ABUSI SESSUALI ALLA SCUOLA MEDIA DI LATINA, IL BIDELLO NEGA: “HO ABBRACCIATO LA RAGAZZINA, MA SENZA MALIZIA”

Abusi sessuali su una minorenne a scuola: prosegue il processo al bidello sessantenne arrestato nell’ottobre 2022

Davanti al I collegio de Tribunale di Latina presieduto dal giudice Gian Luca Soana – a latere i giudici Fabio Velardi e Francesca Coculo -, è proseguito il dibattimento del processo nei confronti del bidello accusato di abusi sessuali ai danni di una studentessa delle medie in una scuola di Latina, all’epoca dei fatti, tra il 2018 e il 2019, tredicenne.

Ad essere esaminato è stato proprio il bidello 67enne, accusato di aver palpeggiato e molestato la studentessa minorenne. L’uomo, C.G. (le sue iniziali), assistito dagli avvocati Restante e Giordano, ha deciso di rispondere alle domande del Pubblico Ministero Simona Gentile.

L’uomo ha negato di aver commesso i fatti a lui contestati. “Conosco la ragazzina, la conoscevo di vista, la vedevo a scuola”. Come mai – chiede il Pm – viene accusato da questa ragazzina? “Non lo so, io le posso dire che l’ho incontrata casualmente in bagno e lì non poteva starci. Ero meravigliato di trovarla lì perché lei era con la classe al primo piano, mentre il bagno dove l’ho incontrata era al piano terra che era di mia competenza. Quando l’ho visto, l’ho chiamata e l’ho abbracciata, ho sbagliato ma è stata una cosa amichevole. L’ho abbracciata perché avevo un bel rapporto, facevamo sempre battute sul suo nome, ma io l’ho abbracciata istintivamente, era simpatica”.

L’avvocato Manchisi, che assiste la ragazza costituitasi parte civile, ha continuato a chiedere al bidello sia sul fatto specifico che sul rapporto che l’uomo aveva con gli altri alunni. E quando chiede se l’abbraccio alla ragazzina fosse stato l’unico, l’uomo ha spiegato che “sì, è stata l’unica volta. Dopo l’abbraccio ho continuato a pulire il bagno e non ho provato a darle un bacio, forse una carezza. Ho sbagliato – ripete il bidello – ma avevo buoni rapporti con i ragazzi. Alla fine la scuola mi ha convocato a marzo 2022 e chiesto conto su questo fatto. Poi, mi hanno trasferito alla Corradini di Latina, ad oggi non lavoro più”.

Alle domande dell’avvocato difensore Giordano, il bidello ha ribadito di nuovo che “per me quell’abbraccio fu una cosa normale, lei andò via tranquillamente. Non stava nel bagno a fare i bisogni, stava affacciata alla finestra, a perdere tempo. Io sono entrato e istintivamente l’ho abbracciata ma senza malizia, non le ho fatto mai del male. Ero conosciuto da tutti i ragazzi ma non ricordavo tutti i nomi, mi volevano bene tutti, ero scherzoso, giocavo con loro, compravo loro la merenda”.

Il processo, rinviato al prossimo 23 febbraio, vedrà sfilare i quattro testimoni della difesa.

Una storia che ha avuto una eco mediatica importante. Secondo l’accusa, la ragazza, ormai anni fa, tra il 2018 e il 2019, avrebbe subito, in terza media, le attenzioni e le molestie del bidello, accusato di violenza sessuale aggravata dall’età della vittima. L’episodio più grave di abuso nei confronti della minorenne sarebbe avvenuto peraltro all’interno del bagno della scuola media. Un particolare confermato dalla madre della ragazza che, lo scorso ottobre, è stata interrogata come testimone: il bidello cercò di baciare la minorenne.

Una volta arrestato e posto ai domiciliari dai Carabinieri di Latina, l’uomo era rimasto in silenzio davanti al Gip Giuseppe Cario. Il bidello, che nel frattempo è stato sospeso dalla scuola in cui lavora, era stato arrestato nella prima settimana di ottobre 2022. Le manette erano scattate la mattina del 7 ottobre, presso il plesso scolastico della scuola media del capoluogo. I militari dell’Arma di Latina lo hanno prelevato, in pieno orario scolastico, vista la misura urgente degli arresti domiciliari da applicare.

Nel corso dell’incidente probatorio, davanti al Gip Giuseppe Cario, la ragazza, oggi una adolescente di 17 anni che frequenta il liceo classico a Cisterna, aveva confermato tutto il quadro accusatorio. Ecco perché l’intero incidente probatorio è agli atti del processo. Ascoltata in modalità protetta per ovvi motivi, la giovane, difesa dall’avvocato Manchisi e assistita da una psicologa, ha ripercorso le varie fasi dell’approccio sessuale dell’uomo: dall’offerta di comprarle una merendina, fino al tentativo di baciarla e ai palpeggiamenti ricevuti suo malgrado.

Tutti, nel corso del processo, dai genitoriABUSI SESSUALI ALLA SCUOLA MEDIA DI LATINA, IL PADRE DELLA RAGAZZA: “QUESTA COSA ANCORA MI AMMAZZA2” della ragazza al vice preside dell’istituto scolastico della scuola media, fino alla psicoterapeuta che ha in cura la ragazza e alla consulente della Procura, hanno confermato più o meno il quadro accusatorio. Una vicenda che per la famiglia della ragazza, secondo le testimonianze di entrambi i genitori, è ed è ancora molto dolorosa.

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