SANATORIE, VOTI, CERTIFICATI ELETTORALI E TRIBUNE A BORGO HERMADA: PER LA PROCURA MARCUZZI CONTROLLAVA IL COMUNE

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Pierpaolo Marcuzzi
Pierpaolo Marcuzzi

L’inchiesta di Carabinieri e Guardia Costiera arrivata nel cuore della Giunta comunale di Terracina con l’arresto del Vice Sindaco e Assessore Pierpaolo Marcuzzi

Dalle prime ore della mattina di oggi 14 gennaio, come ormai noto, ad essere arrestato il Vice Sindaco di Terracina Pierpaolo Marcuzzi, già sotto processo per rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito del procedimento per lottizzazione abusiva alla Ex Pro Infantia. L’operazione è stata portata a termine da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, con l’ausilio di un’unità del Nucleo Cinofili Carabinieri dì Roma e il supporto aereo del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare, che hanno dato seguito a un’ordinanza firmata dal Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario, su richiesta del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e del sostituto Antonio Sgarrella.

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Marcuzzi, secondo gli investigatori, avrebbe ottenuto il sostegno di una ditta – interessata a un appalto in Comune (tribuna dello stadio di Borgo Hermada, di cui Marcuzzi all’epoca delle circostanze emerse era Presidente) – nel quadro delle elezioni comunali del 2020. Inoltre, il Gip contesta a Marcuzzi, motivando così la misura cautelare, di aver promesso ad alcuni elettori sia direttamente che per interposta servizi e autorizzazioni in capo al suo Assessorato che comprende le deleghe di Urbanistica, Pianificazione Territoriale, Edilizia Privata e Pubblica, Usi Civici, Condoni, Servizi Cimiteriali, Toponomastica.

Al Vice Sindaco sono contestati i reati di falso ideologico in atto pubblico, tentata truffa aggravata e turbativa d’asta commessi al fine di ottenere finanziamenti pubblici stanziati per gli eventi calamitosi che nell’ottobre dell’anno 2018 colpirono il territorio di Terracina e per importi sproporzionati rispetto ai danni riportati dalla tribuna dello stadio.

Ma è probabilmente il “sotto-testo” dell’inchiesta sulle manovre elettorali del Vice Sindaco ad attirare ancora di più l’attenzione di inquirenti e opinione pubblica. Andiamo per ordine.

Sulla figura del Vice Sindaco vengono accennati alcuni passaggi di denaro non dimostrati e alcuni nomi di imprenditori che avrebbero ricevuto appalti in quantità dall’ente comunale di Terracina. Si rimane nelle terreno delle ipotesi, mentre è certo che Marcuzzi fosse il Presidente della squadra di calcio del Borgo Hermada e per la tribuna di uno stadio si trova ora nei guai. Una vicenda che potrebbe ricordare, in scala minore, le pressioni descritte dall’inchiesta “Olimpia” a Latina in riferimento all’ex Assessore al Bilancio e parlamentare di Fratelli d’Italia Pasquale Maietta con i suoi interessi per il Latina Calcio.

Tuttavia siamo alle suggestioni, se non fosse che, per un destino non si sa se cinico e baro, il partito di Giorgia Meloni “Fratelli d’Italia” si trova, ancora una volta, nella provincia di Latina, invischiato, nella persona di un esponente in vista (il vice sindaco della terza città pontina), in una delicata e spinosa indagine giudiziaria. Sarà un caso ma, oggi 14 gennaio, avrebbe dovuto tenersi una conferenza stampa a Latina organizzata dal centrodestra sulla questione delle commissioni comunali: l’appuntamento è stato annullato.

LA TRIBUNA DEL BORGO HERMADA – Tornando alle contestazioni nei confronti di Marcuzzi, tutto nasce ad agosto 2020 quando l’Assessore si rivolge al tecnico Dario Percoco (ex Assessore in una Giunta tecnica targata Nicola Procaccini), indagato a piede libero per falso ideologico, per sollecitarlo a redigere una relazione utile a ottenere il ristoro per i danni derivanti dal maltempo che investì Terracina nell’ottobre 2018.

