IL RACCONTO DI UNA TURISTA A GAETA TRA STRISCE BLU E SPIAGGE OCCUPATE

“Piccoli contrattempi del vivere e qualche incazzatura. O un normale weekend da paura a Gaeta”, il racconto semiserio di Giuseppina La Delfa fondatrice e presidente dal 2005 al 2015 di Famiglie Arcobaleno

IL VIAGGIO – Lunedì 23 agosto ho previsto di andare a trovare un’amica a Gaeta. Sono sola e non voglio prendere l’auto. Guardo su Omnio, i collegamenti tra Salerno e Gaeta alla ricerca dei treni diretti che di solito collegano più volte al giorno le due città. 

Non trovo i collegamenti abituali ma proposte assurde con 4 o 5 cambi per una durata totale che supera a volte le 6 ore! Non ci credo! e frugo sul net per capire perché i comodi treni diretti sono sostituiti da questi assurdi tragitti con addirittura tratti in pullman! L’arcano si svela infine: ci sono lavori sulla linea. Ad agosto! Lo so, fare lavori sulle linee ferroviarie è sempre e comunque un disastro per gli utenti ma mi sembra così assurdo farli ad agosto nel pieno delle transumanze estive! 

Cosa faccio?? Vado? rinuncio? Trovo una via di mezzo. Un parente mi accompagna in macchina fino a Villa Literno a nord di Caserta (un’ora di tragitto in macchina da casa) dove troverò un pullman che mi porterà a Scauri (un’altra ora di tragitto) e infine un treno che in 10 minuti mi porterà alla stazione di Formia. In questo modo dovrei metterci un 3 ore e mezzo. È tanto, ma molto meno che se avessi preso il treno da Salerno, aggiungendo altri due collegamenti coi mezzi pubblici!!

Ci avviamo fiduciose, un po’ di musica e di chiacchiere rendono piacevole la partenza. 30 minuti dopo, a Baiano, una fila di macchine con i lampeggianti accessi.  Dannazione! Bloccate 20 minuti sull’autostrada per un’auto incendiata, perderò la corriera! 

No, siamo fortunate, arriviamo a Villa Literno giusto in tempo, corro, prendo il biglietto, saluto e il pullman si avvia.

Il mezzo è abbastanza confortevole e c’è l’aria condizionata. Andrá bene: un’altra ora di tragitto e arriverò a Scauri. Ma c’è traffico. La corriera non cammina e arriviamo con altri 20 minuti di ritardo. Il mio treno è partito pochi minuti prima!! Mi tocca aspettare un’altra ora il prossimo in una stazione calda e triste chiedendomi come è possibile che le ferrovie non abbiano previsto dei pullman diretti Salerno Formia o Napoli Formia per lo meno!!! La mia pazienza diminuisce col tempo che passa e col caldo che aumenta. 

Finalmente salgo in questo treno che mi porta alla stazione di Formia Gaeta. Esco dalla stazione. La mia amica ormai ha ripreso a lavorare e non può venire a prendermi. Cerco la corriera che mi porterà nel centro di Gaeta dove vive. 

Passano tutte le corriere, ma la mia non passa mai. Aspetto e impreco. Ho caldo ho fame ho sete sono stanca. Invio maledizioni alle ferrovie dello stato e alle corriere di Gaeta. Sono partita alle 9.30 da casa e arrivo a Gaeta centro sudata, sporca affamata e nervosa alle 15. Ma finalmente arrivo in casa e l’incubo finisce. Domani spiaggia!! 

IL SOGGIORNO – L’indomani mattina alle 9 accompagno la mia amica al lavoro con la sua macchina. Faccio due passi in centro e alle 10 penso di andare a fare il bagno alla meravigliosa spiaggia di Serapo. Ho visto sulle guide che è la più bella spiaggia della zona e non vedo l’ora di farmi il bagno. 

Lascio il centro in macchina e il navigatore mi porta lí in pochi minuti. Cerco un parcheggio che non si trova. Sfortuna vuole che è giorno di mercato, un sacco di gente che gira come me. Sono le dieci e dieci, l’ora più intensa. Giro e rigiro, vado su e giù, mi allontano e ritorno. Strisce blu ovunque, tutte occupate, mi fermo e chiedo dove trovare parcheggi liberi o a pagamento, ma non ci sono in zona, devo cercare un posto sulle strisce blu. Giro la bellezza di 40 minuti e ad un tratto colpo di fortuna una ragazza lascia il suo posto. Alleluia!! Ho parcheggiato: sono felice, posso farmi il bagno, il mare non è troppo lontano.

Prima pero devo pagare il parcheggio. Qualcuno mi indica il parcometro. Mi avvicino e cerco il numero della zona per pagare con Easypark, con l’applicazione sul telefonino. Non c’è. Mi stupisco, a Gaeta con tutte queste strisce blu e questi turisti, sarebbe comodo! niente! Vedo che il parcheggio costa ben 2 euro l’ora, mi servono almeno 6 euro. Purtroppo non ho spiccioli, ho solo una banconota da 20. E non si può pagare con le banconote! Pagherò dunque con la carta di credito o bancomat. Il parcometro offre questa opzione. Provo con una carta e non funziona. Provo un’altra e non funziona. Una signora gentile cerca di aiutarmi, non ci riesce. Mi consiglia di andare al mercato per farmi cambiare la banconota in monete. 

