DUPLICE RAPINA A LATINA: CONFERMATA LA CONDANNA PER UNO DEI TRE BANDITI

Corte di Cassazione, Roma
Corte di Cassazione, Roma

Doppia rapina a Latina: tè stata confermata anche in Cassazione la condanna per uno dei tre banditi

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, ritenuto inammissibile, presentato dal 36enne Pietro Gioè, condannato per la duplice rapina messa a segno nel 2020 in due esercizi commerciali di Latina: una tabaccheria in Via Cisterna e un alimentari a Borgo Sabotino.

La Cassazione ha confermato per Gioè la condanna a 4 anni e 8 mesi come disposto dalla Corte d’Appello di Roma a novembre 2021.

Il Tribunale di Latina, a marzo 2021, aveva condannato anche i complici di Gioé alla stessa pena: il 41enne Giovanni Bernardi e il 38enne Francesco Castellese. La sentenza era stata pronunciata dal giudice dell’udienza preliminare Pierpaolo Bortone che ha giudicato i tre uomini col rito abbreviato.

La richiesta del pm Marco Giancristofaro era stata di condannare il latinense Bernardi a sette anni e a cinque anni i due siciliani in trasferta, complici del pontino, Gioè e Castellese.

Secondo investigatori e inquirenti, i tre uomini hanno compiuto le due rapine nella stessa giornata del 17 febbraio 2020. Gianni Bernardi fu arrestato in flagranza la sera di quel giorno proprio per le due rapine consumate a Latina, rispettivamente presso un negozio di alimentari in via Sabotino e presso una tabaccheria sita in via Cisterna.

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Nel corso della prima rapina, i tre uomini risultavano vestiti con abbigliamento similare a quello delle “guardie particolari giurate”, con viso travisato e armati di una pistola. Il bottino ammontò a circa 1000 euro.

La seconda rapina fu invece consumata con lo stesso modus operandi: i tre rapinatori riuscirono a portare via dalla cassa la somma di circa 200 euro e numerose stecche di sigarette. Durante la rapina, gli uomini spintonarono per terra il titolare, colpendolo alla testa prima con il calcio della pistola e dopo con calci e pugni.

Castellese e Gioè furono arrestati circa tre settimane dopo Bernardi il quale, al contempo, prima di essere fermato il 17 febbraio per le succitate rapine, aveva partecipato al primo dei tre attentati incendiari che coinvolsero il Sindaco e il Vice-Sindaco di Sermoneta.

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