HOTEL GANIMEDE DISSEQUESTRATO, LA STRUTTURA TORNA A CUSANI

Hotel Ganimede
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Hotel Ganimede: dopo quattro anni la struttura alberghiera di Sperlonga viene dissequestrata e torna nella disponibilità di Armando Cusani

In data odierna, dopo 4 anni di battaglia giudiziaria anche a colpi di perizie, il Tribunale monocratico di Latina – giudice Fabio Velardi – ha accolto l’istanza di dissequestro presentata dagli avvocati Luigi Panella e Vincenzo Macari, ordinando l’immediata restituzione del bene agli aventi diritto: il Sindaco di Sperlonga Armando Cusani, il vice Sindaco Francescantonio Faiola e l’imprenditore Antonio Pignataro.
Il giudice Velardi ha accolto la richiesta dei difensori nonostante il parere contrario espresso dal Pubblico Ministero Giuseppe Miliano poichè all’esito della prima fase dell’istruttoria dibattimentale è emerso un quadro probatorio diverso rispetto a quanto emerso nel corso delle indagini preliminari. La struttura – che a pieno regime vanta oltre 40 dipendenti – potrà tornare fruibile per la stagione prossima.

La Procura della Repubblica di Latina – pm Giuseppe Miliano – contestava una serie di atti da ritenersi nella sostanza “illegittimi e illeciti” in quanto autorizzanti una volumetria pari a 4.125 metri cubi rispetto ai 2.494 metri cubi (la volumetria originariamente attribuita al lotto, il 41), incremento determinato dall’omesso computo di superfici coperte e chiuse su tre lati, del corpo scala, del corpo di fabbrica delle scale, delle superfici dei porticati, nonché di un ulteriore incremento di volumetria pari a 285 metri cubi.

Come noto, l’hotel Ganimede si trovava al centro dell’inchiesta, da cui è derivato il processo per lottizzazione abusiva, che nel maggio 2017 portò al sequestro della medesima struttura.

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Sul banco degli imputati Faiola come amministratore unico pro tempore della società “Resort&hotels Sperlonga srl”, gestore dell’albergo in Via Ulisse, Cusani in quanto detentore della quota del 50% della predetta società e Pignataro che ha rivestito, anche lui, la funzione di amministratore della srl.

Oltre a loro, imputati nel processo, ci sono Antonio Faiola e Massimo Pacini, rispettivamente responsabili dell’ufficio tecnico urbanistico del Comune di Sperlonga nel 2008 e 2014 e firmatari degli atti contestati, i tecnici progettisti Luca Conte e Antonio Camerota, e i funzionari della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici Francesco Paolo Zannella e Giorgio Palandri, autori dei pareri propedeutici alle autorizzazioni comunali.

Ora la prescrizione ha cancellato il reato di lottizzazione abusiva e i difensori dei suddetti imputati hanno fatto la pronuncia della Cassazione risalente al 30 gennaio 2020 che ha già estinto parecchi sequestri ed eventuali confische di beni anche in diversi procedimenti presso il Tribunale di Latina. Secondo la Suprema Corte, infatti, non è più possibile disporre la confisca urbanistica di un immobile se il reato di lottizzazione abusiva è da ritenersi prescritto prima della fine del primo grado.

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