PROVÒ A BACIARE IN BOCCA ALUNNA DELLE MEDIE A LATINA: BIDELLO CONDANNATO A OLTRE 6 ANNI

Abusi sessuali su una minorenne a scuola: si è concluso il processo al bidello sessantenne arrestato nell’ottobre 2022

Una condanna rilevante per il bidello 67enne, originario di Nettuno, che a ottobre 2022 era stato arrestato dai Carabinieri di Latina per violenza sessuale su una alunna di una scuola media del capoluogo pontino (per tutela della ragazza ancora minorenne, verrà omesso il nome della scuola e quelli dei protagonisti di questa vicenda).

Il primo collegio del Tribunale di Latina della terna di giudici Soana-Lulli-Coculo ha condannato alla pena di 6 anni e 3 mesi di reclusione il 67enne, difeso dagli avvocati Daniele Giordano e Matteo Restante. L’uomo, presente in aula, è stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’interdizione perpetua da ogni incarico nelle scuole. Al 67enne, il Tribunale di Latina ha comminato anche la pena del divieto di svolgere lavori di qualsiasi tipo con con minori, oltreché al risarcimento, in solido con il Ministero dell’Istruzione, responsabile civile, da corrispondere, in sede civile, ai due genitori della ragazza costituitisi parti civili, assistiti dall’avvocato Manchisi. Per il 67enne, arriva anche la condanna alle spese per la somma di 4060 euro.

Una condanna netta arrivata al termine di una camera di consiglio durata poco più di un’ora, appena poco più bassa della richiesta del pubblico ministero Marco Giancristofaro al termine della sua requisitoria: 6 anni e 6 mesi di reclusione.

Il pubblico ministero, durante la sua requisitoria, aveva spiegato di come l’istruttoria abbia dimostrato le condotte del bidello, che hanno provocato nella minorenne – all’epoca dei fatti 13enne studente di scuola media – un disturbo da stress, con tanto di necessità di supporto psicologico, così come confermato dalla consulente di parte nominata dalla Procura. Lo stesso imputato – ha ricordato il pm – ha confermato, nel corso del suo esame nel processo, di aver abbracciato da dietro la ragazzina, nel bagno della scuola. Nonostante la sua incensuratezza, il pm aveva chiesto una pena di oltre 6 anni, con la concessione delle attenuanti generiche.

L’avvocato Manchisi ha parlato di atteggiamento predatorio da parte del bidello, tuttora destinatario della misura del divieto di avvicinamento alla ragazza e in un primo momento finito ai domiciliari (misura sostituita dal Tribunale del Riesame). La difesa della parte civile ha chiesto che l’uomo fosse condannato in solido col Ministero al risarcimento di 50mila euro oltreché alle spese processuali, e una provvisionale di 10mila euro per ciascuno dei due genitori.

La difesa dell’uomo, invece, aveva puntato sul ragionevole dubbio in quanto non sarebbero emersi elementi di colpevolezza certa nelle fasi del processo, chiedendo l’assoluzione piena o con la vecchia insufficienza di prove, oppure la lieve entità del danno provocato alla ragazza con il minimo della pena.

Il processo, come noto, è stato celebrato nei confronti del bidello accusato di abusi sessuali ai danni di una studentessa delle medie in una scuola di Latina tra il 2018 e il 2019.

A gennaio scorso, era stato ascoltato stato proprio il bidello 67enne, accusato di aver palpeggiato e molestato la studentessa minorenne. L’uomo, C.G. (le sue iniziali), aveva deciso di rispondere alle domande del Pubblico Ministero, sostenendo di avere al massimo abbracciato la ragazza ma senza malizia.

La storia, come noto, ha avuto una eco mediatica importante. Secondo l’accusa, la ragazza, ormai anni fa, tra il 2018 e il 2019, avrebbe subito, in terza media, le attenzioni e le molestie del bidello, accusato di violenza sessuale aggravata dall’età della vittima. L’episodio più grave di abuso nei confronti della minorenne sarebbe avvenuto peraltro all’interno del bagno della scuola media. Un particolare confermato dalla madre della ragazza che, lo scorso ottobre, è stata interrogata come testimone: il bidello cercò di baciare in bocca la minorenne.

Una volta arrestato e posto ai domiciliari dai Carabinieri di Latina, l’uomo era rimasto in silenzio davanti al Giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario. Il bidello, che nel frattempo è stato sospeso dalla scuola in cui lavora, era stato arrestato nella prima settimana di ottobre 2022. Le manette erano scattate la mattina del 7 ottobre, presso il plesso scolastico della scuola media del capoluogo dove nel frattempo era stato trasferito. I militari dell’Arma di Latina lo avevano prelevato, in pieno orario scolastico, vista la misura urgente degli arresti domiciliari da applicare.

Nel corso dell’incidente probatorio, davanti al Gip Giuseppe Cario, la ragazza, oggi una adolescente di 17 anni che frequenta il liceo classico a Cisterna, aveva confermato tutto il quadro accusatorio. Ecco perché l’intero incidente probatorio era agli atti del processo. Ascoltata in modalità protetta per ovvi motivi, la giovane, difesa dall’avvocato Manchisi e assistita da una psicologa, aveva ripercorso le varie fasi dell’approccio sessuale dell’uomo: dall’offerta di comprarle una merendina, fino al tentativo di baciarla e ai palpeggiamenti ricevuti suo malgrado.

Tutti, nel corso del processo, dai genitori della ragazza al vice preside dell’istituto scolastico della scuola media, fino alla psicoterapeuta che ha in cura la ragazza e alla consulente della Procura, hanno confermato più o meno il quadro accusatorio. Una vicenda che per la famiglia della ragazza, secondo le testimonianze di entrambi i genitori, è stata ed è ancora molto dolorosa.

Presenti in aula, entrambi i genitori erano visibilmente emozionati e soddisfatti dell’esito del processo.

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