CORRUZIONE IN TRIBUNALE, PARLA L’EX GIP: “NESSUNA TRACCIA DEL DENARO CHE AVREI PRESO”

Giorgia Castriota
Giorgia Castriota

L’ex giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, si difende rilasciando una intervista a “La Presse”

Il patteggiamento che ha chiesto dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Perugia sarà definito il prossimo 21 marzo. Intanto, a distanza di due anni dall’arresto, l’ex giudice di Latina, Giorgia Castriota, sospesa dalla magistratura su decisione del Csm, ha deciso di esporre la sua versione dei fatti.

Al momento non ha più misure cautelare ed è libera, ma su Castriota pende l’accusa pesante di corruzione.

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“Sono venuti a casa mia cercando chissà quali soldi e gioielli perché il mio fidanzato dell’epoca che era coadiutore dell’amministratore giudiziario millantava al telefono cose di cui nemmeno ero a conoscenza e che hanno fatto ritenere alle autorità che vivessi al di sopra delle mie possibilità”.

Secondo Castriota è inconsistente l’accusa di aver ricevuto vantaggi dall’affidamento di alcune aziende sequestrate a un consulente con il quale aveva una relazione in cambio di denaro o di regali e altri benefit come è emerso secondo la Procura dalle intercettazioni telefoniche. “Non torna nulla. Mi si accusa di aver avuto prestazioni economiche dal rappresentante legale di queste 36 società del sequestrato ed è stato archiviato. Si parla di utilità e vantaggio ma io non ho un euro. Vivo di stipendio. In un anno e mezzo di indagine non è emerso uno spicciolo. Secondo l’accusa avrei 100mila euro che si sarebbero volatilizzati”.

La Procura di Perugia parla di viaggi, preziosi e un abbonamento allo Stadio Olimpico per le partite della Roma. Tutto negato dall’ex Gip che spiega la scelta del patteggiamento: “È stata quasi una scelta obbligata. Nelle indagini ci sono 4/5 mesi di telefonate. Stiamo parlando di 3mila ore telefoniche. Solo per avere le integrali ci sarebbero voluti 55mila euro e per pagare una difesa degna di questo nome ci sarebbero voluti 100mila euro che non ho, più i viaggi a Perugia. Io mi chiedo a che punto uno si possa dire libero di difendersi”.

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