Arrestati prima di Natale 2021 con armi e chili di droga a Fondi, oggi si è svolta l’udienza preliminare per i sette indagati
Il Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa ha accolto la richiesta di rito alternativo, ossia l’abbreviato, e rinviato a giudizio tutti e sette gli indagati accusati di spaccio e detenzione di armi da fuoco. L’udienza è stata fissata per il prossimo 26 gennaio quando vi sarà la requisitoria del Pubblico Ministero Martina Taglione.
A gennaio scorso, dopo gli arresti, il Tribunale del Riesame aveva respinto il ricorso dei sette uomini che, il 23 dicembre 2021, all’antivigilia di Natale, furono arrestati in un blitz di Polizia e Carabinieri a Fondi dopo essere stati seguiti in un tragitto che portava da una villa nel centro di Frosinone fino alla città della Piana.
I giudici del Tribunale della Libertà avevano confermato le accuse di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, materiale esplosivo e armi clandestine e da guerra con relative munizioni. Tutti e sette gli uomini, difesi dagli avvocati Forte, Cardillo Cupo e Palmieri, si erano comunque avvalsi della facoltà di non rispondere una volta arrestati e interrogati dal Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota che aveva convalidato gli arresti e respinto la richiesta di una misura restrittiva più lieve lasciandoli tutti in carcere a Poggioreale.
Il giorno dell’Epifania, inoltre, finì in carcere anche il fratello di uno degli arrestati, il pregiudicato Massimiliano Del Vecchio, volto noto negli ambiente del crimine pontino, che è risultato essere l’uomo che viveva ai domiciliari nella villa di Frosinone, dal 21 dicembre, dove secondo quanto ricostruito dagli investigatori, nel cortile erano parcheggiate le quattro autovetture ed il furgone utilizzati dai sette arrestati per il trasporto dal capoluogo ciociaro a Fondi dello stupefacente e delle armi: 60 chili di hascish e 15 chili di marijuana. Nel doppio fondo del furgone furono invece rinvenute 2 pistole, una mitraglietta e 3 fucili con centinaia di munizioni di vario calibro, 15 chili di plastico, 14 detonatori e due bombe a mano..
Si tratta di personaggi noti nello scacchiere criminale della malavita pontina e insospettabili: su tutti (tra i noti), il 58enne di Latina (originario di Messina) Alessandro Artusa, già condannato a 26 anni di reclusione (pena scontata, anche in semilibertà), in concorso con Antonello Tozzi e Giuseppino Pes, per il delitto del beneventano Francesco Saccone freddato nel 1998 in Piazza Moro a Latina, e arrestato di nuovo, nella primavera scorsa, nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri di Latina denominata “I Pubblicani”. Il 58enne, peraltro, è stato recentemente destinatario di un provvedimento di sorveglianza speciale una volta che finirà il tempo di detenzione cautelare.
Tra le persone che hanno scelto il rito abbreviato davanti al Gup La Rosa, anche Paolo Rea di Velletri e il gruppo dei fondani: il 25enne idraulico Francesco Paolo Carnevale, il 24enne falegname Alessio Di Vito, il meccanico 48enne Luca Fabrizio coinvolto nell’inchiesta anti-droga Diablo (finita per lo più in prescrizione), Onorato Rotunno, 35 anni, destinatario di una misura cautelare sempre per spaccio di droga tra Fondi, Formia e Terracina, insieme ad altre persone, nell’ambito dell’operazione Enigma e, per l’appunto, Gianluca Del Vecchio, fratello di Massimiliano Del Vecchio arrestato, come detto, in una fase successiva, e coinvolto recentemente nelle operazioni Astice e Certificato Pazzo, e da ultimo arrestato nell’operazione Scarface.