AUTO BRUCIATA ALLA CIOLFI: LIBERATO MASTROSTEFANO

Tribunale di Roma
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Gianni Mastrostefano, l’uomo accusato di aver fatto bruciare l’auto della consigliera comunale di Latina Maria Grazia Ciolfi, è tornato ad essere libero

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Ristretto ai domiciliari dopo l’operazione dei Carabinieri di Latina del 15 maggio scorso, i giudici del Tribunale del Riesame di Roma, a cui il 42enne di Latina, originario di Velletri, si era rivolto, tramite il suo avvocato di fiducia Oreste Palmieri, hanno deciso per la sua liberazione riclassificando il suo reato da minaccia a tentativo di minaccia a pubblico ufficiale.

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I magistrati capitolini hanno riformato l’ordinanza di custodia cautelare del gip di Latina Pierpaolo Bortone e ora Mastrostefano avrà “solo” gli obblighi di polizia giudiziaria.

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La storiaccia, come noto, ha preso il via quando Mastrostefano, secondo gli inquirenti, in un’indagine coordinata dal pm della Procura di Latina Valentina Giammaria, decise di rivalersi contro la consigliera comunale di Latina Bene Comune, con delega specifica alla Marina di Latina, per un abusivismo contestatogli dalla Polizia Locale sull’arenile presso Foce Verde in Via Valmontorio. Mastrostefano la riteneva la responsabile di aver segnalato quell’abuso, un affronto tale da indurlo – questa è la tesi della Procura di Latina – a contattare un 32enne di Velletri Valentino Mandrelli per commissionargli lo sgarro: bruciare l’auto della consigliera comunale parcheggiata dentro la sua abitazione.

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