SPIAGGE DI SABAUDIA “PROMOSSE”, CONSIGLIO DI STATO DÀ RAGIONE AI BALNEARI: INGIUSTI I CANONI MAGGIORATI

Spiagge sul litorale di Sabaudia: i concessionari vincono la causa contro il Comune, il Consiglio di Stato ha ribaltato la pronuncia del Tar

Il Consiglio di Stato, tramite la sentenza n. 657 del 22 gennaio scorso, ha accolto il ricorso dei concessionari balneari, assistiti dall’avvocato Giovanni Giuffrè, sulla questione della classificazione delle aree demaniali e l’attribuzione delle valenze turistiche che ha portato all’aumento dei canoni demaniali dal 2015. Al centro del ricorso c’era una delibera della Giunta Comunale di Sabaudia risalente al 2014.

I concessionari balneari di Sabaudia, che gestiscono le spiagge, erano ricorsi prima al Tar perché non volevano la promozione in Serie A dei loro tratti di spiaggia e preferivano che i beni da loro gestiti rimanessero in serie B, così da pagare meno canone. La promozione in serie A, infatti, prevedeva un aumento dei canoni demaniali.

Ad aprile 2022, i concessionari avevano opposto al Comune dinanzi al Tar la circostanza per cui la crisi del settore avrebbe dovuto influenzare negativamente l’ingresso nella nuova classificazione di tipo A del litorale. Ma per i giudici amministrativi di primo grado vigevano, invece, tutti i criteri per il salto di qualità e canone maggiorato, a cominciare dal fatto che sul Comune di Sabaudia sventola da anni la cosiddetta Bandiera Blu, oltreché a buona viabilità per raggiungere le spiagge.

Alla fine il Tar, che escludeva anche la motivazione portata dai ricorrenti su un possibile rischio naturale, essendo l’area di pregio la spiaggia è di Serie A con i conseguenti canoni connessi a tale tipo di classificazione stabilita dalla Regione Lazio.

Ora, invece, dopo il ricorso contro quella pronuncia del Tar, il Consiglio di Stato ha ritenuto motivate le contestazioni sollevate dai concessionari contro il Comune di Sabaudia, che attribuiva l’alta valenza turistica con conseguente innalzamento dei canoni demaniali, sulla base di una carente istruttoria. Motivate le doglianze dei ricorrenti anche nei confronti della Regione Lazio che avrebbe interpretato erroneamente gli atti dalla stessa emessi a danno dei concessionari.

Le note della Regione spiegavano che il giudizio sulla valenza turistica era riferito alle nuove concessioni o a quelle rinnovate, e non dunque a quelle già prorogate prima della scadenza del termine. L’interpretazione della Regione Lazio, secondo Palazzo Spada, avrebbe quindi legittimato l’applicazione indiscriminata della Legge Regionale 07/2014 a tutte le concessioni demaniali, comprese quelle escluse dagli stessi atti interpretativi regionali.    

In ragione della sentenza, il Comune di Sabaudia dovrà valutare, previa rinnovata istruttoria, tutti i parametri contenuti nell’Allegato unico alla legge della Regione Lazio n. 7/2014, spiegando le ragioni per le quali si ritiene che sussista lo specifico parametro e l’importanza dello stesso; graduare l’entità in ragione del giudizio da esprimere (alta, normale o bassa valenza turistica), alla luce dei principi di proporzionalità e adeguatezza. Infine, l’ente dovrà riconoscere agli operatori del settore le garanzie partecipative previste dalla legge generale sul procedimento amministrativo, attraverso lo scambio di osservazioni preliminari rispetto alla decisione da assumere.

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