Marcuzzi, che quando fa richiesta dei fondi nel 2019 è Presidente della squadra del Borgo Hermada, è anche socio fondatore dal 1997 della società che ha sede legale al campo sportivo.

Quando l’Assessore si attiva per il finanziamento della tribuna del campo della società sportiva del Borgo Hermada si rivolge anche a un altro Dirigente, ossia lo stesso minacciato dalla famiglia rom dei Suffer in merito alle concessione per il Luna Park: Corrado Costantino, non indagato.

È proprio il Dirigente Costantino Corrado a dire a Marcuzzi, in una intercettazione captata dagli investigatori, che “qua nel programma della contabilità vedo disponibilità zero“. Marcuzzi non si perde d’animo e chiede conto al medesimo Dirigente (non indagato nell’odierna inchiesta) della delibera di Giunta riguardante il finanziamento pubblico previsto dalla Regione Lazio per il maltempo: si tratta di 117mila euro, sempre per il rifacimento della tribuna dello Stadio “Vittoria” di Borgo Hermada. Non solo il Dirigente. Il Vice Sindaco avrebbe pressato anche una funzionaria comunale affinché facesse risultare l’entrata del contributo regionale nelle casse comunali.

Alla fine l’approvazione del progetto per il campo sportivo sta per essere inserita ed è sempre Marcuzzi – sia Assessore che interessato alla sua società sportiva – ad adoperarsi avvertendo il Dirigente del Settore Finanziario del Comune: “Va fatto subito – gli dice in un’intercettazione sollecitandolo ad apporre parere di regolarità contabile – dobbiamo carica’ la delibera…è la tribuna del borgo, l’approvazione del progetto una cosa semplice, 117 della Regione Lazio, non è niente e…già sai“.

Lo stesso giorno – 5 agosto 2020 – si riunisce la Giunta Comunale convocata dal vice Sindaco facente funzioni Roberta Tintari che approva la delibera con voto unanime per il progetto definitivo propedeutico alla realizzazione della tribuna coperta a sostituzione di quella esistente presso il campo sportivo della Vittoria di Borgo Hermada. Tutto con i fondi pubblici predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile della Regione Lazio con decreto del Commissario datata 3 aprile 2019.

Qui c’è un problema perché secondo gli investigatori la delibera del 5 agosto 2020 approvata dalla Giunta di Terracina attestava regolarità tecnica e contabile “pur non essendo vero“: le somme – secondo Procura e Gip – non sono coperte contabilmente e sono scollegate dalla determina 1226/2019 che le disponeva. Peraltro, nelle more delle azioni di Marcuzzi affinché risultasse copertura finanziaria, un dipendente del settore finanziario del Comune lo avverte esplicitamente: “questa cosa non si può fare e c’è confusione tra le carte”.

Ma il punto nodale per gli investigatori è che i danni alla tribuna del campo di calcio dovuti al maltempo sono pressoché inesistenti. La relazione del tecnico comunale Percoco indica la tribuna come danneggiata per il maltempo di ottobre 2018: “una forte tromba d’aria – scriveva il tecnico nella relazione – ha piegato la struttura metallica della tribuna e divelto la copertura, rendendo le stesse non omologabili”. Per Percoro occorre demolizione (10mila e 500mila euro) e ricostruzione (oltre 104mila euro): in tutto 117mila euro. Solo che i detective della Polizia Giudiziaria appurano il 12 agosto 2020 che la tribuna appare come sempre, con tanto di rilievi fotografici che documentano appena il parziale distacco di una modesta parte di copertura in assenza di danni alle strutture portanti. Insomma, la tribuna è praticamente intatta secondo gli investigatori.

