Arriva il processo per gli appalti pilotati sull’isola di Ventotene: a giudizio politici e imprenditori, tra cui l’l’ex sindaco Geppino Assenso
Il sostituto procuratore Roberto Nomi Bulgarini della Procura della Repubblica di Cassino ha ottenuto dal Gup Domenico Di Croce il rinvio a giudizio per nove delle tredici persone indagate il 23 maggio 2017.
All’epoca furono coinvolti, e persino arrestati, l’ex sindaco Geppino Assenso, l’ex assessore all’Ambiente e Turismo Daniele Coraggio, l’ex capo dell’ufficio tecnico del Comune Pasquale Romano e i due imprenditori Antonio Langella e Claudio Santomauro.
Gravi le ipotesi di reato avanzate dagli inquirenti e dalla Guardia di Finanza isolana e di Formia: associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, truffa aggravata per l’erogazione di pubbliche forniture e abuso d’ufficio finalizzato alla realizzazione del voto di scambio.
Le indagini delle Fiamme Gialle si incentrarono sul presunto legame tra i due amministratori pubblici Giuseppe Assenso e Daniele Coraggio, il dirigente del Comune Romano e i due imprenditori. Gli episodi contestati vanno dal 2011 al 2016: bandi di gara costruiti all’uopo dall’allora capo dell’ufficio tecnico del Comune Pasquale Romano, con il benestare dell’ex assessore al Turismo Coraggio, in modo tale da agevolare Langella e Santomauro per vincere appalti (in tutto contestati sette appalti, compreso un’ipotesi di danno erariale di circa 100mila euro inviata alla Corte dei Conti) e intascare finanziamenti regionali inerenti i lavori pubblici alcuni dei quali mai realizzati. Il corrispettivo da parte degli imprenditori, sostiene l’accusa, sarebbe stato dato in voti necessari all’ex sindaco Assenso, nella tornata elettorale del 2015, per vincere sull’attuale sindaco Gerardo Santomauro il quale, successivamente, vinse in seguito agli arresti dei succitati che destarono particolare clamore anche fuori dall’isola.
Il processo inizierà il 7 maggio 2020.