VARIANTE Q3, SCATTA LA DIFFIDA AL COMUNE DI LATINA

Uno dei punti vendita Maury's (foto di repertorio)

Variante Q3, il Comune di Latina non risponde agli imprenditori: scatta la diffida all’ente di Piazza del Popolo

La cosiddetta variante Q3 e le tre medie strutture di vendita, tra Via del Lido e Via Ferrazza, a ridosso della SS Pontina, continua a preoccupare gli uffici di Piazza del Popolo.

È di ieri, 30 novembre, l’ordinanza del Suap che ha bloccato l’attività del negozio di Maury’s ospitato nella prima delle tre strutture al centro, insieme alle altre due ancora non inaugurate, dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina e, ora, di un probabile ricorso al Tar da parte delle due società destinatarie del provvedimento comunale.

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Non basta perché, come noto, ci sono almeno tre imprenditori dell’area che stanno chiedendo trasparenza al Comune da tempo e a giudicare dalla diffida fatta spedire da uno dei tre, tramite l’avvocato Giulio Mastrobattista, di questa trasparenza non vi è traccia.

La missiva degli imprenditori chiedeva – riguardo ai titoli unici 13/2021 e 6/2022 che autorizzano due superfici di vendita rispettivamente di 1374 metri quadrati e di 1900 metri quadrati – a Sindaco e organi tecnico-amministrativi, compreso il Suap e il direttore generale Agostino Marcheselli, di verificare, relativamente all’intervento in corso di realizzazione all’angolo tra la Via del Lido e la Via Ferrazza, il rispetto delle norme in materia di edilizia, urbanistica, viabilità e sicurezza stradale“.

Lunga è la lista delle doglianze. Eccola qui: che non siano state violate rispettate le destinazioni d’uso urbanistiche previste dalla vigente strumentazione attuativa; che sia stata rispettata la quantità di standard pubblici (parcheggi e verde pubblico) da cedere in esecuzione del DM 1444/68; che sia stato eventualmente monetizzata la quantità di standard non reperita; che il computo della monetizzazione sia stato effettuato secondo quanto disposto dalla DCC n° 68/2013 del 28/10/2013; che siano state rispettate le distanze dai confini in tema di vincolo di protezione stradale; che siano stati acquisiti e dovuti pareri ed autorizzazione ad eseguire i passi carrabili provvisori concessi; che siano stati concessi in via definitiva i passi carrabili; che sia stato rispettato il regolamento viario comunale in tema di accessi; che siano state acquisite le autorizzazioni necessarie agli attraversamenti e agli allacci; che sia stato calcolato in sede di approvazione della DGM 89/2021 il contributo straordinario dovuto ex art 16, c.4, lett. d-ter del DPR 380/01; che il contributo straordinario sia stato calcolato cosi come disposto dalla DCC n° 51/2020 del 22/09/2020; che siano state cedute le aree pubbliche necessarie alla dotazione di standard; che sia stata rilascia autorizzazione per il taglio della preesistente area boscata tutela dalla legge forestale; che sia stato quantificato il risarcimento dovuto; che sia stato eseguito il risarcimento dovuto.

Solo che, dopo la missiva, gli organi comunali sono rimasti in silenzio, senza dare alcun riscontro ai richiedenti imprenditori. Un silenzio assordante che ha fatto sì che gli imprenditori interpellassero anche il Segretario Comunale il quale ha fondamentale risposto picche.

La diffida evidenzia che il Comune non ha provveduto nei termini alla verifica di quanto chiesto: una vera e propria inerzia della pubblica amministrazione. In sostanza, l’amministrazione di Latina viene giudicata inadempiente ed ecco perché viene diffidato il segretario generale affinché provveda alla sospensione delle competenze gestionali dei Dirigenti e funzionari inadempienti, sollecitando una nuovo risposta nel termine di un mese.

Si tiene presente che la diffida è del 29 novembre, il Comune dovrà chiarire entro le festività natalizie. Nel frattempo un altro ufficio del Comune, il servizio “Trasporti”, ha emesso l’ordinanza con cui viene ratificato l’apposizione del new jersey su Via del Lido, su richiesta della Green Building di Luigi Corica. La Green Building è la stessa società che ha costruito il centro commerciale della discordia e che finì nella prima indagine condotto dal Pm Giuseppe Miliano.

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