OMICIDIO ATTANASIO-IACOVACCI, I TESTIMONI: “ERANO 4 UOMINI, DUE DI COLORE E DUE BIANCHI”

Vittorio Iacovacci
Vittorio Iacovacci

Potrebbe essere a una svolta l’indagine per far luce sull’omicidio dell’ambasciatore Luca Attanasio e del Carabinieri di Sonnino Vittorio Iacovacci

Secondo un’esclusiva del quotidiano “Domani”, i rapitori di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci erano “una quindicina, parlavano una lingua ruandese e avevano armi pesanti, più sofisticate di quelle dei ranger”.

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A dirlo al quotidiano diretto da Stefano Feltri è Baraka Dabu Jakson, assistente giornaliero al parco del Virunga e testimone di quanto avvenuto il 22 febbraio, giorno in cui l’ambasciatore italiano e il carabiniere Iacovacci furono uccisi. “Erano una quindicina, parlavano una lingua ruandese e avevano armi pesanti, più sofisticate di quelle dei ranger. Ho sentito una serie di colpi – ha detto Jakson – e ho visto alcuni individui armati che spingevano nella boscaglia quattro uomini, due di colore e due bianchi“.

L’indagine inoltre sarebbe arricchita da un’altra testimonianza, quella di Julien Kitsa, un commerciante che si trovava nei pressi del mercato dove si è consumato il delitto.

“Ho sentito uno degli uomini armati dire “abbiamo rapito i bianchi”, ha spiegato l’uomo che ha portato in ospedale il terzo uomo ucciso nell’agguato, l’autista Mustapha Milambo.

Nessuna rapina quindi secondo le più recenti ricostruzioni evidenziate da “Domani”, ma una deliberata azione finalizzata a uccidere l’ambasciatore e gli uomini che lo accompagnavano.

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