SCANDALO CIMITERO A SEZZE, DI RAIMO: “PENSO DEBBA FINIRE QUI”

Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo (PD)
Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo (PD)

Scandalo cimitero: il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo conclude la sua esperienza nell’amministrazione invitando tutti i consiglieri a dimettersi

Erano già arrivate le dimissioni della capogruppo del Partito Democratico nell’assise di Sezze, la consigliera comunale Marzia Di Pastina. Stamani, inoltre, anche il consigliere comunale Giovanni Moraldo aveva scritto sulla sua bacheca Facebook un post inequivocabile: “Le mie già consegnate“. Il riferimento chiaro è alle sue dimissioni.

Ora, la lettera del sindaco Di Raimo che non ammette tante interpretazioni. Il primo cittadino setino invita tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza a dimettersi, dopo che per la verità sia il suddetto Moraldo che i due gruppi di minoranza Biancoleone e Sezze Bene Comune avevano invitato in questi giorni alle dimissioni dell’intero consiglio comunale.

Non più sopportabile il peso dell’inchiesta Omnia 2 che ha portato agli arresti in carcere del custode del cimitero Castaldi e dell’ex funzionario del Comune di Sezze Panfilio e a quelli domiciliari di tutti i titolari delle pompe funebri di Sezze, più l’imprenditore casertano Redi, accusati dalla Procura di Latina di corruzione tra mazzette e irregolarità. Il sistema di mercimonio di loculi, estumulazioni, spostamenti di salme (compresi i bambini), creste sui lavori all’interno del cimitero di Via Bassiano e su legna, fiori e buoni benzina è l’impianto accusatorio che il Procuratore aggiunto Lasperanza e il sostituto procuratore De Luca contestano a quella che il gip Cario, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, ha definito una “banda”.

Ecco, allora, che Di Raimo, dopo giorni di timidezze politiche e comunicative, ha firmato la lettera che pone fine alla sua amministrazione: “Penso debba finire qui“.

Penso che questa esperienza amministrativa debba finire qui – ha scritto Di Raimo – Andare avanti nonostante le defezioni non ha nessun senso e non porterebbe da nessuna parte, soprattutto in un momento come questo. Il paese ha bisogno di una maggioranza solida, compatta e convinta che oggi, ma già da qualche tempo, non mi pare ci sia. Le mie dimissioni diventerebbero irrevocabili solo tra 20 giorni e sarebbero 20 giorni di incertezza, di pressioni finalizzate a farmi cambiare idea e di stallo amministrativo. È per questo che invito tutti i consiglieri in carica, di maggioranza e di minoranza a rassegnare le proprie dimissioni, insieme alle mie e contemporaneamente così che, in modo immediato, si determinerà lo scioglimento del consiglio e la nomina del commissario”.

È finita nell’indignazione di tanti cittadini a Sezze l’amministrazione che aveva rappresentato la continuità con le vecchie classi dirigenti. Ora, per il PD e la maggioranza, si apre una partita politica difficile da gestire e le prossime elezioni, dopo il commissariamento dell’Ente, non hanno affatto l’esisto scontato delle ultime. Da oggi, nella città più grande dei Lepini, può accadere di tutto. Con l’ombra di una nuova inchiesta – quella sul giro di prostituzione minorile intorno al cimitero – che potrebbe scuotere ancora di più la città e la politica a Sezze.

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