NO AL FORNO CREMATORIO A FONDI, LA PETIZIONE DEL COMITATO ARRIVA A 1500 FIRME

Sabato 18 marzo, si è svolta presso la sala convegni dell’hotel del Conte, un’assemblea pubblica, indetta dal comitato “No al forno crematorio di Fondi”

Sono stati numerosissimi i cittadini che hanno risposto all’appello del presidente del Comitato, Paolo De Bonis e sono intervenuti riempiendo la sala interna e anche l’area esterna.

La folta platea – si legge in una nota del Comitato – ha seguito con interesse e partecipazione gli interventi che si sono succeduti. Nel corso degli interventi sono stati forniti i dettagli relativi al progetto di realizzazione dell’impianto di cremazione, approvato con delibera numero 74 del 16/10/2019.

Sono state inoltre esposte le motivazioni che sono alla base del forte dissenso che viene manifestato in maniera sempre più netta da una larga fetta di cittadini fondani. Dal dibattito è emerso che è soprattutto l’impatto ambientale a destare le maggiori preoccupazioni.

Durante la cremazione, si ha la produzione di inquinanti atmosferici che possono compromettere ulteriormente la qualità dell’aria, già oltre i limiti di legge per quanto riguarda varie sostanze inquinanti. La dispersione di queste sostanze non interesserà solo le aree vicine all’impianto, dove tra l’altro sorgono tre edifici scolastici, un ospedale, un impianto sportivo, varie abitazioni, aziende agricole e un’area naturale protetta, bensì tutta la piana di Fondi, poiché la sua particolare conformazione morfologica ne favorisce la diffusione e la deposizione.

Le suddette emissioni inquinanti e il loro impatto sulla salute delle persone sono equiparabili di fatto a quelle di un inceneritore di rifiuti, come sentenziato nel febbraio 2022 dal Consiglio di Stato, massimo organo della giustizia amministrativa.

L’assemblea è stata l’occasione per invitare i presenti a sottoscrivere la petizione popolare lanciata dal comitato, con la quale si chiede al sindaco, Dottor B. Maschietto e all’amministrazione comunale, di revocare tutti gli atti prodromici e autorizzativi alla realizzazione del forno crematorio.

A fine assemblea si sono contate circa 600 firme, a cui vanno aggiunte quelle raccolte in altre sedi, che portano il computo totale a poco più di 1500 firme raccolte in 5 giorni.
Una bella iniezione di fiducia per il comitato che annuncia di voler proseguire sulla strada della mobilitazione della cittadinanza, fino a quando non ci sarà un riscontro da parte dell’amministrazione comunale. Riscontro che dovrà manifestarsi con atti concreti e non con dichiarazioni estemporanee di soggetti che non ricoprono incarichi amministrativi in questa città, ma che si sentono in diritto di rilasciare dichiarazioni “urbi et orbi“ prive di qualsiasi valore sostanziale.

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