TERRACINA, ESTORTO E VESSATO PER AVER DENUNCIATO UN FURTO: A PROCESSO GLI “AGUZZINI” DEL MINORENNE

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Estorsione a un ragazzino 17enne di Terracina punito per aver denunciato il furto di una bici: rinviati a giudizio tutti e 5 i componenti della “banda” protagonisti del grave episodio

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Latina Claudio De Lazzaro, è sfociata in una richiesta di rinvio a giudizio accolta dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Cario.

I cinque – un italiano e 4 di origine marocchina – saranno alla sbarra dal 17 settembre: si tratta di Ousama Marzouki 23 anni, Rayen Marzouki 20 anni, Mohamed Daoui 27 anni, Mustaphà Benrouaoui 54 anni e Andrea Sanalitro 28 anni.

I primi tre – Ousama, Rayen e Mohamed – erano finiti in carcere con l’operazione dei Carabinieri della Stazione di Terracina, insieme ad altro personale della Compagnia Carabinieri di Terracina, che a dicembre avevano dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare (Daoui si trovava già dietro le sbarre a Frosinone).

L’indagine era stata avviata nel mese di giugno 2019 dai militari della Stazione di Terracina, in accoglimento della richiesta di aiuto del 17enne che, esasperato dalle continue vessazioni e richieste di denaro rivoltegli dagli imputati e preoccupato per la propria incolumità fisica, si era rivolto all’Arma. Il 17enne, infatti, il mese precedente, a maggio 2019, era venuto a contato con due di loro da cui aveva acquistato alcune dosi di hashish.

Successivamente, era stato testimone del furto di una bicicletta elettrica del valore di 1500 euro asportata dai pusher ai danni del padre di un suo conoscente: un fatto di cui il 17enne aveva informato nel merito il genitore dell’amico individuando come autori del furto Sanalitro e Daoui. 
Il suo senso civico, però, era diventato motivo di rancore e ritorsione da parte della “banda” che, di conseguenza, aveva cominciato a pretendere dal malcapitato un indennizzo per la delazione. Solo per il gesto ritenuto “infame” fu costretto da Ousama Marzouki a consegnarli 2mila euro.

Da qui era iniziato l’incubo del ragazzo, continuamente minacciato di essere pestato se non avesse rifornito la “banda” di soldi. Nell’impossibilità di corrispondere alle pressanti richieste, il ragazzo era stato costretto a rubare denaro contante e preziosi, poi finiti sul mercato dei “compro oro” (accusato di aver ricettato i gioielli è il più grande del gruppo, il 54enne Benrouaoui), ai propri familiari, per un valore stimato di circa 4.000 euro.

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