“APPALTI E MAZZETTE”, TRANO: “UNA PROVINCIA AL COLLASSO”

Raffaele Trano
Raffaele Trano, parlamentare del Gruppo Misto. Se un parlamentare viene espulso dal Gruppo di appartenenza passa d'ufficio nel Gruppo Misto. Trano fu eletto a marzo 2018 nel collegio plurinominale col Movimento 5 Stelle. Il commercialista era candidato anche nel collegio uninominale dove arrivò secondo, distanziato nettamente dal candidato di Forza Italia Paolo Barelli

Il deputato di “Alternativa” Raffaele Trano analizza la situazione giudiziaria della provincia di Latina: “Mazzette e corruzione, appalti e amici, truffe e favori, controlli e privilegi, cittadini di serie A e cittadini di serie B”

“Sabaudia è solo l’ultima in ordine di tempo, ma il copione è sempre lo stesso, cambiano gli interpreti ma i personaggi sono sempre uguali. In Provincia di Latina soprattutto, si fa prima oramai a contare le pubbliche amministrazioni rimaste vergini a certe logiche e reati.

Leggi anche:
ARRESTI A SABAUDIA: APPALTI E FAVORITISMI, COMUNE E ENTE PARCO KO. COINVOLTI ANCHE FORESTALI…E SPUNTA PURE LA MAGLIA DI DYBALA

Allora cerchiamo di riepilogare altrimenti perdiamo il conto. A Sabaudia hanno arrestato la sindaca – che si è dimessa – e altre 15 persone per peculato, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico. Ci sono anche esponenti delle Forze dell’Ordine.

Ma solo un mese è passato e sembra essere solo all’inizio anche l’indagine che ha portato in manette il vicesindaco di Terracina: la dinamica è sempre quella, usare il potere per i propri comodi. Hanno iniziato con le sanatorie, ora stanno verificando anche lì il business e le autorizzazioni per le spiagge.

Senza tornare troppo indietro nel tempo possiamo fare un salto a Gaeta, che io conosco molto bene, dove circa due mesi fa a finire nelle maglie della Procura sono stati il sindaco e altri dieci amministratori per il reato di lottizzazione abusiva, su un’area pubblica svenduta ad un privato. Peraltro già mezzo ufficio urbanistica del Comune – 11 imputati – è coinvolto in un’altra indagine molto grave, per corruzione, perché rilasciava le licenze edilizie persino in aree a rischio crolli, con funzionari attenti solo a cosa gli tornava in tasca.

Il sindaco di Sperlonga in carcere ci è già stato per cinque mesi, ovviamente per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta relativa ad alcuni appalti, oltre a essere coinvolto nell’indagine circa contiguità e la massiccia presenza della camorra nella costruzione della lottizzazione denominata Piano Integrato. Era già stato condannato nel 2013 a 1 anno e 8 mesi con pena sospesa per abuso d’ufficio a causa della rimozione del comandante dei vigili urbani, condanna poi ridotta nel 2014 a un anno e due mesi dalla corte d’Appello, oltre ovviamente ad essere l’autore di una struttura di lusso completamente abusiva costruita accanto ad uno dei più importanti siti archeologici d’Italia.

A Formia, c’è il processo a seguito dell’indagine ormai quasi smantellata e prescritta, ribattezzata Sistema Formia, che vedeva una ventina di indagati per associazione a delinquere tra sindaci, consiglieri, assessori e imprenditori. Pure del corpo di polizia locale. Un altro ex sindaco ed altri 15 sono rinviati a giudizio per un’altra indagine sugli appalti pilotati in città. A Minturno l’ex presidente del Consiglio comunale è stato direttamente coinvolto nell’indagine sui concorsi truccati alla Asl di Latina dove è stato arrestato anche il segretario provinciale del Pd ed ex senatore. Coinvolto anche il figlio del presidente del Consiglio comunale di Gaeta, che al contrario del suo omologo non ha rassegnato le dimissioni.

C’è poi il sistema di Luciano Iannotta, tra camorra e servizi segreti deviati e uomini delle forze dell’ordine a libro paga, con quote sociali nella costruzione dei porti di Terracina e Sperlonga. Nel 2017 le prime indagini dell’operazione Touchdown a Cisterna di Latina, portarono all’arresto di 17 persone, ovviamente per il solito sistema di tangenti e appalti. Un’indagine che ha proiettato legami e interessi fino all’eurodeputato di Latina in quota Lega, indagato per voto di scambio.

Non può certo mancare nemmeno l’autorità portuale, oggetto di una indagine dove gli indagati erano inizialmente 40, poi sono diventati 9, tra i quali figurano persino il presidente dell’autority, un consigliere regionale, dirigenti comunali e altri. Siamo sempre lì, mazzette e appalti, e pure l’ombra della camorra, di nuovo.

Tra le altre cose in virtù delle gravi e inquietanti situazioni che riguardano in particolare i Comuni di Sperlonga e Gaeta, ho già chiesto per entrambe sia lo scioglimento del Consiglio comunale che l’opportuno invio da parte del prefetto di una commissione di accesso agli atti amministrativi.

Mi fermo qui, per restare solo ai fatti più recenti. E allora come possiamo facilmente e tristemente notare, il territorio della Provincia di Latina si distingue per aver certamente prodotto e messo al comando delle pubbliche amministrazioni una delle classi dirigenti peggiori che si potessero immaginare. Faccendieri senza scrupoli attenti solo a come utilizzare il proprio potere per arricchirsi personalmente.

Le risposte della politica? Pur di emergere molti sindaci giocano a rimpiattino. Mettono in campo le alleanze più improbabili e creano laboratori per il futuro con personaggi appartenenti alla preistoria, pur di andare ad occupare le poltrone degli Enti. Loro le chiamano geometrie variabili, ma in realtà la loro parola d’ordine segreta, ma nemmeno troppo è: rinnovamento zero!

Una tragedia che rappresenta una vera e propria piaga storica per il nostro Paese. Ecco perché ritengo che sia urgente una nuova proposta politica fatta da persone che credono che l’onestà non sia estinta, e che rappresenti il superamento di questo dramma quotidiano: ecco cosa vogliamo da “Alternativa”.

Ritengo però doveroso anche ringraziare uno Stato che funziona, e allora grazie alle energie migliori della Procura capaci di condurre indagini complesse ma fondamentali per importanza e soprattutto grazie all’operato del colonnello D’Aloia che ha mostrato di non avere titubanze nello scavare in profondità. Già da tre anni fa ero certo del fatto che l’arrivo di quei proiettili alla Caserma dei carabinieri forestali di Sabaudia non avrebbe fermato gli uomini dell’Arma, come peraltro preannunciai in una mia visita nell’imminenza del fatto. Le istituzioni dello Stato, la sua parte sana, devono continuare compatte e unite contro il malaffare e l’illegalità che spesso si annidano proprio al loro interno”.

Così, in una nota, il deputato Raffaele Trano.

Articolo precedente

INCHIESTA “DUNE” A SABAUDIA, MOSCA: “DANNO D’IMMAGINE ALLA CITTÀ, ORA RICOSTRUIRE”

Articolo successivo

SISTEMA SABAUDIA: L’ASSESSORE DI PONTINIA DAL COMUNE ALLA PROVINCIA FINO IN REGIONE LAZIO

Ultime da Politica