C’è di più. Secondo la Polizia Giudiziaria, il prezzo di mercato di una lamiera grecata è intorno agli 11 euro per metro quadro, il che vuol dire che, per coprire la parte danneggiata della tribuna di 15 metri quadrati, occorrono circa 165 euro, esclusa la manodopera. Una cifra irrisoria rispetto alla richiesta di oltre centomila euro.

Per la Procura non ci sono dubbi: quella di Percoco sarebbe una falsa perizia che accontenta i desideri di Marcuzzi. Una convinzione avvalorata anche da un consulente tecnico chiamato a calcolare i danni della tribuna e per cui, invece, quest’ultima risulta omologabile. A Marcuzzi viene contestata, quindi, anche la truffa per “avere tramite la falsa perizia asseverato danni inesistenti”.

Le manovre di Marcuzzi sulla tribuna, però, non finiscono qui. La Procura infatti lo accusa anche di turbata libertà di scelta del contraente, al netto della circostanza secondo cui affidare all’ingegner Percoco il progetto della tribuna appare immotivato essendo un tecnico esterno all’ente.

Marcuzzi interpella la funzionaria Sabrina Tacelli (indagata anche lei) per procedere all’avvio della gara per i lavori alla tribuna di Borgo Hermada. È qui che gli investigatori fotografano una circostanza per cui il Dirigente Costantino (ammonito da Marcuzzi stesso per aver applicato il criterio del massimo ribasso alla gara) riceve una donna per nome e per conto dell’impresa Caporini Costruzioni, il cui titolare Marco Caporini è indagato nell’inchiesta odierna. L’episodio “appare significativo” – scrive il Gip nell’ordinanza – perché “indica quale sarebbe stata la ditta aggiudicataria dei lavori”.

Un'immagine dell'operazione conclusa quest'oggi a Terracina
Un’immagine di Terracina dall’alto girata sull’elicottero utilizzato nell’operazione conclusa quest’oggi a Terracina

Fatto sta che il 5 ottobre 2020 sarebbe scaduta la presentazione delle offerte per l’appalto a Borgo Hermada, seppur alla data del 7 ottobre non risultano – secondo l’inchiesta – visionate le offerte da parte dell’amministrazione.

Secondo gli inquirenti, tale aspetto della vicenda proverebbe che tra le tre ditte presentatesi alla gara, era chiaro che dovesse vincere la Caporini Costruzioni mancando per di più il verbale relativo al sorteggio delle imprese da invitare all’appalto. In conclusione, verrà scoperto dagli investigatori che il sorteggio tra le ditte non era mai avvenuto. È infatti una collaboratrice della funzionaria Tacelli a riferire che si sarebbe limitata a ricevere un foglietto da quest’ultima, con il nome delle tre ditte scelte di cui una era inammissibile, l’altra aveva rifiutato l’invito del Comune e la terza – ossia la Caporini Costruzioni srl – avrebbe vinto.

C’è di più. Il 20 ottobre, durante un sopralluogo, Guardia Costiera e Carabinieri avrebbero notato che le utenze del campo sportivo era intestate al Comune di Terracina. L’ente, secondo gli investigatori, avrebbe pagato per la società del Borgo Hermada – la quale da concessione doveva compiere la voltura dei contratti – la cifra di quasi 50mila euro: per l’esattezza, 49720 euro. 

LE ELEZIONI 2020 – Secondo il Gip, a carico di Marcuzzi, ricorrono indizi di colpevolezza per il reato di turbativa d’asta. È evidente – secondo il Gip – l’interesse di Marcuzzi a “pilotare la gara in favore di Caporini”, anche perché “emerge obbligo di riconoscenza da parte del Marcuzzi nei confronti di Caporini” in quanto quest’ultimo lo ha sostenuto nella campagna elettorale per le Comunali 2020, occupandosi anche dell’evento di chiusura tenutosi al campo sportivo Vittoria di Borgo Hermada.

