SPACCIAVA EROINA AL NICOLOSI VICINO ALLE SCUOLE: “MI SERVIVA PER IL PANINO E LE SIGARETTE”

Via Corridoni, quartiere Nicolosi
Via Corridoni, quartiere Nicolosi

Spaccio di droga al quartiere popolare “Nicolosi” di Latina, l’imputato ammette di essere un pusher e di farlo per sopravvivenza

Uno dei tanti processi per droga che si celebrano ogni giorno presso il Tribunale di Latina. La droga, infatti, insieme ai processi per stalking, bancarotte e abusivismi edilizi, rappresenta un “must” di ogna aula di tribunale.

Stavolta, sul banco degli imputati, c’è un tunisino di 53 anni, Nouri Lofti, davanti al collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana. Oggi, 18 ottobre, è stato interrogato un agente di polizia sotto copertura, che ha testimoniato tra tre pannelli di legno in modo che nessuno potesse vederlo in viso.

Il poliziotto ha ricostruito le fasi dell’indagine a carico del 53enne, peraltro arrestato poco prima che la Polizia di Stato, con diversi agenti sotto copertura, ha portato a casa, proprio a Latina, una maxi operazione anti-droga culminata con l’arresto di 16 persone a dicembre 2022.

Di particolare preoccupazione sono stati i luoghi dello spaccio frequentati dal pusher imputato odierni, difeso dall’avvocato Gullì. Infatti, il poliziotto ha spiegato, su richiesta del giudice Soana, che lo spaccio al Nicolosi avviene a pochissima distanza da tre scuole, tra cui una elementare e il liceo artistico “Buonarroti”.

Finita la testimonianza “coperta”, è arrivato il momento dell’imputato che ha scelto di essere interrogato ed esaminato dal Tribunale di Latina e dalla sua difesa che ne aveva fatto richiesta. Davanti anche al Pm Daria Monsurrò, il 53enne originario della Tunisia, che faceva fatica a parlare e, come detto dallo stesso Presidente del Collegio del Tribunale, si mangiava molte parole, ha ammesso lo spaccio.

L’uomo ha spiegato che gli episodi di spaccio contestati sono tutti avvenuti ma che lui, dopo 5 anni di carcere, e la morte di padre e fratello, aveva bisogno di sostentamento e per questo spacciava tra Via Marchiafava, Via Corridono e Via Giulio Cesare. La droga venduta è l’eroina.

“Ma io – ha detto l’imputato – la vendevo per comprarmi un panino, quattro sigarette una dose per me”. L’eroina veniva spacciata per lo più nel pomeriggio e il quartiere Nicolosi era il centro preferito.

Il processo è in dirittura d’arrivo: il prossimo 22 novembre, ci saranno la richiesta di pena, l’arringa difensiva e infine la sentenza pronunciata dal Tribunale.

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