“VILLA DALLAS” A CORI “DOPO L’ORDINANZA DI DEMOLIZIONE: NULLA DI FATTO. TEBALDI SI DIMETTA”

Villa Dallas
Villa "Dallas"

Nel 2019, il gruppo di opposizione dell’epoca aveva chiesto le dimissioni dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale, l’avvocato Annamaria Tebaldi, allora consigliere di maggioranza con delega alle attività produttive, il cui marito era stato raggiunto dall’Ordinanza di demolizione della villa di proprietà dove risiedevano.

A dicembre 2018, infatti, – come spiega una nota de L’Altra Città – il NIPAAF l’aveva posta sotto sequestro su ordine della Procura di Latina e i proprietari avevano dovuto lasciare la casa. La Procura aveva infatti ritenuto totalmente abusiva la costruzione, realizzata con un progetto per un laboratorio per la lavorazione di legname con aree per l’esposizione, e costruita in area sottoposta a vincolo paesaggistico e sismico, senza le necssarie autorizzazioni.

Nonostante il ricorso al tribunale del riesame avanzato dai proprietari, il Tribunale aveva rigettato la tesi di un semplice ampliamento della “casa del custode”, confermando anche l’accusa di lottizzazione abusiva e indagando non solo i proprietari, ma anche il direttore dei lavori, la ditta e due dipendenti del Comune.

A quel punto il Responsabile del Settore Urbanistica del Comune di Cori, alla vigilia del capodanno 2018 aveva emesso l’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi, rilevando gli abusi: “cambio di destinazione d’uso d’intero edificio (da opificio a residenza: non consentita dalle norme del PRG che individuano l’area in zona D1: attività produttive); Maggiorazione dell’altezza del fabbricato; Realizzazione di opere in variante in zona sottoposta a vincolo paesaggistico senza la prescritta preventiva Autorizzazione Paesaggistica (rilasciata a lavori ultimati e quindi in contrasto col disposto dell’art. 146 del D. Lgs 42/2004); Opere strutturali senza la prescritta preventiva autorizzazione della Regione Lazio ex Genio Civile rilasciata anch’essa a lavori ultimati”.

La stessa ordinanza dettava 90 giorni per la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi e avvisava “che decorso infruttuosamente il termine indicato, quanto in difformità sarà demolito e ripristinato a cura del Comune e le spese relative addebitate responsabile dell’abuso”. Sono trascorsi oltre 4 anni dall’Ordinanza, e “villa Dallas” – così è stata rinominata per la sua opulenza – gode di ottima salute: giardino curato e tutto in ordine.

“La gestione dell’urbanistica nel Comune di Cori ha molte aree oscure – afferma il Consigliere di minoranza Evaristo Silvi, capo gruppo de L’Altra Città – e sulla vicenda di “Villa Dallas”, indipendentemente dalle vicende giudiziarie che avranno il loro corso, abbiamo chiesto al Responsabile dell’Urbanistica, l’ingegner Luca Cerbara che ha firmato quell’ordinanza, cosa è stato fatto finora.

Chiederemo, come già fatto nella precedente consiliatura, anche le dimissioni della Presidente del Consiglio Comunale, Annamaria Tebaldi, moglie del proprietario della villa, perché questa situazione rappresenta un vero e proprio affronto a tanti concittadini che, seguendo le norme, da anni aspettano un permesso per costruire. Non solo, legittima anche quanti vogliano aggirare le norme: se è consentito alla Presidente del Consiglio comunale, allora in molti possono sperare all’impunità.

Ci preoccupa anche il fatto che l’area artigianale dove insiste la “villa” è da anni oggetto di un fantomatico piano particolareggiato in variante al Piano Regolatore Generale, di cui non si conosce nulla. Aspettiamo la risposta alle nostre richieste e chiederemo lo stato del piano particolareggiato. Di certo, il Responsabile, il sindaco De Lillis, l’assessore all’Urbanistica, arch. Elisa Massotti, dovranno rispondere”.

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