NINFA, DISTRUTTI I FILARI DI CARPINI. PRATESI (FONDATORE WWF) CRITICA DIRETTIVO FONDAZIONE CAETANI: “NE ERO ALL’OSCURO”

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Il viale dei carpini di Ninfa
Il viale dei carpini di Ninfa

L’abbattimento della cattedrale dei Carpini a Ninfa torna a far discutere. Fulco Pratesi, celebre giornalista, ambientalista, politico, fondatore del Wwf Italia, dalle colonne del Corsera edizione Roma: ne ero all’oscuro pur avendo fatto parte del Consiglio Generale della Fondazione

A giugno scorso, il Viale dei Carpini di Pantanello di Ninfa, nato da un’intuizione di Lelia Caetani e conosciuto anche come la Cattedrale Gotica in ragione della forma che generavano gli alberi, fu completamente abbattuto. Un colpo al cuore della storia e della natura del Giardino conosciuto in tutto il mondo.
La fine dei carpini fu dovuto, pare, ad alcuni patogeni che avevano aggredito gli alberi. “Attività inevitabile, i patogeni che l’avevano colpita rischiavano di estendersi anche alle altre piante dell’Oasi e di Ninfa”, spiegò il vicepresidente della Fondazione Roffredo Caetani, Massimo Amodio.

Oggi, dalle colonne del Corsera, Fulco Pratesi torna sull’argomento e parla di vera e proprio “minaccia per il gioiello verde“, domandandosi se la nuova direzione della Fondazione, il cui Presidente è da gennaio 2018 Massimo Agnoni, non intenda forse “cedere alle lusinghe turistiche” abdicando al ruolo di protettore dell’ambiente e della natura di Ninfa.

Un duro commento, quello di Pratesi, che conservando il fioretto non le manda a dire. D’altra parte, come ricorda di se stesso nell’articolo, l’ambientalista è stato membro del Consiglio generale della Fondazione Caetani fin dalla sua creazione nel 1972, in rappresentanza del Wwf Italia. Ad oggi, Pratesi risulta essere ancora nella Consulta onoraria della Fondazione medesima.

Parla, Pratesi, di “momento difficile” per il complesso gestito dalla Fondazione dovuto “a delle proposte di variazione dello Statuto avanzate dal direttivo di nuova nomina che a molti sembra non allineato con i criteri dei fondatori, basato su concetti di tutela severa della natura, del paesaggio e del patrimonio con il rischio di cedere a lusinghe turistiche ed economiche. Un segnale dei pericoli a cui può essere esposta Ninfa è rappresentato dall’abbattimento del famoso Viale dei Carpini“.

Per ragioni non diffuse” – continua Pratesi – “questo mirabile doppio filare di carpini realizzato nel 1968 dalla fondatrice Lelia Caetani per creare un ambiente ombroso in cui passeggiare fuori dal Giardino, è stato eliminato“.

Infine, pur menzionando l’infezione che aveva colpito due carpini, Pratesi ricorda la preoccupazione che l’abbattimento ha colto gli amanti del Giardino e le tre associazioni – Wwf, Fai e Italia Nostra – che hanno sollevato il problema. Tuttavia, se non si tratta di scontro poco ci manca: è lo stesso Pratesi a sostenere di essere stato all’oscuro del proposito della Fondazione di abbattere tutta la volla ogivale che dava caratterizzazione e lustro al Giardino.
E detto da uno, che faceva parte del Consiglio Generale della Fondazione che gestisce il complesso fin dalla sua creazione, dovrebbe quantomeno far riflettere anche, e vieppiù, alla latitudini pontine.

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