È Marcuzzi a spiegare a Caporini come intende allacciarsi al Conad ubicato lì vicino per ricavare tensione elettrica trovando nell’imprenditore disponibilità ad aiutarlo.

Per i magistrati, questo è un evento che dimostra la correlazione tra lavori al campo sportivo affidati alla ditta e sostegno elettorale di quest’ultima a favore di Marcuzzi. E il giorno seguente, l’ex Vice Sindaco (in queste ore è arrivata la revoca dell’incarico da parte del Sindaco Tintari e anche la sospensione da Fratelli d’Italia) si reca dalla funzionaria Tacelli per “pilotare la gara in favore di Caporini”.

Marcuzzi, che per il Gip “ha il totale controllo di ogni ufficio comunale che riesce a gestire in modo illecito per i propri interessi“, viene delineato anche in un altro contesto, forse quello più degno di attenzione.

Per il Giudice per le indagini preliminari, Marcuzzi è destinatario del provvedimento agli arresti domiciliari anche per il pericolo di inquinamento probatorio. Tra i motivi più importanti ci sarebbe quello afferente alla capacità di Marcuzzi di promettere utilità in cambio di voto.

Da premettere che il voto di scambio non è contestato dalla magistratura a Marcuzzi, epperò, sempre secondo il Gip, non si possono ignorare della condotta dell’esponente politico finalizzata a confezionare ex post deleghe al ritiro di certificati elettorali, promettendo anche servizi e autorizzazioni in cambio di voti.

Intercettato con un interlocutore Marcuzzi spiega la sua “attività”.

UOMO: senti, sono andato a vedere ora a ho Ia scheda tutta piano no!
MARCUZZI: te la faccio io domani mattina a te la porto, tanto vado a farne altre
UOMO: oh non la fanno il giorno stesso lì perché siccome domani sto a lavorà e sto tutto il giorno fori
MARCUZZI: no a me, me la danno quindi te la faccio io domani
UOMO: oh e poi la lasci qua a mamma, ma te devo lasciare Ia vecchia no!
MARCUZZI: no, no quella una volta che è la stracci, è finita
UOMO: oh, vabbe’
MARCUZZI: serve solo a te?
UOMO: sì solo a me mi sono accorto ora
MARCUZZI: va bene
UOMO: io ce vado sempre a vota’, siccome io voto PD allora…
MARCUZZI: okay, domani tanto io, tutti i giorni ne faccio dalle dieci alle quindici e faccio il postino, è il modo mmigliore per arrivare dentro alle famiglie
UOMO: bravo, bravo

Successivamente, a settembre 2020, in campagna elettorale, Marcuzzi consegna altre schede a due uomini di fiducia, tra cui Emiliano Carnello indagato nell’inchiesta odierna. Lo stesso Marcuzzi viene visto consegnare a Carnello una scheda elettorale con un fac simile con l’indicazione di voto per se stesso. La tessera elettorale consegnata a Carnello indica il nome di un uomo che era in cerca di un permesso da parte del Comune. Secondo il Gip “lo scambio di voto per una sanatoria” è ben delineato da una conversazione tra Carnello e Marcuzzi.

È proprio Carnello a esplicitare a Marcuzzi: “Sì sì “omissis” è carico, bello carico, ha detto sì ma poi me lo date il permesso…gli ho detto metti sti due voti che famo usci’ subito il permesso per la sanatoria, gli ho detto guarda se metti questi due voti qua stai apposto”. E Marcuzzi: “Okay”.

Ad ogni modo, preoccupato per i controlli dei Carabinieri che già all’epoca si andavano perfezionando, Marcuzzi, dopo essere stato scoperto a consegnare certificati elettorali in assenza di deleghe (fu fermato dai militari insieme a Carnello), “si sarebbe attivato al fine di confezionarle successivamente per fare apparire lecito il suo operato“.

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