CAMPING SOLE AZZURRO, TAR RIGETTA IL RICORSO: AREA DA SGOMBERARE

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Tar Lazio sezione di Latina

Camping Sole Azzurro: il tribunale amministrativo ha respinto l’istanza per sospendere l’ordinanza di sgombero

Un altro tassello all’ormai intricata vicenda tra il Camping Sole Azzurro del Lido e il Comune di Latina, assistito dagli avvocati dell’Ente, Alessandra Muccitelli e Anna Caterina Egeo. Stavolta, il Tar di Latina – Presidente Davide Soricelli, estensore dell’ordinanza Roberto Bucchi – ha rigettato la domanda cautelare che chiedeva di sospendere l’ordinanza del Comune di Latina che aveva intimato alla cooperativa di sgomberare i luoghi dove si trova il camping, ossia a Foce Verde, in Via Capraia.

Secondo il Tar, sia il ricorso che i motivi aggiunti non appaiono assistiti da “fumus boni iuris”. I ricorrenti, difesi dall’avvocato Raponi, sono stati condannati alle spese di 1.000 euro. Due i provvedimenti contro cui ricorrevano dal Camping Sole Azzurro: un motivo dell’istanza era per l’annullamento della determina del Comune di Latina, risalente al 24 aprile 2023 e la trascrizione nel mese successivo all’Agenzia delle Entrate (contro cui il camping ricorreva) con cui veniva disposta la variazione catastale; l’altro per vedersi sospesa l’ordinanza di sgombero dell’agosto scorso.

Camping Sole Azzurro

Nel mese di agosto, infatti, fu pubblicata l’ordinanza per la cessazione dell’attività del noto Camping Sole Azzurro, al lido di Latina. Pochi giorni dopo, una nuova ordinanza per far sgomberare i luoghi, oltreché a chiedere una indennità risarcitoria per oltre 100mila euro. Uno sgombero che il Comune di Latina aveva provato a far valere dopo che il camping aveva subito una confisca.

A ottobre 2022, però, era arrivata la la sospensiva cautelare, su ricorso dei proprietari del complesso di Via Capraia, assistiti dall’avvocato Raponi, in merito al provvedimento con cui il Comune di Latina aveva stabilito l’acquisizione al patrimonio dell’area sul litorale di Latina. Si trattava della seconda decisione del Tar rispetto a questa vicenda: il tribunale amministrativo aveva accolto la domanda di sospensiva anche rispetto all’ordinanza dell’ente di Piazza del Popolo per lo sgombero sull’area.

La vicenda penale si perde, invece, nella notte dei tempi per indagini della magistratura che partirono addirittura nel 2007 e si concentrarono sulla lottizzazione abusiva contestata poi agli imputati. La Corte di Appello di Roma, nel 2017, riformò la decisione con la quale, a novembre 2010, il Tribunale di Latina aveva assolto gli imputati Sandro Scifoni, Mario Proietto, Dino Aisa, Pasqualina Cavese e Rita Pisciotta, all’epoca dei fatti componenti del consiglio di amministrazione della coop “Sole Azzurro” dal reato di lottizzazione abusiva deturpamento di bellezze naturali, dichiarando l’estinzione della contravvenzione per morte del reo e nei confronti degli altri imputati per intervenuta prescrizione.

La Corte d’Appello, invece, accolse il ricorso della Procura di Latina e ordinò anche la confisca dell’area ritenuta abusivamente lottizzata circa 13.138 metri quadrati.

Il Comune di Latina, nel 2021, dopo che due anni prima la Cassazione aveva confermato la confisca, aveva già disposto lo sgombero delle opere abusivamente realizzate da persone e cose in un’area che invece di un campeggio era diventata praticamente un agglomerato di case.

L’ente di Piazza del Popolo, tramite una ordinanza del Dirigente del Servizio Patrimonio disposta il 18 agosto e pubblicata il 25 agosto, ha disposto un altro sgombero sempre in forza della determinazione comunale del 20 luglio 2022 avente ad oggetto il “provvedimento esecutivo sentenze – terza sezione penale della corte di cassazione n. 8970/2019 e corte d’appello di Roma reg. 9172/2017 presa atto confisca e trascrizione nei registri immobiliari”.

A cambiare è il calcolo delle particelle per cui il Comune, con una determina risalente ad aprile scorso, aveva rettificato gli errore del provvedimento datato 20 luglio 2022, ottemperando a ciò che aveva stabilito il Tar ad ottobre 2022. Il ricorso dei proprietari fu accolto per la sospensiva ma il tribunale amministrativo di Latina specificava che il suddetto ricorso e i motivi aggiunti dovevano essere “accolti limitatamente alla censura con cui si contesta l’omessa previa rettifica dei dati catastali e devono essere respinti con riguardo a tutte le altre censure”. Il Comune di Latina, quindi, ha provveduto alla rettifica dei dati catastali e “non risultano – si legge nella nuova ordinanza di sgombero – motivi ostativi per procedere a rendere libera l’area“.

Inoltre, “la perdurante occupazione, senza titolo, delle unità immobiliari legittima comunque il Comune di Latina a richiedere all’occupante un’indennità risarcitoria”. Una indennità chiesta ai proprietari, tra cui il Presidente della cooperativa Camping Sole Azzurro, che ammonta a 102.948 euro. Dunque l’ente prevede lo sgombero delle unità immobiliari occupate abusivamente e oltre centomila euro come risarcimento.

Tempo concesso: 5 giorni. E, in caso di continuata occupazione senza titolo delle unità immobiliari, anche la somma di 1,513 euro per ciascun mese di “eventuale occupazione successiva alla data di notifica del presente provvedimento”.

Infine, se gli occupanti senza titolo non avessero provveduto spontaneamente al rilascio dell’immobile entro il termine assegnato, il Comando di Polizia Locale avrebbe proceduto allo sgombero coattivo dell’immobile, anche con l’ausilio della forza pubblica e di operai specializzati.

Successivamente, il Tar di Latina, con decreto cautelare n. 452, aveva sospeso fino alla prossima camera di consiglio dell’11 ottobre 2023 la medesima ordinanza n. 170 del 18 agosto 2023 con cui il Comune di Latina ha ordinato lo sgombero alla cooperativa Camping Sole azzurro, difesa dall’avvocato Fabio Raponi, e impartito un’indennità risarcitoria.

Ora, era arrivato il niet del Tar. A meno di ulteriori ricorsi al Consiglio di Stato, l’area del camping va sgomberata.

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