Fa 38 gradi. È umido e caldissimo. Ho la borsa del mare e l’ombrellone sulle spalle. Ma vado verso il mercato e provo a chiedere il cambio a 4 esercenti. Nessuno vuole cambiarmi la banconota. Sono anche loro alla ricerca di monete. Una signora riesce a scambiarmi due da dieci contro la venti e un’altra due da 5 contro la dieci. 

Ce la farò. In ansia corro al bar del lido che dista un 400 metri per prendermi un caffe per avere il resto in monete. 

Pago 1,20 e chiedo al cassiere se mi può scambiare la banconota da 5 in monete per il parcheggio. Infastidito mi rimprovera: 

  • ma lei ha preso il caffè solo per il parcheggio!?
  • Mica è un crimine!? rispondo altrettanto infastidita! 
  • No!? ma se lei me lo diceva prima l’avrei mandata al Little Bar dove vendono i grattini!! 

I grattini !???? Nel 2021!? Sulla spiaggia di Serapo con migliaia di turisti e migliaia di strisce blu!? Non ci posso credere ma corro al Little Bar per comprare i grattini. 

Sono sudata, infastidita al massimo e con l’ansia che nel frattempo sia passato il vigile a mettermi la multa. Sono a 500 metri dalla macchina e non riesco a vedere cosa succede. 

Al Little bar, c’è la fila. Io faccio la faccia tosta, spiego quanto sono disperata e finalmente ho i miei tre grattini in mano e corro per grattarli. Mentre cammino di fretta coi grattini in mano, incontro due ragazze più infastidite di me che mi chiedono se per caso ho visto il vigile! Non l’ho visto per fortuna! e chiedo perché lo cercano. Le povere avevano appena pagato 15 euro di parcheggio e la macchina non aveva stampato il biglietto!!!!

Pensai per un attimo “meno male che ho preso i grattini!!!!”

Ma ci rendiamo conto!? Dello stress accumulato per andare a farsi un semplice bagno un 24 agosto!? 

Finalmente riesco a mettere i grattini grattati dentro l’auto e vado felice a farmi il bagno. Prima passo al bar di prima per bermi il famoso caffè e mi prendo un altro cazziattone perché ho osato entrare con l’ombrellone mentre era un lido privato. A voglia di spiegare che entravo solo per il caffè!  lo dovevo lasciare fuori l’ombrellone!! Ormai ho visto di tutto. Mi meraviglio come riesco a stare calma e non mandare tutta Gaeta a farsi benedire. Forse perché esaurita! 

Mi avvio finalmente verso la spiaggia libera. Non è lontana. Almeno una fortuna oggi mi capita! Arrivo al luogo indicato e vedo una distesa di ombrelloni azzurri sistemati in uno spazio largo 15 metri e lungo un centinaio di metri. Mi chiedo dove è lo spazio per gli ombrelloni privati. Mi chiedo se ho sbagliato spiaggia! Chiedo ad altri che mi confermano: é proprio la spiaggia libera di Gaeta. 

Ma!?? Io ancora non capisco come può essere! Forse davanti allora?? E cammino cammino nella sabbia rovente, dribblando fra gli ombrelloni azzurri sotto ai quali giacciono famiglie e coppie. Arrivo fino al mare! Nemmeno 2 metri separano l’acqua dalla prima fila di ombrelloni azzurri. Chiedo a qualcuno disperata: ma lo spazio per gli ombrelloni privati?! Mi spiegano che devo cercare un palo di legno libero e lì attaccare il mio. Rifaccio a ritroso il percorso lungo questo lungo e bollente corridoio di ombrelloni azzurri e di pali occupati e, a metà strada, a circa 50 metri dal mare, trovo perso in mezzo alla foresta di ombrelloni azzurri, un palo libero. Stendo l’asciugamano, apro il mio ombrellino. Mi sdraio. Esausta. Sono le 11.40. Stanchissima e morta di caldo. Mi rialzo quasi subito e attraverso il corridoio di pali e di gente e finalmente mi butto nell’acqua. Centinala di persone in piedi come salamoni in circa di aria e fresco. Il mare è limpido malgrado la folla: sembra una sagra in acqua. C’ è anche chi mangia e chi beve in piedi. 

Ripercorro il corridoio infernale verso l’ombrellone mio ma quando arrivo al mio palo vorrei già tornare in acqua. Farò avanti e indietro 5 volte. Ogni 15 minuti circa. Fino all’una. 

La spiaggia di Serapo forse è bella. Ma io non l’ho vista. Ho visto solo una distesa infinita di ombrelloni, bianchi e azzurri per lo più

Dovrò tornare a ottobre per vedere se è vero che è la più bella spiaggia della zona. Una mattinata d’incubo. Un we assurdo. Se non fosse per le amiche e le serate magiche direi che Gaeta ad agosto è stato per me l’anticamera del purgatorio. 

Articolo precedente

ELEZIONI LATINA: DAL MOVIMENTO DELLE SARDINE ALLA CANDIDATURA COL PD

Articolo successivo

COVID, LAZIO: 283 CASI E 5 DECESSI. DA DOMANI PER I VACCINI INGRESSO SENZA PRENOTAZIONE

Ultime da Attualità