VERTENZA TIM: UGL LAZIO A DI BERARDINO: “EVITARE DELOCALIZZAZIONE E SPEZZATINO”

Vertenza Tim, incontro tra le parti. Ugl Lazio all’Assessore al Lavoro regionale Claudio di Berardino: “Evitare delocalizzazione e spezzatino del servizio che farebbe perdere migliaia di posti di lavoro nella Regione”

Ci sono 12mila posti di lavoro nel Lazio che vanno difesi fino alla fine trovando le giuste soluzioni. È questa la richiesta che l’UGL Lazio e della Federazione UGL Telecomunicazioni hanno avanzato nei confronti dell’assessorato rappresentato da Claudio Di Berardino, nel corso dell’incontro sulla vertenza Tim che tiene in apprensione migliaia di lavoratori.

“Al rappresentante della giunta laziale – ha spiegato il Segretario Regionale Armando Valiani – abbiamo chiesto garanzie di un impegno qualora ci fossero tagli del personale. Occorre creare per le maestranze dei percorsi alternativi che non devono fermarsi agli ammortizzatori sociali ma devono prevedere anche un piano di impiego”.

Il sindacato si è espresso contro qualsiasi delocalizzazione: “Occorre evitare lo spezzatino che, tra l’altro, metterebbe a rischio l’intero sistema delle telecomunicazioni nazionale e soprattutto un dramma sociale per il rischio di perdita di posti di lavoro. La Tim per il nostro paese è una risorsa strategica e lo è ancor di più in questo periodo nel quale si sta tentando la strada dell’implementazione della digitalizzazione, fondamentale per lo sviluppo”. Con la vendita paventata ad un fondo finanziario ed un mancato piano industriale si rischiano migliaia di posti di lavoro: “Qualcosa di molto pericoloso dal punto di vista sociale, ecco perché abbiamo chiesto a Di Berardino di assumere una parte attiva assieme alla Regione Lazio e far valere il proprio ruolo politico convocando l’azienda e chiedendo il piano industriale all’acquirente”.

A queste affermazioni fa eco anche il Segretario regionale di Categoria Fabrizio Menichelli: “Purtroppo il momento di incertezza che sta vivendo la società con l’ennesimo cambio del management contribuisce ad alimentare le preoccupazioni dei lavoratori”.

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