CAMPING SOLE AZZURRO: RESPINTO L’APPELLO DEI PRIVATI, SÌ ALLO SGOMBERO DA PALAZZO SPADA

Camping-Sole-Azzurro
Camping Sole Azzurro

Camping Sole Azzurro: una nuova ordinanza del Consiglio di Stato respinge il ricorso dei privati. Un altro capitolo di una saga infinita

La sezione seconda del Consiglio di Stato, Sezione respinge l’appello cautelare presentato dal Camping Sole Azzurro, condannandolo al pagamento delle spese processuali della fase cautelare, liquidate in 1.500 euro, oltre oneri e accessori. Lo sgombero dell’area a Foce Verde diventa di nuovo eseguibile da parte del Comune di Latina.

In primo grado – ricostruisce il Consiglio di Stato. – la società appellante ha impugnato il provvedimento con cui il Comune, a seguito della sentenza della Corte d’appello di Roma che aveva disposto la confisca dell’area che si era accertato essere stata abusivamente lottizzata, ha ordinato lo sgombero dei terreni e il pagamento di un’indennità risarcitoria per occupazione senza titolo.

“La decisione del TAR di respingere l’istanza cautelare – scrivono i giudici di Palazzo Spada – merita conferma perché non può essere condivisa la tesi dell’appellante, secondo cui sarebbe stato emesso un provvedimento in autotutela esecutiva fuori dai casi previsti dalla legge (trattandosi di un bene acquisito al patrimonio disponibile del Comune), dato che lo sgombero dell’area abusivamente lottizzata e confiscata si configura quale atto sostanzialmente esecutivo della pronuncia del giudice penale passata in giudicato“.

Un nuovo punto, a favore dell’ente di Piazza del Popolo, assistito dagli avvocati Alessandra Muccitelli e Anna Caterina Egeo, per un contenzioso infinito tra Camping Sole Azzurro, difeso dall’avvocato Fabio Raponi, e Comune di Latina sull’area di Foce Verde. Per l’ente l’area va sgomberata essendo stata occupata abusivamente dai gestori del campeggio sul lungomare del capoluogo di provincia. Il privato, ossia la società Camping Sole Azzurro, non molla e ha intrapreso un vero e proprio braccio dif erro a carte bollate.

A gennaio scorso un decreto cautelare del medesimo Consiglio di Stato, disposto dal Presidente Giulio Castriota Scanderbeg, aveva sospeso l’ultima ordinanza del TAR di Latina, accogliendo l’istanza cautelare presentata dall’avvocato Raponi, per conto di Camping Sole Azzurro, e sospendendo lo sgombero.

Solo il penultimo episodio, prima dell’ordinanza odierna, che ha scandito una vicenda ormai intricata. Dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato risalente allo scorso 9 novembre 2023, con cui i giudici del massimo grado amministrativo si sono espressi respingendo l’appello della Camping Sole Azzurro, è arrivata una seconda ordinanza, stavolta del Tar, che si è espressa sui motivi aggiunti dal ricorrente privato.

Lo scorso 9 novembre, il Consiglio di Stato aveva stabilito che “l’impossibilità di effettuare lo sgombero dell’area nel termine fissato è un problema di fatto che troverà una concreta soluzione attraverso un accordo informale con l’amministrazione“. Un accordo che dovrebbe essere trovato tra Comune e Camping Sole Azzurro, costretto a sgomberare.

Solo che la società del Camping Sole Azzurro aveva presentato un nuovo ricorso al Tar, integrato da motivi aggiunti, contro Comune di Latina e Agenzia delle Entrate, assistita dall’avvocatura di Stato.

Il ricorso chiedeva l’annullamento di tutta una serie di atti del Comune di Latina e dell’Agenzia delle Entrate fino alla decisione di far sgomberare l’aria e di ottenere, da parte dell’ente di Piazza del Popolo, a titolo di indennità risarcitoria per occupazione senza titolo delle unità immobiliari, la somma di 102.948,60 euro.

Tramite ordinanza del 6 dicembre 2023, il Tar aveva praticamente ribadito ciò che ha spiegato nella precedente ordinanza Palazzo Spada, poiché “non si rinvengono elementi per cui discostarsi da quanto affermato nell’ordinanza n. 208 del 12.10.2023, confermata da ordinanza del C.d.S. n. 4496 del 9.11.2023, anche tenuto conto che nella specie trattasi di attività amministrativa esercitata in un contesto non paritetico conseguente alla confisca penale“.

Per tale ragione, il Tar aveva rigettato la domanda di tutela cautelare presentata dal Camping Sole Azzurro, così come oggi il Consiglio di Statom condannando la ricorrente alla spese di 1500 euro a favore del Comune di Latina.

