TRUFFA CON LA STESSA AUTO VENDUTA A DUE PERSONE DIVERSE: PREVALE L’IMPRENDITORE DI FONDI

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Conclusa la controversia relativa ad una truffa per una stessa vettura venduta a due persone

Con un’ordinanza del giudice Alfonso Piccialli del Tribunale civile di Latina, si è conclusa una controversia giudiziale che ha visto protagonista un noto imprenditore di Fondi nel campo della ristorazione. Oggetto del contendere un’autovettura di grossa cilindrata, del valore di 70.000 euro, che il titolare di un autosalone del posto, che già in passato è stato processato per diverse truffe perpetrate a numerosi acquirenti di autoveicoli, e che al momento è destinatario di una misura cautelare (sono in corso indagini per numerosi fatti criminosi), aveva venduto non solo all’imprenditore succitato ma anche ad un altro soggetto.

L’imprenditore, nonostante avesse onorato il pagamento della somma pattuita e fatto registrare al PRA il trasferimento di proprietà del veicolo, non otteneva nei tempi pattuiti la consegna e veniva a conoscenza, per caso, che lo stesso veicolo era nel possesso illegittimo di un’altra persona.

Assistito dall’avvocato Luca Velletri, l’imprenditore contattava il possessore illegittimo del veicolo e, dimostrandogli di essere l’unico vero proprietario della vettura contesa, lo esortava a risolvere la questione in modo bonario e a consegnargli la vettura. Non ottenendo alcun riscontro, l’imprenditore era costretto a sporgere ben due querele presso la Guardia di finanza di Fondi per il reato di truffa e, successivamente, nel novembre scorso, a dare impulso ad un procedimento civile d’urgenza innanzi al tribunale di Latina per la tutela dei suoi diritti di legittimo proprietario.

Il giudice Piccialli, dopo aver sentito le parti in causa all’udienza del 19 dicembre scorso, ha accertato, tra l’altro, che solo l’imprenditore aveva trascritto al PRA il trasferimento di proprietà del veicolo e che l’altra parte sosteneva d’aver acquistato il veicolo in data antecedente ma, come dalla documentazione prodotta, risultava che era stata acquistata da una società che non era proprietaria del mezzo alla data della presunta vendita.

Con ordinanza del 19 dicembre scorso, il giudice Piccialli ha ordinato l’immediato rilascio del veicolo conteso in favore dell’imprenditore, che vedeva così, a distanza di poche settimane dall’inizio della causa intrapresa, riconosciute tutte le sue legittime ragioni.

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