DAI CONCORSI ASL ALLE AMMUCCHIATE POLITICHE: PD GIÙ MENTRE IL SEGRETARIO PENSA ALLA COSTA AZZURRA

/
Moscardelli
Claudio Moscardelli, segretario provinciale dei Partito Democratico a Latina. È stato Senatore della Repubblica, consigliere regionale e comunale, oltreché a due volte candidato sindaco di Latina

Dallo scandalo dei concorsi truccati dell’Asl di Latina alle alleanze ammucchiata nel Golfo: il Partito Democratico sull’orlo di una crisi di nervi. E qualcun altro pensa agli affari che portano da Santi Cosma e Damiano all’estero

Tira una brutta aria nel Partito Democratico locale. L’inchiesta doppia di Squadra Mobile e Guardia di Finanza di Latina sui concorsi pilotati dalla coppia Rainone-Esposito ha preso piede alla cui ombra ci sono pezzi del Partito Democratico tra frasi captate nelle intercettazioni e una valanga di omissis che chiamano in causa persino il responsabile Dem per la sanità, l’infermiere Roberto Masiero il quale, per inciso, ricopre il ruolo di Operation Manager Hub per la campagna vaccinale Covid.

Leggi anche:
SCANDALO ASL: IL TERZO CONCORSO CHE RAINONE ED ESPOSITO VOLEVANO “GESTIRE

L’inchiesta ha indotto alla depressione i vertici locali, compreso il timore di finire nel tritacarne con le temutissime intercettazioni. Musi lunghi, brillantezza messa da parte, veline meno assillanti e copiose da recapitare alle redazioni di giornali e siti. Tutti zitti o quasi: sia sul caso Durigon – assist a porta vuota lasciato cadere nel vuoto più totale (tranne i Dem giovani che hanno tentato di spronare i vertici invano) -, sia per le indagini che hanno terremotato la Giunta Di Raimo a Sezze, sia per i concorsi truccati all’Asl. Un’assenza che presuppone una più acuta presenza del vuoto pneumatico sul lato dell’etica pubblica e della correttezza verso gli elettori.

Amato La Mura

A sparigliare le carte, ci pensano, come fecero per il caso Durigon, i Giovani Democratici, con una nota firmata dai militanti di Latina, Fondi, Lepini, Aprilia e del Golfo di Gaeta. Un Golfo che ospita uno spettacolo cronico piuttosto indigesto a qualsiasi elettore tipo dei Dem. Da Gaeta dove il Partito Democratico ha appoggiato il sindaco Mitrano (Forza Italia) e la cui Presidenza del Consiglio comunale è di Pina Rosato, la quale sancì, su spinta della segreteria La Penna-Moscardelli, l’alleanza con il primo cittadino appoggiato dal senatore Claudio Fazzone. Ad oggi, come noto, Rosato è stata travolta dallo scandalo di un figlio che si prendeva i suggerimenti dell’Ex Direttore amministrativo dell’Asl Claudio Rainone, prima di rilassarsi con i gaming. Fino a Formia, nella quale l’ex Sindaco Bartolomeo e il Presidente del Pd Gennaro Ciaramella sosterranno l’ex fedelissimo di Michele Forte, Amato La Mura, sostenuto anche dalla Lega di Durigon. Un bel miscuglio dove a farne le spese sembrerebbe il Pd locale, quello almeno ufficiale, il cui segretario Luca Magliozzi avrebbe ricevuto diffida dal Segretario Dem Moscardelli per aver portato il circolo locale in una coalizione cosiddetta progressista senza coinvolgere tutto il direttivo. Quindi, in sintesi, da una parte il “Pd” di Bartolomeo con La Mura che segue coerente la linea moscardelliana del Golfo (a Gaeta con Mitrano, a Formia con Amato La Mura), dall’altra i militanti locali che non ne vogliono sapere di La Mura e che si beccano la diffida. Risultato: è probabile che il PD si presenti alle elezioni formiane senza simbolo. E non che in molti nella città di Mamurra ne sentiranno la mancanza.

Oggi, i ragazzi del Partito Democratico, di cui è facile intuire la destabilizzazione, chiedono che il loro partito “venga messo in sicurezza”. Una metafora che non si sa quanto volontariamente o meno rimanda più a un procedimento che precede la bonifica di un sito inquinato.

Sandro Bartolomeo, ex Sindaco di Formia
Sandro Bartolomeo, ex Sindaco di Formia

“Siamo seriamente preoccupati per le recenti vicende che sembrano interessare anche pezzi del nostro Partito – scrivono i giovani Dem – Non intendiamo entrare nel merito giudiziario di ciò che leggiamo: c’è chi è deputato a farlo e alla giustizia non ci sostituiamo. Ci interessa, e ci preoccupa, la questione etica che forse, un tempo, avremmo definito morale“. 

