CERTIFICATO PAZZO. IL RESPONSABILE “ARCI CACCIA” OTTIENE I DOMICILIARI

Carabinieri Nas

Bruno Lauretti, responsabile della Ferderazione Arci Caccia – Sezione di Terracina, indagato nell’inchiesta Certificato Pazzo, è stato scarcerato e posto ai domiciliari

Il Tribunale del Riesame di Roma ha accolto la richiesta degli avvocati di Lauretti – Gaetano Marino e Italo Sciscione – e, dopo l’udienza, l’indagato ha ottenuto la misura cautelare più lieve dei domiciliari.

I rapporti tra il medico del Centro Salute Mentale di Fondi, Antonio Francesco Maria Quadrino, il grande accusato dell’operazione Certificato Pazzo eseguita da Nas e Procura di Latina, e Bruno Lauretti, responsabile della Ferderazione Arci Caccia – Sezione di Terracina, si esplicitano, nell’ipotesi degli inquirenti, in un’attività criminosa per nulla episodica. “Perché noi se agganciavamo la cosa la situazione prenderò appuntamento oggi se agganciamo la situazione c’è molto da lavorare“, dice Lauretti a Quadrino al momento della compilazione in tempo reale di un certificato psichiatrico per “uso caccia”, ovviamente per una terza persona (in questo caso per l’indagato Alberto De Rita) che in quel momento non è neanche presente: “Se no io non venivo qua”, dice Lauretti, mentre porge al medico 40 euro per essersi “disturbato”, più altri 18 euro per pagare il ticket, circa sessanta euro tutti lasciati in mano al medico.

Lauretti, nei pochi mesi di indagine, si recava puntualmente dal dottor Quadrino a riscuotere idoneità psichiatriche ad uso caccia ma senza mai essere accompagnato dalle persone che il medico cita nelle certificazioni. Il dottor Quadrino, solo nel 2019, avrebbe rilasciato 102 certificati per i porto d’armi (fucili uso caccia). “Però io a te li faccio sulla fiducia senza guardarli, capito?“, così dice Quadrino a quello che, per quanto sostiene l’accusa, sarebbe il suo corruttore, per l’appunto Bruno Lauretti. 

 

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