circa mq 5.561,33 con un volume da realizzare pari a mc. 25.311,46 ed un’altezza di circa mt. 10,63 nei pressi dell’Hotel Garden, è una scelta urbanistica importante destinata a produrre effetti anche sulle generazioni future.

Possibile che, nonostante il clamore suscitato dalla questione prettamente urbanistica, il Sindaco non abbia ritenuto di dire alcunché nel merito?

Quello che per lui ha contato è sembrato soltanto il fatto di non essere indagato e poter cogliere l’occasione per sfogarsi un po’ contro il giornale “nemico”.

Alla città però non interessa la diatriba Coletta – Latina Editoriale Oggi, e interessa il giusto, in fin dei conti, riguardo all’eventuale aspetto penale della vicenda.

La città vuole sapere perché è stata fatta quella sciagurata scelta urbanistica e il Sindaco, sin dall’inizio di questa vicenda, non sta dando alcuna risposta politica.

Ci rimangono solo le parole dell’assessore all‘urbanistica Francesco Castaldo, indagato insieme al dirigente Paolo Ferraro, che ha spacciato il vincolo di destinazione alberghiera (da rimuovere essendone venuti meno i presupposti) come un vincolo urbanistico, mentre era soltanto un vincolo economico posto tanti anni fa in quanto necessario per l’ottenimento di un mutuo.

LE DOMANDE CHE ATTENDONO UNA RISPOSTA

Francesco Giri e Damiano Coletta
Il segretario di Latina Bene Comune Francesco Giri e il Sindaco Damiano Coletta

Ci sono delle domande che nulla hanno a che vedere con l’inchiesta penale, ma riguardano solo ed esclusivamente la politica urbanistica dell’amministrazione targata LBC, per cui il Sindaco, che è allo stesso tempo il punto di riferimento di LBC e il capo politico dell’amministrazione comunale, non può continuare a tacere.

Veramente l’attuale amministrazione vuole che si realizzi su Via del Lido nei pressi dell’Hotel Garden un grande centro commerciale?

Se è così, perché è stata fatta questa scelta? Da quale tipo di pianificazione generale deriva?

Si è tenuto conto della presenza di altri centri commerciali nelle vicinanze?

Come si coniuga la scelta adottata con quanto affermato da LBC in campagna elettorale? (No alla cementificazione, no al consumo del suolo).

Ci duole per il Sindaco e la sua maggioranza, ma al caso del piano particolareggiato Q3 non può certo applicarsi il proverbio “un bel tacer non fu mai scritto”, che vuol significare che la bellezza del saper tacere al momento opportuno non è mai stata lodata a sufficienza.

Al contrario, la città ha bisogno di parole e vuole conoscere, dopo oltre due anni e mezzo dall’insediamento, cosa vuole fare l’attuale amministrazione in campo urbanistico.

Articolo precedente

SAN FELICE CIRCEO: ATTIVISTI PROTESTANO CONTRO IL MINISTRO UCRAINO AVAKOV

Articolo successivo

LA GUERRA DELLE FOTO TRAPPOLE AL COMUNE DI FONDI

Ultime da Attualità