CAMPING ABUSIVO, IL COMUNE COSTRETTO A ORDINARE DI NUOVO LA CESSAZIONE DELL’ATTIVITÀ

Camping Sole Azzurro: il Comune di Latina ordina la cessazione dell’attività che è proseguita nonostante il provvedimento di sgombero

Il dirigente del servizio attività produttive del Comune di Latina, Stefano Gargano, ha disposto, tramite ordinanza, la cessazione dell’attività del noto Camping Sole Azzurro, al lido di Latina.

L’atto predispone la cessazione dell’attività di struttura ricettiva all’aria aperta, ossia il campeggio, al consigliere del camping ubicato in via Capraia, dichiarando la decadenza della cosiddetta Scia.

Nonostante l’adozione del provvedimento di sgombero da parte del Comune di Latina e l’improcedibilità con diffida alla prosecuzione dell’attività risalente al maggio 2023, prima della stagione estiva, la Polizia Locale, nell’ambito del sopralluogo effettuato in data 30 giugno presso il suddetto camping, ha rilevato che permaneva “l’effettivo esercizio dell’attività di struttura ricettiva all’aria aperta senza i necessari titoli autorizzativi, in totale spregio dei richiamati provvedimenti”.

Nel corso degli anni – ricorda l’ordinanza – sono stati instaurati nell’interesse del Camping Sole Azzurro vari contenziosi la cui censura principale riguardava l’esatta individuazione catastale delle aree soggette a sgombero a seguito di errori materiali nella trascrizione. Successivamente una sentenza del Tar di Latina ha rilevato le inesattezze nell’individuazione delle particelle catastali, respingendo tuttavia tutte le altre censure del ricorrente.

Le inesattezze – specifica il Comune – non inficiano, però, la legittimità dei provvedimenti adottati comportando solo la necessità di provvedere alla rettifica degli errori materiali della trascrizione.

Una vicenda annosa quella del Camping Sole Azzurro. A luglio 2022, infatti, il Servizio Patrimonio del Comune di Latina, a tre anni dalla sentenza definitiva di confisca dei beni arrivata nel 2019, prendeva atto di ciò stabilendo la gratuita acquisizione al patrimonio comunale dell’area confiscata al Camping Sole Azzurro a Foce Verde. Lo stabiliva la determina numero 1154 del 20 luglio 2022.

Le indagini della magistratura sul camping partirono addirittura nel 2007 e si concentrarono sulla lottizzazione abusiva contestata poi agli imputati.

La Corte di Appello di Roma, nel 2017, riformò la decisione con la quale, a novembre 2010, il Tribunale di Latina aveva assolto gli imputati Sandro Scifoni, Mario Proietto, Dino Aisa, Pasqualina Cavese e Rita Pisciotta, all’epoca dei fatti componenti del consiglio di amministrazione della coop “Sole Azzurro” dal reato di lottizzazione abusiva deturpamento di bellezze naturali, dichiarando l’estinzione della contravvenzione per morte del reo e nei confronti degli altri imputati per intervenuta prescrizione.

La Corte d’Appello accolse il ricorso della Procura di Latina e ordinò la medesima confisca dell’area ritenuta abusivamente lottizzata per circa 13.138 metri quadrati. L’area, lottizzata dalla coop Sole Azzurro, era soggetta anche a vincolo ambientale; al contrario furono realizzate, senza le necessarie autorizzazioni ed in violazione della normativa statale e regionale e degli strumenti urbanistici, le seguenti
opere: 102 piazzole, per un totale di 4.896 metri quadri, quasi tutte cementate, pavimentate e dotate
degli impianti elettrico, idrico e di scarico delle acque reflue; 93 roulotte rese intrasportabili con mezzi
normali, 43 preingressi in struttura rigida della superficie media di 10 metri quadrati ciascuno, 84
manufatti in struttura rigida adibiti a cucina, 37 verande in materiale plastico antistanti le roulotte, 37
lavabi a servizio delle piazzole, 87 strutture metalliche coperte con telo ombreggiante a protezione delle
sottostanti piazzole, viali interni con pavimento tipo industriale rifinito in resina colorata e vialetti secondari in terra battuta e ghiaia, area destinata a parcheggio di circa 2.500 metri quadri.

Il Comune di Latina, nel 2021, dopo che due anni prima la Cassazione aveva confermato la confisca, aveva già disposto lo sgombero delle opere abusivamente realizzate. Successivamente arrivò la pronuncia del Tar che bloccò tale sgombero. Il 17 agosto scorso, l’ennesimo provvedimento amministrativo che pone fine all’attività. Sarà l’ultimo?

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