SISTEMA SABAUDIA: L’ASSESSORE DI PONTINIA DAL COMUNE ALLA PROVINCIA FINO IN REGIONE LAZIO

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Comune di Sabaudia

Terremoto a Sabaudia: tra i coinvolti anche l’attuale Assessore all’Urbanistica del Comune di Pontinia Giovanni Bottoni

Non recita un ruolo marginale nell’inchiesta che ha posto fine all’era Gervasi a Sabaudia l’allora responsabile Lavori Pubblici del Comune di Sabaudia Giovanni Bottoni (anche lui ai domiciliari), attualmente Assessore a Pontinia nella Giunta Tombolillo e già nell’esecutivo dell’ex primo cittadino Carlo Medici. Un ingegnere che è passato senza soluzione di continuità tra le Giunte dei due sfidanti alle ultime elezioni amministrative svoltesi a Pontinia lo scorso ottobre 2021.

Bottoni rientra in più capi d’accusa nell’ordinanza disposta dal Giudice per le indagini preliminari di Latina Giorgia Castriota. È accusato, infatti, insieme a al consigliere di maggioranza Sandro Dapit e all’ormai ex Sindaco di Sabaudia Giada Gervasi, di aver frazionato un appalto per spacchettarlo in quattro mini appalti sotto soglia. E a seguito dello spacchettamento, a novembre 2019, Bottoni – secondo la ricostruzione degli inquirenti – veniva promosso dalla categoria C/C2 a quella D tramite determina, e, sempre nella stessa data, scelto dal Sindaco Gervasi, tramite decreto, come Responsabile Lavori Pubblici con indennità da oltre 10mila euro.

Turbato da Bottoni e dal geologo Quirino Alessi (per lui divieto di dimora da Sabaudia e interdizione dalla professione per un anno), secondo gli inquirenti, l’affidamento di un servizio: si tratta del sistema di perimetrazione “Albano” ubicato nel lago di Paola. Bottoni sulla base di indicazione del geologico, tramite una mail, avrebbe proceduto nell’affidargli tale incarico.

Giovanni Bottoni

E sempre Alessi e Bottoni, insieme all’ex Sindaco, Dapit, Manzo (Diretto generale del Comitato organizzatore della Coppa del Mondo di canottaggio), al coordinatore dello stato avanzamento lavori per la Coppa del Mondo Erasmo Scinicariello e al tecnico della società Tegysport, Pietro Lapertosa, avrebbero turbato la gara per un contratto di fornitura relativo al campo di regata. Di mezzo ancora il sistema Albano per un importo di quasi centomila euro. Gli indagati si sarebbero incontrati riservatamente in un locale del Museo di Sabaudia per pianificare la turbativa della gara d’appalto. Scinicariello fu nominato come supervisore dei lavori da Manzo e Bottoni: quest’ultimo avrebbe concordando con il privato, tramite Scinicariello e Alessi, la predisposizione della manifestazione d’interesse, omettendo di pubblicare sul portale telematico l’avviso pubblico con la gara d’appalto. Alla fine l’appalto fu aggiudicato da Tegysport.

Non è finita perché in capo a Bottoni sono contestati anche due falsi collegati al succitato episodio. Per gli inquirenti, l’ex responsabile Lavori Pubblici a Sabaudia, che ad oggi risulta dipendente della Giunta Regionale del Lazio nella Direzione Bilancio e Patrimonio, avrebbe attestato con determina che i lavori assegnati alla Tegysport fossero stati eseguiti e che l’avviso fosse stato pubblicato sulla piattaforma on line.

Turbata per gli inquirenti anche la gara per la fornitura dei materiali delle strutture del pontile, in relazione alla gara di Coppa del Mondo di canottaggio, per un importo di quasi 150mila euro. È proprio l’importo a finire nel mirino dei Carabinieri, tanto è che alla fine lo stesso fu poco al di sotto dei 150mila euro: per l’esattezza 148.500. Furono invitate da Bottoni ditte, alcune delle quali vicine alla Mabes srl di Giuseppe Pellegrino (ai domiciliari) e altre estranee al settore dei pontili, che si sarebbero accordate per presentare un ribasso tale da far vincere la medesima Mabes. Insieme al supervisore per la Coppa del Mondo, e su impulso di Gervasi e Dapit, fu allegata una relazione ritenuta falsa in cui si sosteneva che il vecchio pontile fosse non utilizzabile così da rendere necessaria la gara d’appalto. Indagato per questo capo d’accusa anche il Direttore Generale del Comitato Sabaudia 2020 Luigi Manzo. Sotto la lente anche anche la gara d’appalto per l’infissione di pali in legno di ancoraggio funzionali all’allestimento del campo di gara per la Coppa del Mondo di Canottaggio. Stavolta a favore di Diego Degli Stefani (indagato) della Degli Stefani Costruzioni, la stessa ditta che ha svolto i lavori di dragaggio a Rio Martino (lato Comune di Latina) e che dovrebbe o avrebbe dovuto svolgerli prossimamente. Anche in questo caso è coinvolto Bottoni insieme al Sindaco Gervasi, al tecnico Riccardo Guglielmi e al consigliere comunale Dapit (oltreché all’imprenditore summenzionato.

Infine, nel mirino anche la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di illuminazione pubblica. A usufruire delle contestate collusioni di Dapit, Bottoni, Piovesana e due altri indagati – Federico Antonelli nel ruolo di Rup e Riccardo Guglielmi funzionari del Comune di Sabaudia – la ditta setina di Luigi Palombi (indagato) Lu.Pa. snc. L’importo è considerevole: 154mila euro. Alla fine, tramite un accordo, quest’ultima si sarebbe aggiudicata la gara per circa 90mila euro: solo che secondo gli investigatori non avrebbe potuto partecipare alla gara per via del principio di rotazione avendo già eseguito lavori spot di manutenzione ordinaria.

