TERRE INCOLTE E ABBANDONATE: A ROCCAGORGA IL CONVEGNO DEL PD

Roccagorga

A Roccagorga il Partito Democratico organizza il convegno sulle terre incolte e abbandonate in vista di in un intervento della Regione Lazio. Presente anche il vice presidente Daniele Leodori

“Terre incolte. Riprendiamoci ciò che abbiamo abbandonato. In Italia sono 3,5 milioni di terreni inutilizzati e questo fenomeno investe anche i nostri comuni. Da queste criticità possiamo e dobbiamo trarne nuove opportunità. Si tratta di una sfida ambientale, economica, sociale e culturale. 

Guardare il territorio con occhi nuovi per porre un freno al fenomeno dell’abbandono è una grande opportunità per tutti. Si parla spesso e a volte a dismisura di fondi europei tra cui quelli destinati all’agricoltura sono circa il 40% ma di queste risorse nei nostri comuni si beneficia solo marginalmente. Oggi grazie all’impegno della Regione Lazio abbiamo l’opportunità di intervenire per trasformare questa criticità in nuovo valore. Il nostro obiettivo è quello di tutelare l’ambiente, creare nuove opportunità di lavoro, rimettere al centro del dibattitto l’interesse generale della comunità modernizzando il sistema di gestione e visione del territorio”.

Francesco Scacchetti
Francesco Scacchetti (foto di repertorio)

Racconta con queste parole il segretario del PD di Roccagorga, Francesco Scacchetti, l’appuntamento di venerdì 9 settembre alle ore 18.00 presso il teatro comunale per un incontro pubblico dal titolo: Terre Incolte. Norme, visioni e azioni per recuperare e valorizzare il patrimonio agricolo e forestale. 

Ospite dell’iniziativa, insieme al presidente di Uncem Lazio, Achille Bellucci, e a Roberto Tempesta, responsabile provinciale del PD sulle politiche agricole, sarà il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, che in veste di assessore alla programmazione europea e al bilancio e patrimonio regionale, sta promuovendo una proposta di legge regionale per disciplinare il riutilizzo e la messa a sistema dei terreni incolti sia pubblici che privati. Saranno presenti anche i candidati del PD alle politiche del 25 settembre tra cui Matteo Orfini, Sergio Messore, Tommaso Malandruccolo e Stefano Vanzini.

“È chiaro a tutti che siamo in un passaggio storico di crisi e quindi di necessaria ricostruzione dell’economia e della società – dichiara ancora Scacchetti -, il covid, la guerra, le emergenze ambientali sono lì a dimostrarci che il modello di sviluppo alle nostre spalle non riesce più a produrre ricchezza e benessere sufficiente e dentro questa difficoltà di prospettiva, continua lo stesso, i territori e le comunità tornano ad avere un ruolo centrale per cercare risposte e soluzioni ai problemi di nostra contemporaneità. Non si tratta di un ritorno al passato ma bensì di immaginare come vogliamo essere nel futuro dalla cui visione dipende la forza e la ragioni del nostro impegno. In questo senso abbiamo già delle idee chiare e venerdì sarà l’occasione per presentarle e discuterne”. 

Il fenomeno dei terreni inutilizzati e il caso degli ulivi a Roccagorga. 

“In Italia si registrano, dati Istat, circa 3,5 milioni di ettari abbandonati che generano gravissime conseguenze in termini di degrado paesaggistico con conseguenze drammatiche sul piano del rischio idrogeologico e di prevenzione dagli incendi. Anche i nostri territori sono pesantemente interessati da questo fenomeno che sta trasformando in criticità quello che invece un tempo era un valore. Prendiamo il caso di Roccagorga dai dati geo-referenziati di AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) si evidenzia che nel nostro comune ci sono circa 650 ha di uliveti di cui solo il 10% asserente ad un fascicolo aziendale attivo. Questo significa che il 90% dei nostri ulivi, ovvero 550 ha, non possono ad esempio beneficare dei programmi di sostegno finanziario della PAC e sono destinati solo ad autoconsumo privato. Questa condizione, frutto di un assetto fondiario estremamente frammentato, ha favorito negli anni un progressivo abbandono del territorio con conseguenze sempre più evidenti e gravi sul piano culturale, ambientale ed economico”. 

La normativa nazionale e regionale 

“In realtà esiste dal 1978 una norma nazionale, la 440, che stabilisce all’articolo 2, che sono terreni incolti o abbandonati, i fondi agricoli non destinati ad uso produttivo da almeno due annate agrarie. La legge stabilisce inoltre che è competenza delle regioni determinare le norme e le procedure per il censimento delle terre abbandonate oltre che definirne i criteri di riutilizzo. Dopo un fervore iniziale da parte degli enti regionali non si è quasi più parlato di questa tematica. Nel Lazio grazie all’impegno della giunta Zingaretti nel 2016 – conclude Scacchetti – è stata istituita la prima Banca delle Terre in cui vennero inseriti 5.000 terreni a vocazione agricola già asserenti al demanio pubblico con l’intento di dare nuove opportunità a Giovani imprenditori in cerca di superficie fondiarie. Oggi siamo ad un momento di svolto decisivo poiché a breve potremmo avere una norma che consente di intervenire anche sui terreni privati abbandonati”. 

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