ARCHIVIO STORICO DI FORMIA, IL CASO ADELANTE: “IL SINDACO CHIARISCA COME VENGONO DISPOSTI GLI AFFIDAMENTI”

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Il Tar ha annullato la revoca in autotutela del Comune di Formia per l’affidamento dell’archivio storico alla società Adelante Group

A novembre scorso, il Comune di Formia aveva deciso di revocare in autotutela l’affidamento diretto, da oltre 40mila euro, per la riqualificazione dell’archivio storico alla società della compagna dell’ingegner Stefano Polsinelli, arrestato nell’inchiesta che aveva portato all’arresto del Sindaco di Fratelli d’Italia di Ceccano. Ora, è arrivata, dopo la sospensione dell’atto a marzo, l’annullamento da parte del Tar, su ricorso della medesima società Adelante Group.

“Ricordate l’affidamento diretto di circa 40.000 euro alla società Adelante Group, collegata all’indagine “The Good Lobby” che ha travolto il Comune di Ceccano, portando anche all’arresto del Sindaco? – dichiara in un intervento social, il consigliere comunale del PD formiano, Luca Magliozzi – Era stato assegnato dal Comune di Formia per attività legate al progetto PNRR sull’archivio storico, che prevedeva l’elaborazione del PEBA e la consulenza tecnica per l’accessibilità dell’edificio. Dopo che anche noi avevamo sollevato il tema, e a seguito di settimane di polemiche, l’Amministrazione Taddeo aveva deciso di revocare l’incarico.

L’Adelante Group ha presentato ricorso – e lo ha vinto. Non perché il TAR abbia ritenuto legittimo l’incarico, ma perché la revoca è stata gestita in modo così approssimativo da violare perfino le regole procedurali più basilari. Il Comune ha annullato l’affidamento senza informare la società, senza avviare alcun contraddittorio. Il TAR ha accolto il ricorso senza neppure entrare nel merito dell’affidamento stesso.

Ma c’è di peggio: nella revoca, l’Amministrazione chiarisce che nessuna delle attività previste dall’incarico era stata svolta. E nel suo ricorso, l’Adelante Group non ha nemmeno provato a contestare questo punto. Allora la domanda è inevitabile: com’è possibile che l’Amministrazione si sia accorta solo dopo oltre un anno – da giugno 2023 a novembre 2024 – che nulla era stato fatto?

E soprattutto: a cosa dovevano servire davvero quei 40.000 euro, se i lavori sull’archivio storico sono comunque andati avanti? Non si tratta solo di un errore nelle procedure di revoca, ma dell’ennesimo segnale di un sistema di affidamenti diretti opaco, disinvolto e pericolosamente inefficiente.

E non è stato un caso isolato: alla stessa società, la Adelante Group, erano stati affidati anche altri 5.000 euro per lo “Sportello Europa”, inaugurato in pompa magna nel luglio 2024, ma di cui oggi non si ha alcuna traccia né attività operativa. Intanto il Comune, oltre ad aver fatto una figuraccia sul piano amministrativo, dovrà anche pagare 3.500 euro di spese legali alla società.

Ma il vero danno sta nella disinvoltura con cui si distribuiscono le risorse pubbliche della nostra città. Forse è arrivato il momento che il Sindaco chiarisca pubblicamente come vengono affidati incarichi e consulenze in questo Comune. Perché il problema rischia di non essere tanto il ricorso perso, ma tutto quello che c’è dietro”.

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