VARIANTE Q3, RIESAME RIBALTA TUTTO: DISSEQUESTRATO IL CENTRO COMMERCIALE

Variante Q3, il Tribunale del Riesame di Latina si è pronunciato sul decreto di sequestro preventivo presso il complesso commerciale

È di oggi, 29 febbraio, la pronuncia del collegio del Riesame di Latina, presieduto dal giudice Francesca Coculo, a latere i colleghi Mario La Rosa e Clara Trapuzzano, sul ricorso presentato da due dei cinque indagati (più il legale rappresentante di Punto Immobiliare srl), coinvolti nell’indagine di Procura e Carabinieri Nipaaf di Latina che contesta la lottizzazione abusiva per la realizzazione del centro commerciale in Via del Lido, a Latina.

Il Riesame di Latina ha disposto la propria ordinanza annullando il provvedimento di sequestro e disponendo la restituzione del centro commerciale.

Lo scorso 20 febbraio, infatti, era stata notificata agli avvocati Luca e Giuseppe Ciaglia e Massimo Tamburrini, che difendono i ricorrenti Mario Borrelli di “Eurospin Lazio” e Luigi Corica di “Latina Green Building srl, la fissazione di una nuova udienza davanti al Riesame di Latina svoltasi lo scorso 27 febbraio. Gli avvocati difensori e l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Giuseppe Miliano, erano chiamati di nuovo a discutere, stavolta però sulla base di tutti gli elementi che hanno portato alla concessione dei tre titoli edificatori (permessi di costruire nn°13/2021 del 23.12.2021, 6/2022 del 31.05.2022 e 8/2022 del 09.08.2022) rilasciati dal Comune di Latina e che hanno fatto scaturire indagine e sequestro del centro commerciale.

Lo scorso 13 febbraio, infatti, il collegio del Riesame di Latina aveva emesso una ordinanza nella quale chiedeva alla Procura di presentare tutta la documentazione mancante. Il quadro, insomma, non era chiaro, poiché, per l’appunto, mancante di alcuni atti che hanno comportato il rilascio dei tre permessi a costruire.

A voler entrare nel giudizio, in sede di Riesame, c’era anche l’associazione civica “Codici” del segretario Antonio Bottoni, poi esclusa dal collegio del Riesame in quanto non titolare a parteciparvi. A ricorrere contro il provvedimento che ha messo i sigilli al complesso del centro commerciale su Via del Lido lo scorso gennaio sono stati, per l’appunto, il costruttore Luigi Corica e il rappresentante di Eurospin Lazio, Mario Borrelli, assistiti dagli avvocati Luca e Giuseppe Ciaglia e Massimo Tamburrini, oltreché a Fusano, come titolare di “Punto Immobiliare srl.

Il caso, come noto, è quello per cui, nella mattinata del 13 gennaio scorso, i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale del Gruppo carabinieri forestale di Latina, guidati dal maggiore Vittorio Iansiti, hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro preventivo emesso dall’ex G.I.P del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone, con il quale è stata accolta la richiesta formulata dal Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, inerente al centro commerciale delle dimensioni di oltre 5.000 metri quadrati in corso di realizzazione nel centro urbano di Latina, posto tra Via del Lido e Via F. Ferrazza – quartiere Q3.

Il sequestro ha interessato anche l’area circostante di rilevanti dimensioni (12.000 metri quadrati) adibita a viabilità e parcheggi tutti funzionali e connessi al centro commerciale di cui trattasi.

Le indagini condotte dal N.I.P.A.A.F. avrebbero disvelato in primis che l’Ufficio S.U.A.P. del Comune di Latina rilasciava, per la realizzazione dell’ insediamento commerciale, dove al suo interno venivano allocate tre distinte attività di note marche commerciali, tre titoli edificatori, nonostante nel caso di specie si trattasse di un progetto unitario le cui dimensioni afferivano ad una “grande struttura di vendita” ai sensi della Legge Regionale n°33/99 la cui competenza, sotto l’aspetto autorizzativo, non era in capo al Comune di Latina, bensì alla Regione Lazio.

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Nello specifico la Pubblica amministrazione locale avrebbe di fatto consentito, con il rilascio degli anzidetti titoli edificatori, lo “spacchettamento” del centro commerciale in tre medie strutture di vendita autonome, al fine di sottrarre il controllo e la competenza alla Regione Lazio a cui è demandata l’autorizzazione per l’apertura delle grandi strutture di vendita come quella in esame.

Gli accertamenti fin qui compiuti hanno appurato che, per la realizzazione del centro commerciale, sarebbero state incluse, illegittimamente, sia aree classificate a verde pubblico le quali non rientravano nel perimetro della “variante Q3”, quest’ultima approvata sempre dal Comune di Latina e che permetteva la realizzazione di destinazioni commerciali, sia aree dove risultava presente un vincolo di inedificabilità assoluta derivante dalla fascia di rispetto della Strada Statale 148 “Pontina” nonché, in relazione agli accessi (passi carrabili) al centro commerciale, veniva riscontrata l’assenza dei preventivi nulla osta rilasciati dall’ANAS Spa quale ente gestore della strada pubblica (complanare Via F.Ferrazza).

Ulteriori criticità nella realizzazione del descritto complesso commerciale risultava essere l’eliminazione completa di una notevole superficie boscata che preesisteva nell’area prima dei lavori che avrebbe necessitato, per la modifica dei luoghi, di una preventiva autorizzazione sotto il profilo paesaggistico.

Allo stato la Procura della Repubblica ha indagato 5 persone tra tecnici comunali, amministratori delle società proprietarie dell’area in questione e tecnici professionisti per i reati di lottizzazione abusiva e lavori privi di autorizzazione paesaggistica. Si tratta dell’attuale custodie giudiziario del complesso sequestrato, nominato dal Tribunale, e titolare della Green Building, la società che ha realizzato il centro commerciale, Luigi Corica (50 anni). Indagati anche la progettista Viviana Anagni (45 anni); l’ex dirigente del Suap (attività produttive) del Comune di Latina, Stefano Gargano (63 anni); il titolare di una delle tre medie strutture di vendita, Eurospin Lazio, Mario Borrelli (55 anni); infine, il responsabile unico del procedimento nonché funzionario comunale del Suap, Mario Petroccione (49 anni). I reati ipotizzati sono quelli afferenti all’articolo 44 del testo unico dell’edilizia 380/2011 e al decreto legislativo 42/2004 (codice dei beni culturali e del paesaggio).

Ora, però, la decisione del Riesame, di cui ancora non sono disponibili le motivazioni, ribalta tutto e dà una spallata alla seconda indagine che ha coinvolto il centro commerciale dopo che la prima inchiesta, come noto, fu archiviata nel 2020. Un colpo a favore della difesa indubbiamente, sebbene al momento rimanga appesa la questione dei passi carrabili per cui il Comune, il 30 novembre scorso, tramite un’ordinanza del Suap, ha bloccato l’attività di Maury’s e delle altre due attività di McDonald’s e Eurospin. Contro quel provvedimento, è incardinato al Tar di Latina un ricorso amministrativo, anche se, ora, dovrà essere il Comune a fare il prossimo passo. Prima di questa decisione del Riesame, l’ente di Piazza del Popolo era in attesa degli sviluppi dell’indagine della magistratura, ma ora?

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