Per l’anniversario di fondazione dell’Arma, i Carabinieri menzionano tutte le più importanti operazioni dell’ultimo anno avvenute nella provincia di Latina; citati anche gli episodi delle minacce del pregiudicato Cristian Battello ad Aprilia e dell’attentato contro l’auto di militare a Cisterna
La nota dei Carabinieri del Comando Provinciale di Latina – Si celebra oggi il 206° annuale di fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Il Corpo dei Carabinieri Reali fu infatti istituito, con il compito prioritario di guardia del Capo dello Stato (ereditato dall’odierno Reggimento Corazzieri), con le regie patenti emanate il 13 luglio 1814. La data prescelta è tuttavia il 5 giugno, in quanto è il giorno in cui nel 1920 la bandiera dell’Arma dei Carabinieri ricevette la sua prima medaglia d’oro al valor militare, per l’eroismo dimostrato durante la Grande Guerra. Quest’anno ricorre quindi, anche, il centenario di un evento di fortissima valenza simbolica, che celebra l’orgoglio dei Carabinieri per il loro status militare e le tradizioni che ne derivano.
Nei dodici mesi trascorsi dalla precedente Festa dell’Arma, i Carabinieri della provincia di Latina hanno conseguito risultati significativi nel contrasto al crimine e al malaffare: sono stati perseguiti 13.361 reati (il 76,8% di quelli complessivamente denunciati a tutte le forze di polizia), denunciando all’autorità giudiziaria 4.036 persone in stato di libertà (il 69,7% del totale) e 429 in stato d’arresto. Solo per citare alcuni dei reati più pericolosi, si può ricordare che 13 persone sono state arrestate per rapina, 2 per violenza sessuale, 7 per estorsione, 44 per furto, 124 per stupefacenti.
Sono state compiute undici importanti operazioni contro la criminalità: Smoking Fields (a opera della componente Forestale), Astice, Petrus, Aleppo 2, Masterchef, Scudo, Stelvio, Certificato Pazzo (a opera del NAS), Buffalo, Compressa Express (a opera del NAS) e Cisterna Trash (a opera della componente Forestale, con la collaborazione di altre forze di polizia).
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Meritano di essere ricordati numerosi atti intimidatorî indirizzati a personale dell’Arma: gli spari contro l’automobile di un maresciallo a Cisterna (ndr: Operazione Buffalo), l’attentato incendiario nel Parco Nazionale del Circeo e le minacce proferite da Cristian Battello a una pattuglia radiomobile di Aprilia sono stati raccontati dagli organi di stampa, ma anche altri ne sono accaduti senza diventare di dominio pubblico. Questi sono chiari indizî dell’efficacia dell’azione repressiva, che infastidisce i malintenzionati; e sono anche attestazioni della determinazione con cui l’Arma prosegue la sua opera, insensibile a chi si illude di poterne intimidire i componenti.
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Gli importanti risultati sin qui succintamente richiamati sono stati conseguiti grazie a una serie di fattori, in primo luogo la capillare rete di distribuzione delle Stazioni sul territorio, autentiche radici che l’Istituzione affonda nel tessuto della società civile per intercettarne le esigenze e risolverne le difficoltà, e inoltre i reparti specializzati (Forestali, NAS e NIL), che forniscono il loro apporto in settori di particolare rilevanza e complessità.
Particolarmente degna di nota è stata la stretta collaborazione con le altre forze di polizia, le altre Forze Armate e le varie amministrazioni dello Stato, oltre che i rapporti di leale cooperazione con gli enti locali. Invero, in provincia di Latina la sinergia tra istituzioni è una tradizione solida, ma indiscutibilmente si rafforza ogni anno sotto l’opera di coordinamento e indirizzo svolta – nelle rispettive sfere di competenza – dal Prefetto e dai Procuratori della Repubblica distrettuale e circondariale. È estremamente significativo che molte attività d’indagine siano state espletate e siano tuttora compiute in strettissima collaborazione con la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, una metodologia di lavoro che in passato non trovava occasione di essere applicata.
Una particolare menzione va all’attività svolta durante l’emergenza epidemiologica. L’Arma dei Carabinieri ha dovuto affrontare problematiche del tutto nuove, al fine di mantenere inalterati (e, anzi, rafforzare) i livelli dei servizî offerti alla comunità, cercando al contempo di minimizzare il rischio che un contagio fra i militari producesse un’inaccettabile riduzione delle risorse umane disponibili. Anche questa sfida è stata vinta: tutti i reparti sono rimasti pienamente operativi e centinaia di Carabinieri hanno continuato a presidiare le strade della provincia. In questo contesto, il sentito e rispettoso ringraziamento alle strutture sanitarie – per l’aiuto costantemente fornito – è tanto doveroso quanto sincero.
Un altro anno, quindi, in cui ogni Carabiniere ha cercato di esprimere l’etica che tutti i militari serbano dentro di sé: il servizio prima di ogni altra esigenza.
In data odierna, alle ore 17.00, si svolgerà una sobria commemorazione con la deposizione di una corona d’alloro al monumento in onore ai caduti, ubicato davanti al Comando Provinciale.