SEZZE E I SUOI DEBITI: IN UN’INTERROGAZIONE LA SOLUZIONE (FORSE)

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I consiglieri del Biancoleone a Sezze ricordano a Sindaco e Giunta i benefici del Decreto Rilancio per pagare i debiti del Comune nei confronti di privati

Preoccupati dalle distrazioni sulla statua di San Lidano che, in effetti, occupa da tempo immemore le cronache cittadine, i consiglieri di minoranza Serafino Di Palma, Paride Martella e Giovanni Moraldo del gruppo setino “Biancoleone” hanno voluto imbeccare l’amministrazione, tramite interrogazione, sulle opportunità offerte dal Decreto Rilancio del Governo Conte, in uno spirito che loro stessi definiscono di “leale cooperazione“.

Il consigliere di Biancoleone Paride Martella. A seguire lungo l’ultimo banco dell’opposizione Serafino Di Palma e Giovan Battista Moraldo
Il consigliere di Biancoleone Paride Martella. A seguire lungo l’ultimo banco dell’opposizione Serafino Di Palma e Giovan Battista Moraldo

MA CHE COSA DICE IL DECRETO RILANCIO? – A spiegarlo i tre consiglieri di opposizione. “II Ministro dell’Economia e la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) hanno sottoscritto la convenzione prevista dall’articolo 115 del decreto Rilancio che libera 12 miliardi di euro per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione, ossia crediti vantati dalle aziende verso le amministrazioni locali”.

Nel comunicato, proseguono i tre consiglieri, il Ministero chiarisce che le somme stanziate andranno a coprire: “i debiti certi, liquidi ed esigibili degli Enti locali, delle Regioni e delle Province Autonome, maturati alla data del 31 dicembre 2019, relativi a somministrazioni, forniture, appalti e a obbligazioni per prestazioni professionali”.

“Dei 12 miliardi messi a disposizione per le imprese e gli altri creditori della PA – prosegue l’interrogazione del Biancoleone – 8 miliardi andranno al pagamento di debiti commerciali degli Enti locali, delle Regioni e delle Province Autonome (circa 6,5 miliardi di euro sono destinati ai Comuni mentre 1,5 miliardi sono per le Regioni)”. I restanti 4 miliardi serviranno per i debiti degli enti del servizio sanitario nazionale.

“Le richieste delle anticipazioni di cassa – continuano i consiglieri – avranno una durata massima di 30 anni; un tasso fisso dell’1,22% e dovranno pervenire a Cdp tra il 15 giugno e il 7 luglio 2020. Sarà la stessa Cassa che comunicherà all’ente beneficiario la concessione dell’anticipazione entro il 24 luglio”.

“Nel dettaglio – concludono – vengono definiti: conferimento dell’incarico, criteri e modalità per l’accesso degli Enti alle anticipazioni, recupero somme non corrisposte da pane degli Enti locali, recupero somme non corrisposte da parte delle Regioni e delle Province autonome, dati personali, commissioni per le attività espletate dalla Cdp, rendicontazione e invio dei dati al Mef”.

Statua di San Lidano permettendo, sottendono con una punta di sarcasmo i consiglieri, anche Sezze, come tantissime altre amministrazioni in Italia, potrà trarre giovamento da una norma che viene sicuramente in aiuto delle non certo floride casse comunali. Un mese per agire.

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