Fin qui le accuse nude e crude da parte della Procura. Eppure, il quadro per l’assessore di Pontinia non è migliore se si fa fede a come viene tratteggiato dal Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota. Così come ricostruito, il giorno successivo alla nomina come Responsabile dei Lavori Pubblici, Bottoni inaugurava, in data 22 novembre 2019, il suo nuovo ruolo firmando quattro determine per altrettante procedure di gara inerenti a lavori stradali per un importo totale di oltre un milione di euro.

Il problema è che per gli inquirenti i provvedimenti scaturivano “da un artificioso frazionamento dell’appalto in violazione del Codice dei Contratti Pubblici“. Si tratta dei lavori per marciapiedi e strade a Sabaudia (oltre 194mila euro), della sistemazione piano viario ammalorato (193mila euro), di altri lavori per il manto stradale degradato (373mila euro) e di ulteriori lavori per strade urbane e borghi (240mila euro). Secondo i giudici, la prova che fosse un unico appalto è data dal fatto che, dopo poco tempo, a gennaio 2020, Bottoni, tramite determina, affidava a uno stesso tecnico l’incarico di Direttore Lavori e Contabilità considerando i quattro lotto come un unico appalto.

Agli atti d’indagine, vi è anche una telefonata intercorsa tra lui e un personaggio piuttosto noto: l’attuale Presidente della Provincia di Latina e Sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli (non indagato ed estraneo all’operazione “Dune”). Nella telefonata fatta tra i due amici, Bottoni ricorda anche il suo contemporaneo incarico in Provincia di Latina (era il gennaio 2020 e Stefanelli rivestiva solo la carica di primo cittadino a Minturno).

Bottoni: io sto,.. io però… mo’ solo martedì e mercoledì faccio servizio a… in Provincia, mo’ sto a fa ii capo settore a Sabaudia, ai lavori pubblici
Stefanelli: ah! ah!
Bottoni: sì, sì
Stefanelli: a facc sto cazz!
Bottoni: e poi dici la Provincia! M’ha chiamato Giada, alla fine m’hanno fatto una mansione superiore e m’hanno fatto il Capo Settore con funzioni dirigenziali…ma che cazzo…e in Provincia sto sempre a manda’ giù merda…
Stefanelli: quanto…Ii non ha i dirigenti… ha le posizioni… B
Bottoni: no, non c’ha un dirigente, no c’ha un dirigente ma adesso…si è fatto male sta fuori da due mesi, quindi gira a ti rigira c’ha dato pure una cosa per la dirigenza, cioè firmiamo noi, facciamo noi, siamo capo settori con pieni poteri, e loro l’indennità mi sembra che sia tra gli 8mila euro e 10mila euro, non è che so’ tanti
Stefanelli: io l’ho portata a 16 quella dei miei
Bottoni: a buona
Stefanelli: al massimo
Bottoni: perché non hai la dirigenza, ma infatti lei mo’ non lo vuole riconfermare…lui se ne va in Regione, perché sta appoggiato…è amico amico de…chi è quello del PD che era presidente del consiglio, è presidente del consiglio…mi pare…dimmi qualche nome…
Stefanelli: Leodori, Leodori

Bottoni godeva della stima di Gervasi e Dapit. Secondo quest’ultimo, l’attuale Assessore a Pontinia: “È una garanzia…si anche io lo conosco è una garanzia“. E Gervasi: “Lo conosco da venti anni“.

Per i magistrati, però, il fatto che godesse di tale fiducia, non fa che accrescere il sospetto che fosse funzionale alle contestate turbative d’asta che si sarebbero consumate nel Comune di Sabaudia. Tanto è che il 9 gennaio 2020 quando vi fu una riunione riservata presso una stanza del Museo di Sabaudia, in merito a una gara d’appalto (fornitura per le attrezzature del campo di regata per il canottaggio affidata alla Tegysport dell’indagato Lapertosa), Bottoni, secondo il Gip, “veniva ricompensato con una cospicua di posizione organizzativa pari a 10.075 euro annui, tra le più elevare di tutti i Capi Settori, grazie alla Delibera di Giunta Comunale del 9 gennaio 2020, posizione che gli veniva successivamente confermata al termine di tutte le turbative con decreto dirigenziale numero 1 del 2 marzo 2020 a firma del Dirigente Carlo Colecchia“.

I rapporti tra Bottoni e Dapit proseguono anche in merito al consenso elettorale. È, infatti, Bottoni a far valere la circostanza che lui, essendo anche Assessore con la Giunta Medici a Pontinia (nel 2020), avrebbe potuto risultare utile ad attrarre consensi nel possibile bacino elettorale della maggioranza Gervasi. Ad esempio, nelle zone Migliara 48 e Via Portosello, Bottoni ricorda a Dapit: “È tutta gente amica che elettoralmente può essere di qualcun altro“. Ecco perché, secondo il Gip, più tardi Dapit propone a Bottoni il doppio salto al Comune di Sabaudia: da Capo Settore a Dirigente.

E qualora fosse diventato Dirigente, Bottoni aveva già chiari coloro che avrebbero dovuto essere i suoi collaboratori, proponendo i colleghi al Comune di Sabaudia Federico Antonelli e Riccardo Guglielmi, entrambi indagati nell’inchiesta “Dune” (per il secondo la misura cautelare restrittiva degli arresti domiciliari).

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