CARMELA CASSETTA PRESIDENTE DEL PARCO RIVIERA D’ULISSE: IL MANUALE CENCELLI DA LA MURA A MITRANO

Carmela Cassetta e Nicola Zingaretti
Carmela Cassetta e Nicola Zingaretti

Ci risiamo. Ecco l’ennesimo incarico politico assegnato dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti. La presidenza dell’ente parco regionale Riviera di Ulisse sarà presieduta da Carmela Cassetta, che però nella vita – come si legge nel suo curriculum – è la titolare del negozio di calzature “Follie Scalze” che si trova in via Rubino 2 a Formia.

E ovviamente fa anche la politica. E anche la sua formazione scolastica è parecchio distante da ben altre competenze specifiche che un tale ruolo richiederebbe: la Cassetta ha frequentato la Ragioneria a Formia (l’istituto tecnico commerciale “Filangieri”).

Ma ciò che più conta per Zingaretti è che sia del suo stesso partito e che magari si sia spesa, nel mare magnum di correnti interne, sempre affianco delle proprie mozioni nelle costanti primarie che costellano il Pd, anche quando non ci sono elezioni in vista.

Ha tirato la volata alla rielezione di Zingaretti, da membro della segreteria provinciale del partito democratico, presieduta sino allo scorso anno dall’attuale consigliere regionale Salvatore La Penna, con il quale la Cassetta si è presentata nel tandem uomo-donna, proprio alle elezioni del 4 marzo 2018. Ma non ce l’ha fatta. Fedelissima dell’ex senatore Claudio Moscardelli, è stata una renziana di ferro e appassionata sostenitrice per il Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre del 2016 che sancì la fine dell’Impero di Renzi. 

Ma la politica per la Cassetta è una passione quasi pedagogica, già il papà Antonio è stato sindaco della cittadina al confine con la Campania, in una amministrazione della vecchia democrazia cristiana dal 1989 al 1991. E infatti la Cassetta, attualmente consigliere comunale di minoranza del Comune di Santi Cosma e Damiano, dov’è nata e vive, dopo la sconfitta della lista civica “Fare Futuro Insieme” per Rolando Bozzella sindaco, che alle elezioni amministrative dello scorso anno è stata battuta dalla lista del sindaco Franco Taddeo (papà del consigliere comunale di Formia e mister preferenze Gianluca), fa parte del Consiglio comunale dal 2012, in precedenza aveva già gestito una delega esterna all’ambiente nel suo Comune e poi con l’amministrazione del sindaco Vincenzo Di Siena (che ha fatto il sindaco per due mandati consecutivi prima con una maggioranza targata Pdl e poi con una coalizione Pd-Udc) è stata assessore all’ambiente e vice-sindaco. 

Oltre ai ruoli istituzionali, è membro dell’associazione nazionale dei Comuni italiani del Lazio (l’Anci), e, forse, unica vera competenza che in qualche modo può vantare come presidente del Parco, è quella di essere membro del Consiglio nazionale dell’organizzazione “Città del Bio”.

La Mura – Mitrano – Mattioli

Ma storicamente la competenza e il merito non sono certo i parametri di designazione del presidente di un parco regionale. Vale infatti la pena ricordare che tutti coloro che dal 2003, anno della sua istituzione, lo hanno diretto, sono stati nominati per appartenenza politica. Fatta salva – forse – solo la nomina del geologo Davide Marchese, che ha lasciato un anno fa, dopo appena un anno di presidenza. Prima di lui c’era stato in qualità di commissario l’ex ministro Gianni Mattioli, che al parco si è visto pochissime volte. Andando a ritroso nel tempo, sempre come Commissario, per Cosmo Mitrano (dirigente comunale), poi diventato sindaco di Gaeta, è stato certamente un trampolino di lancio. Non si può dire lo stesso per l’insegnante di arte Erminia Cicione, quota Pd, nominata durante la giunta regionale Marrazzo, o per il primo presidente Amato La Mura che nella vita fa il medico. Nella panoramica dei presidenti manca il successore di La Mura, Claudio Di Giovannantonio, funzionario dell’Astral, che insieme a Marchese vantava alcune specifiche tecniche in campo ambientale.

Insomma molte nomine politiche e poche competenze, eppure in entrambi in casi, per l’area protetta che comprende Parco di Monte Orlando a Gaeta, il Parco di Gianola e Monte di Scauri a Formia, il monumento naturale Villa di Tiberio e Costa Torre Capovento – Punta Cetarola a Sperlonga, le cose non sono mai veramente cambiate. Tanta volontà, alcune volte, e pochi soldi, spesso, il tema dei parchi non è evidentemente mai stata una priorità della politica regionale. Il Parco è stato più un poltronificio nel meccanismo delle spartizioni cencelliane che un meccanismo politico e istituzionale di tutela e promozione ambientale.

foto di Formia città aperta

E infatti è proprio questo il punto, non è in in discussione la serietà e l’impegno di Carmela Cassetta, la quale potrebbe certamente fare meglio del passato – difficile fare peggio – ma l’ennesima presa per i fondelli dell’amministrazione regionale che afferma di aver scelto la Cassetta per meriti e competenze specifiche quando la stessa nulla ha a che vedere con il parco e le sue prospettive. L’unica cosa che a Zingaretti piace è l’appartenenza non il merito.

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