CASO DURIGON, I GIOVANI DEMOCRATICI SFERZANO IL MUTISMO DEI VERTICI: CHIEDIAMO DIMISSIONI

Claudio Durigon
Claudio Durigon

Caso Durigon, i giovani Democratici pontini sollecitano le dimissioni: PD provinciale e organismi dirigenti prendano posizione

LA NOTA – Un’inchiesta di “Fanpage” pubblicata nei giorni scorsi ha investito con dichiarazioni sconcertanti la Lega di Matteo Salvini e, in particolare, il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon. 
La politica non è questa, e davanti a dichiarazioni del genere bisogna indignarsi e sicuramente non sono parole consone al ruolo dell’On. Durigon e quello che rappresenta, per questo abbiamo deciso di inoltrare questa lettera ai vertici del Partito Democratico Provinciale affiché lanci un segnale di distacco con i fatti riportati da “Fanpage”.

Richiediamo al Partito Provinciale di schierarsi per le dimissioni dell’On. Durigon in forma immediata e che prenda tutte le iniziative di mobilitazione politica necessarie.

La lettera (di seguito), rivolta al Segretetario provinciale del Partito Democratico Claudio Moscardelli e ai consiglieri regionali Salvatore La Penna ed Enrico Forte, è firmata da Giovani Democratici – Federazione di Latina Leonardo Majocchi – Segretario della Federazione, Gianluca Carbonara – Presidente della Federazione, Gloria Mastrocicco – Segretaria GD Aprilia, Azzurra Simeoni -Presidente GD Aprilia, Lorenzo Corea – Segretario GD Golfo, Roberto Bastevole – Segretario GD Latina, Viola De Marchis – Presidente GD Latina, Giuseppe Nardacci – Segretario GD Monti Lepini, Ilaria Pezzoli – Vice Segretaria GD Monti Lepini, Stefano Vanzini – GD Latina Vice Segretario PD Latina, Salvatore Venditti Coordinatore GD Fondi-Monte San Biagio-Lenola.

LA LETTERA – Un’inchiesta di “Fanpage” pubblicata nei giorni scorsi ha investito con rivelazioni sconcertanti la Lega di Matteo Salvini e, in particolare, il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon. In un video realizzato con una telecamera nascosta, Durigon si vanta del fatto che il suo partito avrebbe nominato il generale della Guardia di Finanza che al momento indaga sui famosi 49 milioni che la Lega deve restituire allo Stato: “Il generale che fa le indagini lo abbiamo messo noi”. Ricordiamo che non è nemmeno la prima ombra che viene gettata sul Dominus leghista in terra pontina: un’altra inchiesta, dell’editoriale “Domani” porta alla luce i rapporti di Durigon con Natan Altomare, professionista di Latina accusato di sequestro di persona e proprietario del locale “Chaletcafè”, dove il leghista ha svolto vari eventi in campagna elettorale. Se tuitto ciò venisse confermato, getterebbe ulteriori pesanti ombre su questa gravissima vicenda. Ci auguriamo che la Magistratura faccia chiarezza ma nel frattempo restano le parole di Durigon, che sono totalmente incompatibili col ruolo che oggi ricopre, innanzitutto perché getta ombre sulla guardia di finanza, ma anche perché svilisce il ruolo che la Politica deve svolgere quotidianamente tra i cittadini. Come se non bastasse, poi, nella stessa inchiesta emergono altre pesante testimonianze dei rapporti tra criminalità e politica. Davanti a dichiarazioni simili non si può rimanere inermi, bisogna indignarsi, perché la politica non è questa, no.

Non è la normalità fare queste affermazioni, sono parole incompatibili con il ruolo che Durigon ricopre. Ed è proprio perché crediamo nel vero valore della Politica che richiediamo alla federazione Provinciale del Partito Democratico di Latina di lanciare un segnale, che si ponga in netta contrapposizione rispetto a ciò che Durigon e talvolta il suo gruppo d’appartenenza, la Lega Salvini Premier, rappresenta e al suo modo di fare Politica, volto più ai meri giochi di potere che al bene comune. Proprio qui, nella provincia di Latina, dove il Sottosegretario ha il suo feudo elettorale, va lanciato il messaggio più forte da chi deve sempre porsi in contrapposizione a questo modo di fare politica: il Partito Democratico della Provincia di Latina richieda le immediate dimissioni di Claudio Durigon e prenda tutte le iniziative di mobilitazione politica necessarie.

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