Arrestati prima di Natale 2021 con armi e chili di droga a Fondi, sono stati giudicati anche in Corte d’Appello
La Corte d’Appello ha confermato e condannato a pene persino più alte i sette uomini che tre anni fa furono arrestati a Fondi con un carico rilevante di droga. È stata la seconda sezione a giudicare gli imputati, difesi dagli avvocati Palmieri e Forte. Gli imputati, così come nel primo grado, sono stati riconosciuti colpevoli di detenere la droga, ma per il carico di armi. Per la magistratura, in merito a questa circostanza, il fatto non costituisce reato.
Ad ogni modo la pena più pesante è stata per Alessandro Artusa, 60enne di Latina, nato in Sicilia, che ha subito una condanna a 8 anni e 7 mesi, più una multa da 14mila euro. In primo grado, per Artusa la condanna si era fermata a 5 anni e 1 mese di reclusione. A seguire: pena confermata a 5 anni di reclusione per Onorato Rotunno e Paolo Rea; sette anni e sette mesi, invece, più 9mila euro di multa, per Gianluca Del Vecchio, Francesco Paolo Carnevale, Luca Fabrizio e Alberto Di Vito, quest’ultimo coinvolto nella recente e imponente operazione anti-droga dei Carabinieri denominata “Jars”. In pirmo grado, per Del Vecchio, Carnevale, Fabrizio e Di Vito erano state più lievi. Diminuite invece le multe che, in primo grado, si erano aggirate per le somme tra i 30 e i 40mila euro. Ad Artusa, Rea, Rotunno e Del Vecchio, la Corte d’Appello ha deciso di non applicare più, al contrario del primo grado, l’interdizione dai pubblici uffici.
La storia processuale parte nel novembre 2022, quando l’allora Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa aveva accolto la richiesta di rito alternativo, ossia l’abbreviato, e rinviato a giudizio tutti e sette gli indagati accusati di spaccio e detenzione di armi da fuoco. L’udienza del 23 febbraio 2023 aveva visto la requisitoria del Pubblico Ministero Martina Taglione, con le richieste di condanna per tutti a 7 anni e 4 mesi di reclusione.
A gennaio 2022, dopo gli arresti, il Tribunale del Riesame aveva respinto il ricorso dei sette uomini che, il 23 dicembre 2021, all’antivigilia di Natale, furono arrestati in un blitz di Polizia e Carabinieri a Fondi dopo essere stati seguiti in un tragitto che portava da una villa nel centro di Frosinone fino alla città della Piana.
Il giorno dell’Epifania, inoltre, finì in carcere anche il fratello di uno degli arrestati, il pregiudicato Massimiliano Del Vecchio, volto noto negli ambienti del crimine pontino, che è risultato essere l’uomo che viveva ai domiciliari nella villa di Frosinone, dal 21 dicembre, dove secondo quanto ricostruito dagli investigatori, nel cortile erano parcheggiate le quattro autovetture ed il furgone utilizzati dai sette arrestati per il trasporto dal capoluogo ciociaro a Fondi dello stupefacente e delle armi: 60 chili di hascish e 15 chili di marijuana. Nel doppio fondo del furgone furono invece rinvenute 2 pistole, una mitraglietta e 3 fucili con centinaia di munizioni di vario calibro, 15 chili di plastico, 14 detonatori e due bombe a mano.
I giudici del Tribunale della Libertà avevano confermato le accuse di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, materiale esplosivo e armi clandestine e da guerra con relative munizioni. Tutti e sette gli uomini si erano comunque avvalsi della facoltà di non rispondere una volta arrestati e interrogati dall’ex Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota che aveva convalidato gli arresti e respinto la richiesta di una misura restrittiva più lieve.
Si tratta di personaggi noti nello scacchiere criminale della malavita pontina e insospettabili: su tutti (tra i noti), il 56enne di Latina (originario di Messina) Alessandro Artusa, già condannato a 26 anni di reclusione (pena scontata, anche in semilibertà), in concorso con Antonello Tozzi e Giuseppino Pes, per il delitto del beneventano Francesco Saccone freddato nel 1998 in Piazza Moro a Latina, e arrestato di nuovo, nella primavera 2022, nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri di Latina denominata “I Pubblicani” per cui dovrà sta affrontando il processo con rito ordinario in dirittura d’arrivo. Il 60enne, peraltro, è stato destinatario, nel 2022, di un provvedimento di sorveglianza speciale.
Tra gli imputati, per l’appunto, Paolo Rea di Velletri e il gruppo dei fondani: il 27enne idraulico Francesco Paolo Carnevale, il 26enne falegname Alberto Di Vito, il meccanico 50enne Luca Fabrizio, Onorato Rotunno, 37 anni, e Gianluca Del Vecchio, fratello di Massimiliano Del Vecchio arrestato, come detto, in una fase successiva, e coinvolto recentemente nelle operazioni Astice e Certificato Pazzo, e da ultimo arrestato nell’operazione Scarface.
In primo grado, come detto, la pena più pesate fu per Alessandro Artusa, condannato a 5 anni e 1 mese di reclusione. A seguire: 5 anni per Rotunno, Rea e Del Vecchio; 4 anni e 6 mesi per Carnevale, Fabrizio e Di Vito.