ARRESTATI A TERRACINA SINDACA TINTARI ED EX VICE-SINDACO: AI RAGGI X CONCESSIONI BALNEARI E DEMANIO. IN TUTTO 6 ARRESTI

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Roberta Tintari

Terracina, terremoto giudiziario in Comune: arrestata la Sindaca di Terracina Roberta Tintari (centrodestra), coinvolti altri esponenti politici

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota ha disposto diverse misure cautelari nei confronti di imprenditori, pubblici funzionari ed esponenti politici del Comune di Terracina oltreché a provvedimenti interdittivi e di sequestro di un campeggio ed un ristorante insistenti sul litorale di Terracina.

La Procura di Latina, con una nota firmata dal Procuratore Capo Giuseppe De Falco, comunica che “sussistono specifiche ragioni di pubblico interesse all’informazione, trattandosi di vicenda che attiene all’attività di amministrazione, anche di rilevanza esterna, del Comune e che impatta fortemente sulla gestione del territorio ed essendovi, per altro verso, la necessità di informare la collettività sull’attività istituzionale dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo delle Capitanerie di Porto, con riguardo in particolare ai compiti di vigilanza e tutela del demanio marittimo dello Stato”.

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“L’attività d’informazione – prosegue la nota – è propedeutica anche ad acquisire nuove fonti di prova riguardo altri fatti analoghi in corso di indagine, in quanto la conoscenza degli interventi effettuati può stimolare la fiducia della collettività sull’efficacia dell’azione giudiziaria a tutela degli interessi comuni ai cittadini”.

L’OPERAZIONE – La Guardia Costiera, in collaborazione con i Carabinieri di Terracina, ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Latina su richiesta della Procura della Repubblica di Latina con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per 6 persone e, nei confronti di altre 7, divieti di dimora congiuntamente alla misura interdittiva, nonché il sequestro preventivo di un camping (Romantico), di un ristorante (Sublimare) e di beni di un’associazione (Vela Club) esistenti presso l’Arena del Molo di Terracina. Revocata la concessione demaniale alla società Vib srl che gestiva uno degli arenili comunali.

L’indagine è scaturita da una serie di controlli effettuati dalla Guardia Costiera nell’ambito dell’istituzionale attività “Mare Sicuro 2019”, che hanno prevalentemente riguardato alcune aree oggetto di concessione demaniale e, successivamente, l’Arena del Molo di Terracina.

Nell’ambito dell’attività di indagine, iniziata nell’agosto dell’anno 2019, è emersa una pluralità di fatti di rilievo penali connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, ad illegittime sanatorie riguardanti opere e manufatti insistenti sul pubblico demanio marittimo, a lavori ed opere pubbliche eseguite e commissionate dal Comune di Terracina nonché alla illegittima acquisizione e gestione di fondi economici strutturali.

La complessa e articolata attività investigativa, svolta in un arco temporale di circa 12 mesi e consistita in numerose ispezioni, acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche ha consentito di disvelare e documentare condotte di pubblici funzionari, all’interno del Comune di Terracina, che appaiono finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali.

Le indagini, che hanno consentito di accertare una pluralità di fatti penalmente rilevanti connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, nonché condotte di sfruttamento del pubblico demanio marittimo, hanno interessato anche lavori e opere pubbliche. Tra questi, la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l’indebita percezione di fondi europei strutturali FEAMP e FLAG con conseguenti danni erariali.

Ai soggetti attinti dal provvedimento cautelare sono contestati i reati di falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l’affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d’ufficio. Tra gli indagati sottoposti agli arresti domiciliari il Sindaco Roberta Tintari, l’ex vice Sindaco Pierpaolo Marcuzzi, il Presidente del Consiglio Comunale, più i funzionari comunali Corrado Costantino e Alberto Leone e l’imprenditore Giampiero La Rocca. Interdetti dai pubblici uffici o dall’attività imprenditoriale Raffaele Graziani, Ivo Di Sauro e Alfredo Smaltini, il tecnico Giuseppe Zappone (coinvolto nel processo Pro Infantia), Carlo Sinapi, Giuseppe Mosa e Davide Di Leo.

Tintari, sostenuta da una coalizione di centro-destra composta da Fratelli d’Italia, “Insieme per Roberta Tintari”, “Uniti e Liberi” e Cambiamo con Toti, era diventa Sindaca dopo la vittoria al ballottaggio dell’ottobre 2020 contro il candidato della Lega Valentino Giuliani. Prima del suo approdo alla guida del Comune, Tintari era stata vice sindaco e assessore con deleghe ai Servizi Sociali e alla Cultura quando il primo cittadino era l’attuale europarlamentare di Terracina, Nicola Procaccini.

Il 14 gennaio scorso, venne arrestato e posto ai domiciliari, nell’ambito dell’operazione eseguita da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, Pierpaolo Marcuzzi. Al Vice Sindaco sono contestati dalla Procura di Latina i reati di falso ideologico in atto pubblico, tentata truffa aggravata e turbativa d’asta commessi al fine di ottenere finanziamenti pubblici stanziati per gli eventi calamitosi che nell’ottobre dell’anno 2018 colpirono il territorio di Terracina e per importi sproporzionati rispetto ai danni riportati dalla tribuna dello stadio.

Solo ad aprile scorso, Marcuzzi, che nel frattempo risulta accusato dalla Procura di falso ideologico in atto pubblico, tentata truffa aggravata, turbativa d’asta e induzione indebita a dare o promettere utilità a fini elettorali, era tornato di nuovo libero tra ricorsi al Riesame e Cassazione e una misura cautelare che sarebbe scaduta per decorrenza dei termini. Al contempo e prima del terremoto di gennaio, Marcuzzi era stato indagato e per tale ragione è a processo per rivelazione di segreto d’ufficio nella vicenda della lottizzazione alla ex Pro Infantia.

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