E sì che il Comune, come si legge nell’istanza presentata dall’avvocato Raponi, aveva provato a sgomberare l’area, forte dell’ultima pronuncia del 6 dicembre 2023. Infatti, lo scorso 17 gennaio, la Polizia locale del Comune di Latina ha tentato di iniziare lo sgombero dell’area in Via Capraia, avvertendo la custode che la medesima Polizia avrebbe provveduto in modo coattivo entro i tre giorni successivi. Uno sgombero, però, che doveva essere bloccato, come aveva fatto notare con pec dall’avvocato del Camping, in ragione dell’appello cautelare presentato contro il pronunciamento dicembrino del Tar.

Secondo i ricorrenti, vi sarebbe “la palese illegittimità dell’ordine di sgombero in quanto l’autotutela esecutiva non può essere esercitata su beni che non appartengono al demanio o al patrimonio indisponibile“. Il Comune, per quanto proposto dal privato in appello, “si è limitato ad effettuare la voltura catastale della proprietà comunale in asserita esecuzione della sentenza della Corte d’appello penale n. 9172 del 20 novembre 2017 che aveva disposto la confisca ritenendo che il camping costituisse di fatto una lottizzazione abusiva”.

Da sgomberare, come noto, ci sono “102 piazzole, per un totale di 4.896 metri quadri, quasi tutte cementate, pavimentate e dotate degli impianti elettrico, idrico e di scarico delle acque reflue; n. 93 roulotte rese intrasportabili con mezzi normali, n. 43 preingressi in struttura rigida della superfi8cie media di 10 metri quadrati ciascuno, n. 84 manufatti in struttura rigida adibiti a cucina, n. 37 verande in materiale plastico antistanti le roulotte, n. 37 lavabi a servizio delle piazzole, n. 87 strutture metalliche coperte con telo ombreggiante a protezione delle sottostanti piazzole, viali interni con pavimento tipo industriale rifinito in resina colorata e vialetti secondari in terra battuta e ghiaia, area destinata a parcheggio di circa 2.500 metri quadri“. E secondo il legale difensore sarebbe stato “oggettivamente improponibile che entro sabato 20 gennaio 2024 siano rintracciati tutti i proprietari delle predette opere e gli stessi abbiano la possibilità di rimuoverle”. Ora, però, è arrivata la nuova pronuncia del Consiglio di Stato che dispone in pratica lo sgombero.

Leggi anche:
CAMPING SOLE AZZURRO, TAR RIGETTA IL RICORSO: AREA DA SGOMBERARE

Nel mese di agosto 2023, fu pubblicata l’ordinanza per la cessazione dell’attività del noto Camping Sole Azzurro, al lido di Latina. Pochi giorni dopo, una nuova ordinanza per far sgomberare i luoghi, oltreché a chiedere una indennità risarcitoria per oltre 100mila euro.

Una vicenda annosa quella del Camping Sole Azzurro, anche dal punto di vista penale. A luglio 2022, infatti, il Servizio Patrimonio del Comune di Latina, a tre anni dalla sentenza definitiva di confisca dei beni arrivata nel 2019, prendeva atto di ciò stabilendo la gratuita acquisizione al patrimonio comunale dell’area confiscata al Camping Sole Azzurro a Foce Verde. Lo stabiliva la determina numero 1154 del 20 luglio 2022.

Le indagini della magistratura sul camping partirono addirittura nel 2007 e si concentrarono sulla lottizzazione abusiva contestata poi agli imputati.

La Corte di Appello di Roma, nel 2017, riformò la decisione con la quale, a novembre 2010, il Tribunale di Latina aveva assolto gli imputati Sandro Scifoni, Mario Proietto, Dino Aisa, Pasqualina Cavese e Rita Pisciotta, all’epoca dei fatti componenti del consiglio di amministrazione della coop “Sole Azzurro” dal reato di lottizzazione abusiva deturpamento di bellezze naturali, dichiarando l’estinzione della contravvenzione per morte del reo e nei confronti degli altri imputati per intervenuta prescrizione.

La Corte d’Appello accolse il ricorso della Procura di Latina e ordinò la medesima confisca dell’area ritenuta abusivamente lottizzata per circa 13.138 metri quadrati. L’area, lottizzata dalla coop Sole Azzurro, era soggetta anche a vincolo ambientale; al contrario furono realizzate, senza le necessarie autorizzazioni ed in violazione della normativa statale e regionale e degli strumenti urbanistici.

Articolo precedente

PADEL ABUSIVO A LATINA: SCATTANO LE ORDINANZE DI DEMOLIZIONE

Articolo successivo

CENTRO STORICO DI LATINA, COMUNE IN CERCA DI PROGETTI

Ultime da Giudiziaria