Secondo filone dell’operazione “Certificato Pazzo”: i Carabinieri del Nas di Latina hanno denunciato 36 persone per falso ideologico e frode processuale in certificati medici psichiatrici
Dopo gli arresti del dicembre scorso con l’operazione Certificato Pazzo, è scattata oggi, grazie al proseguimento delle indagini (annunciate peraltro già nella prima fase), una nuova azione di denuncia da parte dei Carabinieri. L’operazione non poteva che essere denominata Certificato Pazzo 2.
I militari del Nucleo Antisofisticazione hanno cristallizzato le posizioni delle persone che hanno illecitamente utilizzato certificati psichiatrici rilasciati dal Dirigente medico Psichiatra in servizio presso il Centro di Salute Mentale di Fondi, nel Distretto 4 della Asl, Antonio Quadrino, già tratto in arresto per corruzione.
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Le certificazioni sono state utilizzate per ingannare le Commissioni Medico Legali della Asl, dell’Inps, ovvero i Consulenti Tecnici nominati dai Tribunali del Lavoro e dai Tribunali di Sorveglianza, con l’obiettivo di ottenere indebiti benefici.
L’operazione aveva già permesso di dare esecuzione ad 11 ordinanze di custodia cautelare, ad altrettanti decreti di sequestro preventivo, emessi dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, e alla denuncia, in stato di libertà, di altre 70 persone.
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“Le ulteriori indagini, richieste e coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, nelle persone del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e del Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, sono convogliate nel secondo filone d’inchiesta.
L’utilizzo delle certificazioni da parte dei soggetti individuati, ritenute anch’esse oggetto di falsificazione, erano idonee a trarre in inganno le citate Autorità, al fine di ottenere indebiti benefici di cui alla Legge 05.02.1992 n.104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale ed i diritti delle persone portatrici di handicap), alla Legge 12.03.1999 n. 68 (Norme per il diritto al lavoro per i disabili) oppure per il differimento della pena detentiva in corso.
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Le altre 36 persone individuate sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria che accerterà se sussistano i reati di “frode processuale”, “false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’Autorità Giudiziaria o alla Corte Penale Internazionale”, “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiali in atti pubblici”, “uso di atto falso” ed “errore determinato dall’altrui inganno”.
Ulteriori posizioni risultano tutt’ora al vaglio degli investigatori e della Procura della Repubblica di Latina nonché all’INPS che provvederà agli accertamenti di sua competenza
Per la prima operazione, quella del dicembre 2019, molti indagati, arrestati in prima battuta, hanno ottenuto misure più lievi dopo il ricorso al Tribunale del Riesame di Roma: alcuni dal carcere ai domiciliari come il dottor Quadrino, Mary Lombardozzi (responsabile di un patronato a Itri) e Bruno Lauretti, responsabile della Federazione Arci Caccia – Sezione di Terracina, altri con misure ancora meno restrittive come Aldo Filippi, comandante sospeso della Polizia municipale di Monte San Biagio, destinato all’obbligo di dimora nel comune di residenza, e gli altri presunti mediatori per conto del dottor Quadrino: l’avvocato Stefania Di Biagio, il medico Antonio Di Fulvio, Tania Pannone e Silvana Centra. Furono confermati i domiciliari per Fausta Mancini, la socia di Mazzarino Assicurazioni con sede a Latina, di cui nel corso dell’indagine emerse il ruolo di procacciatrice di clienti, in quanto la donna avrebbe in più occasioni contattato il dottor Quadrino per inviargli dei pazienti bisognosi di certificazioni psichiatriche.
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