IL BIOMETANO A PONTINIA NON FINISCE MAI: LA PROVINCIA PROSEGUE ITER PER IL NUOVO IMPIANTO A MAZZOCCHIO

Zona industriale di Mazzocchio, Pontinia (foto dal blog pontiniaecologia
Zona industriale di Mazzocchio, Pontinia (foto dal blog "pontinia ecologia e territorio")

Il nuovo impianto di biometano a Mazzocchio continua il suo iter e la Provincia del Presidente Medici, nonché sindaco di Pontinia, non accenna a frenarlo

La zona è quella industriale di Mazzocchio dove sorge il binomio Sep e Sogerit, per cui è stato necessario l’intervento dell’Antimafia di Roma nel giugno di un anno fa.

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Un’area dove pullulano degrado, prostituzione e impianti dei rifiuti: tanti.
Prima del lockdown, vi fu il caso della Think Green, un nuovo impianto di smaltimento e recupero la cui guida è affidata, per metà, a un signore con a carico un processo nato da una maxi inchiesta a Viterbo proprio sui rifiuti.

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Oggi, invece, a fare capolino sull’Albo pretorio della Provincia di Latina, guidata dal Sindaco di Pontinia Carlo Medici, c’è un impianto a biometano di digestione anaerobica di rifiuti umidi di cui Latina Tu si era già occupata nel settembre 2019 quando a finire nel mirino dei cittadini del Comitato Mazzocchio fu la Regione Lazio. Il progetto, infatti, risale al 2014, stabilito da una determinazione della Regione risalente al luglio di quell’anno. Si chiama: “Progetto di un nuovo impianto di digestione anaerobica da frazione organica differenziata per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile” proposto, per l’appunto, dalla EASY ENERGIA AMBIENTE srl.

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Nel settembre 2019, il Comitato denunciava la proroga della Pronuncia di Impatto Ambientale decisa dall’ente guidato da Nicola Zingaretti pur ammettendo che “EASY Ambiente energia aveva presentato un progetto per “digestione anaerobica da frazione organica differenziata” ed ora invece limiterà il suo piano di interventi alla sola frazione dei rifiuti urbani differenziati “degli scarti mercatali”, diminuendo anche la portata dei rifiuti: da 40mila tonnellate annue a 35mila.

Ora, la Provincia di Latina prende atto dell’iter della Easy Ambiente, dopo che lo stesso Ente nel 2015 aveva rilasciato alla società l’autorizzazione unica ambientale, approvando nel 2017 la variante progettuale consistente nell’installazione di un impianto di Up-Grading per la produzione di biometano da rifiuti organici, dando infine il nulla osta a luglio 2019 per altre modifiche non sostanziali.

A completamento, la Provincia va dritta per la sua strada, nonostante che in passato il Comune di Pontinia abbia ostacolato l’iter con cinque ricorsi alla giustizia amministrativa, e acquisisce la domanda presentata da Easy Energia Ambiente lo scorso 4 giugno 2020 e l’istruttoria tecnica redatta dal Settore Ecologia e Tutela del Territorio protocollata il 2 luglio scorso.

In sostanza, la Provincia di Latina conferma l’iter di realizzazione dell’ennesimo impianto in una zona disastrata e per cui, se si vuole, c’è stata l’ultima vera dimostrazione di reattività sociale. Tradotto: le persone, lì, sono disposte ancora a scendere in piazza dopo anni e anni di maleodoranti miasmi dovuti principalmente alla Sep della famiglia Ugolini.

Carlo-Medici-Presidente-della-Provincia-di-Latina-e-Sindaco-di-Pontinia
Carlo Medici, Presidente della Provincia di Latina e Sindaco di Pontinia

Ma questo, è evidente, non significa molto per amministrativi, codici e procedure, con la contraddizione di avere un Presidente della Provincia il quale, per inciso, è sindaco di un Comune che pare ci avesse anche provato ad opporsi.
Conosciamo l’obiezione del Presidente Medici e della politica in genere. Sono gli uffici a dare le autorizzazioni e, come in questo caso, le prese d’atto. Vero, e peraltro è la stessa solfa utilizzata dall’Assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti Massimiliano Valeriani per rispondere alle critiche che, per un altro impianto, il Tmb di Rida Ambiente ad Aprilia, sono piovute addosso alla politica in ragione di un ok all’ampliamento dell’area di stoccaggio rifiuti.

Ma, allora, se questa giustificazione vale sempre, così come ci chiedevamo qualche mese fa per Think Green, cosa si va a votare a fare se gli uffici amministrativi, i dirigenti, i tecnici decidono per i territori? Tanto vale lasciare tutto in mano a un codice che, in tempi di industria 4.0, chissà, un giorno, verrà sfogliato da un robot.

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