“Ciò che emerge – continua la nota – è lo spaccato di una concezione della politica distorta, ridotta a gestione del potere. La definiamo: “la linea del potere”, una linea che sta dentro la concezione del governo ad ogni costo e che rimanda ad un immaginario della gestione, della concezione aziendalistica di un Partito che invece dovrebbe essere anzitutto rete e legami orizzontali“.

“Siamo estremamente preoccupati – proseguono – per i futuri appuntamenti elettorali che coinvolgeranno ben 12 comuni nella nostra Provincia: risulta oggettivo che questi avvenimenti, anche per le strumentalizzazioni politiche in atto, possano indebolire l’immagine e la tenuta del nostro Partito. Ad oggi, oltre alle posizioni personali, manca una risposta politica: una presa di posizione ufficiale di Partito nei confronti della vicenda. E, anche per questo, chiediamo un atto di maturità e responsabilità a tutti gli esponenti coinvolti in questa vicenda: facciano un passo indietro per il bene della nostra collettività”.  

Parole che risuonano nella mente dei vertici locali che, pur non essendo indagati dalla magistratura, si aggirano imbarazzati, tanto più che ai fatti gravi – non solo quelli dell’Asl – si è risposto, come dicevamo, senza dire nulla. “Quieta non movere”, sembra essere il motto dei vari Claudio Moscardelli, segretario del PD provinciale, Salvatore La Penna ed Enrico Forte, entrambi consiglieri regionali.

Non una parola quando, a gennaio scorso, uscì fuori tra i nomi dei partecipanti al Concorso Asl da 70 posti il collaboratore di La Penna, Luca Capozzi. Né un sibilo quando, con gli arresti di Rainone ed Esposito, più di qualcuno vive giorni emotivamente complicati, quasi come quelli che per altro verso furono le ore e le settimane (non ancora finite) dello scandalo cimitero a Sezze.

L’unico a parlare in risposta ad un articolo è stato Moscardelli che, meno pimpante del solito rispetto a comunicati stampa fluviali sullo scibile locale e nazionale, ha detto di aver dialogato con Rainone solo per i problemi della sanità e per il bene della collettività. E c’è da scommetterci anche se non si capisce bene perché il segretario di un organismo non pubblico, come è il Partito Democratico, debba interloquire con il manager di un’azienda pubblica privatamente.

Carmela Cassetta insieme a Nicola Zingaretti

Scosso dall’adesione al campo largo dell’amato/odiato Damiano Coletta a Latina, Moscardelli negli ultimi mesi si è consolato con un buon incarico come consulente personale del Ministero della Difesa Guerini. E forse non sarà intervenuto in nessuna delle vicende che hanno funestato il partito locale perché, come è giusto che sia, era troppo impegnato nella sua professione di avvocato d’affari immobiliari. Un impegno che lo porta, legittimamente, a interpellare un imprenditore in Svizzera e mediare per conto dell’ex Sindaco di Santi Cosma e Damiano Antonio Cassetta – padre del Presidente del Parco di Riviera d’Ulisse, vicina da sempre al Segretario provinciale PD, Carmela Cassetta – all’acquisto di un piccolo albergo di lusso ubicato sulla Costa Azzurra, a Saint Tropez, con prezzi per notte da quasi duecento euro in su. La struttura, chiamata Mason Du Port, appartiene a un esponente della famiglia Naldi di Napoli, molta nota in terra partenope per aver avuto in mano, con Salvatore Naldi, il Napoli calcio. Altri tempi, più di quindici anni fa, quando l’ex squadra del Fu Pibe de Oro se la passava male sia in classifica che nei bilanci, tanto è che si arrivò a un fallimento dalle cui ceneri si costruì il nuovo Napoli Calcio del vulcanico De Laurentiis.

L’attività professionale di Moscardelli è legittima, va detto. Solo che soprattutto in questo momento si aspetterebbe dal Segretario Dem della provincia di Latina un’attenzione totale sui fatti che fanno perdere di credibilità sempre più un partito il quale rischia di franare perentoriamente nei consensi alle prossime elezioni amministrative. In palio, peraltro, ci sono città importanti: interessano al PD?

E non che avere una procura da un ex Sindaco di Santi Cosma e Damiano per un acquisto in Costa Azzurra sia illegale. Però, insomma…dal momento che nello scandalo Asl ci sono entrati direttamente e indirettamente due nomi gravitanti nella sua area – si tratta del dimesso Presidente del Consiglio Comunale di Minturno Giuseppe Tomao e del figlio di Pina Rosato, Matteo Di Domenico – dal Segretario Dem ci si aspetterebbe qualcosa in più che uno striminzito post su Facebook. Non lo dovrà all’informazione o ai cittadini, ma almeno ai giovani Dem che saranno anche dall’altra parte della barricata in senso al partito ma rappresentano, pur sempre, la sua stessa famiglia.

Articolo precedente

PRIVERNO: TROVATO UN CADAVERE ALLA STAZIONE

Articolo successivo

ELEZIONI COMUNALI A ITRI: IL M5S VA DA SOLO

Ultime da Focus