Hotel Ganimede: a quattro anni dall’inchiesta e dal sequestro della struttura alberghiera di Sperlonga, finisce il processo
In data odierna, dopo 4 anni di battaglia giudiziaria anche a colpi di perizie, il Tribunale di Latina ha stabilito la fine annunciata del processo che che vedeva sul banco degli imputati il Sindaco di Sperlonga Armando Cusani.
A febbraio scorso, il giudice monocratico Fabio Velardi aveva accolto l’istanza di dissequestro per l’hotel presentata dagli avvocati Luigi Panella e Vincenzo Macari, ordinando l’immediata restituzione del bene agli aventi diritto: il Sindaco di Sperlonga Armando Cusani, il vice Sindaco Francescantonio Faiola e l’imprenditore Antonio Pignataro, tutti e tre imputati per lottizzazione abusiva e il reato di natura ambientale.
Il giudice Velardi aveva accolto la richiesta dei difensori nonostante il parere contrario espresso dal Pubblico Ministero Giuseppe Miliano poiché all’esito della prima fase dell’istruttoria dibattimentale era emerso un quadro probatorio diverso rispetto a quanto emerso nel corso delle indagini preliminari. La struttura vanta oltre 40 dipendenti.
Come noto, il sostituto procuratore di Latina pm Giuseppe Miliano contestava una serie di atti ritenuti “illegittimi e illeciti” in quanto autorizzanti una volumetria pari a 4.125 metri cubi rispetto ai 2.494 metri cubi (la volumetria originariamente attribuita al lotto, il 41), incremento determinato dall’omesso computo di superfici coperte e chiuse su tre lati, del corpo scala, del corpo di fabbrica delle scale, delle superfici dei porticati, nonché di un ulteriore incremento di volumetria pari a 285 metri cubi.
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Come detto, sul banco degli imputati Faiola come amministratore unico pro tempore della società “Resort&hotels Sperlonga srl”, gestore dell’albergo in Via Ulisse, Cusani in quanto detentore della quota del 50% della predetta società e Pignataro che ha rivestito, anche lui, la funzione di amministratore della srl.
Oltre a loro, imputati nel processo, c’erano Antonio Faiola e Massimo Pacini, rispettivamente responsabili dell’ufficio tecnico urbanistico del Comune di Sperlonga nel 2008 e 2014 e firmatari degli atti contestati, i tecnici progettisti Luca Conte e Antonio Camerota, e i funzionari della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici Francesco Paolo Zannella e Giorgio Palandri, autori dei pareri propedeutici alle autorizzazioni comunali.
A febbraio, dunque, la prescrizione aveva cancellato il reato di lottizzazione abusiva e i difensori dei suddetti imputati, tra cui oltre che agli avvocati Macari e Panella, anche Palmieri e De Fusco, si sono avvalsi della pronuncia della Cassazione risalente al 30 gennaio 2020 che ha già estinto parecchi sequestri ed eventuali confische di beni anche in diversi procedimenti presso il Tribunale di Latina. Secondo la Suprema Corte, infatti, non è più possibile disporre la confisca urbanistica di un immobile se il reato di lottizzazione abusiva è da ritenersi prescritto prima della fine del primo grado.
Oggi 2 dicembre, invece, il Tribunale ha invece emesso sentenza con il proscioglimento per intervenuta prescrizione per l’ultimo reato ambientale rimasto in piedi afferente alle autorizzazioni contestate dalla Procura di Latina.