ORDIGNO ALLA FRUTTERIA DI FORMIA: DIETRO L’ATTENTATO L’OMBRA DEL RACKET DELLA DROGA

La frutteria di Formia colpita dall'ordigno (foto di Annibale Mansilio)
La frutteria di Formia colpita dall'ordigno (foto di Annibale Mansilio)

Episodio inquietante a Formia: colpito da un ordigno la frutteria riconducibile a un 50enne noto negli ambienti dello spaccio

La città di Formia si è risvegliata con le conseguenze di quello che ha tutte le sembianze di un attentato. La serranda di una frutteria in Via Emanuele Filiberto è stata forata da un ordigno fatto esplodere dirimpetto. Sul posto, sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Formia che hanno delimitato l’esercizio commerciale con i nastri. L’esplosione è stata violenta tanto che alcuni residenti, intorno alle 3 di questa notte, 20 giugno, si sono spaventati in considerazione del forte boato. “Sembrava un bombardamento aereo”, ha scritto su Facebook un utente.

“Un ordigno che ha forato la lamiera della serranda, un nastro bianco e rosso con la scritta “carabinieri”, il luogo è conosciuto ed è via Emanuele Filiberto, nel centralissimo quartiere di Mola, dove fra pochi giorni si festeggerà il nostro patrono”. Così ha commentato l’episodio la consigliera comunale d’opposizione ed ex Sindaco, Paola Villa.

“Sarà l’ennesimo punto interrogativo, sarà nell’elenco delle vicende che questa città continua a vivere e che non hanno spiegazioni ufficiali, nomi degli autori e solo sconosciuti mandanti. Sarà l’ennesimo episodio che occuperà per neanche 24 ore qualche rigo di qualche pagina web e poi passerà. Formia è altro, tanto altro ma ormai non ci indigniamo neanche più. Formia – conclude – è altro, tanto altro e dovremmo indignarci tutti e non stare più in silenzio”.

A rendere ancora di più inquietante l’episodio, di per sé grave, è il fatto che la frutteria raggiunta dall’attentato è gestita da una donna, moglie del 50enne Salvatore Fustolo. A gennaio scorso, Fustolo, già gravato da precedenti penali e di polizia, è stato destinatario di un provvedimento di sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 2 anni, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione.

Al provvedimento si è giunti a seguito della proposta formulata dal Questore di Latina, Raffaele Gargiulo. Il Tribunale di Roma, concordando con le richieste formulate dalla Questura pontina, ha emanato nei confronti del pregiudicato la misura di prevenzione, con l’ingiunzione di non rincasare più tardi delle ore 21.30 e di non uscire di casa prima delle ore 6.30

“La misura di prevenzione – spiegava una nota della Questura – è stata connotata dall’evoluzione criminale dell’uomo, iniziata fin dalla giovane età, in particolar modo nell’ambito della detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; sebbene già colpito dalla misura di prevenzione dell’avviso orale con divieto di detenere qualsiasi apparecchio di comunicazione, l’uomo non ha mutato la sua condotta antigiuridica, arrivando così ad essere destinatario della più afflittiva misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno“.

L’ultimo arresto di Salvatore Fustolo arrivò a marzo del 2022 eseguito dal Commissariato di Formia, coadiuvato dal Reparto Prevenzione Crimine. Il 50enne fu perquisito e trovato in possesso di un ingente quantitativo di droga: più precisamente sono stati requisiti circa 504,76 grammi di cocaina, 149,91 grammi di eroina, 2,064 chili di hashish, nonché 27 fiale di metadone, oltre a numerosi cellulari, varie schede telefoniche intestate a persone non coinvolte, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. Sottoposta a sequestro la cifra complessiva di 25.970 euro, in banconote di vario taglio nascoste in più punti dell’abitazione ed in due casseforti trovate nel garage. Per questo episodio Fustolo è stato condannato in primo grado, col rito abbreviato, a 4 anni e 6 mesi di reclusione. A febbraio 2021 fu invece destinatario di un avviso di garanzia, insieme ad altre decine e decine di persone, da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma

A ottobre 2022, il Giudice per le indagini preliminari Tribunale di Roma Francesco Patrone, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Corrado Fasanelli, ha disposto il giudizio immediato per 14 soggetti colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare emessa a fine maggio (12 arresti in carcere e 2 ai domiciliari). Tra di loro la sorella di Fustolo, Carmina Fustolo legata a quello che è stato ritenuto a capo del sodalizio: Italo Ausiello.

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Insomma, anche se non vi è certezza, l’ombra del racket della droga su quest’ultimo attentato non è una ipotesi peregrina.

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