TARI A SABAUDIA: “AMMINISTRAZIONE MOSCA FA IL GIOCO DELLE 3 CARTE: MENTONO PENSANDO DI NON MENTIRE”

Sabaudia
Comune di Sabaudia

Tariffe Tari a Sabaudia: “È probabile che non abbiano letto quello che hanno deliberato, come Socrate sono l’uomo più sapiente perché so di non sapere”

“A proposito della Tariffa sui Rifiuti 2024, facciamo chiarezza”, inizia così una nota dei consiglieri comunali d’opposizione, a Sabaudia, Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Enzo Di Capua, Immacolata Iorio, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano.

“Il Piano Economico Finanziario dei rifiuti, quello sul quale si determina quanto pagheranno i cittadini per la raccolta e lo smaltimento per il 2024, è arrivato in via definitiva all’approvazione del Consiglio Comunale, dopo essere passato per la Commissione consiliare bilancio con il voto contrario della minoranza presente.

Da parte della maggioranza guidata dal sindaco Alberto Mosca un unanime giubilo: nel 2024 le famiglie pagheranno complessivamente, tra utenze domestiche e non domestiche. La variazione media sarà, nel 2024, del -5,47% per le utenze domestiche e – 4,32% per le utenze non domestiche.

Fin qui i numeri ma, come spesso accade, occorre entrare nel merito degli stessi. La domanda che ci poniamo: cosa ha portato a questa riduzione? La risposta dovrebbe essere semplice: un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti (come nel caso di Aprilia e Sezze che anno ridotto le tariffe migliorando il servizio). Un incremento dell’attività di recupero dell’elusione e dell’evasione. Niente di tutto questo.

Nel 2024 la raccolta differenziata è prevista che si attesti al 69,97, identico risultato dell’anno precedente. Dalla lettura dei dai qualcosa di strano già appare, si prevede la stessa produzione di rifiuti del 2023 solo che nello scorso anno riguardava 12mila residenti nel 2024 19.415. Sicuramente l’errore era nel 2023, confondendo il numero delle persone a ruolo con i residenti. Quindi nessuna riduzione dei costi da un maggiore incremento della differenziata.

Allora veniamo alle questioni relative al recupero dell’evasione e dell’elusione. Anche qui contano i numeri: nel 2024 per le utenze domestiche gli iscritti a ruolo sono 13.124 nel 2023 13.122, per le utenze non domestiche nel 2024 2.214 nel 2023 2.199, compressivamente nel 2024 15.338 e nel 2023 15.321. Lo stesso vale per la superficie sono 1.967.388,95 nel 2024 e 1.924.388,95. Insomma, recupero relativamente a nuove utenze pari a 0. Dalla analisi del rendiconto 2023, relativamente al versante entrate, i proventi dalla Tari ammontano, accertati, in 4.118.628,83 con un recupero da evasione e/o elusione pari a 150.000,00, molto poco se si pensa al costante incremento dei residui e del fondo di dubbia esigibilità.

Veniamo a noi. Da cosa deriva questa riduzione della tariffa? Presto detto. Nel 2023 il costo complessivo della Tari, al netto della Tefa al 5%, era di 4.105.784,29 mentre nel 2024 di 3.900.648,20. Se, ci viene da porci la domanda, non c’è stata un incremento della differenziata e un aumento dell’attività di elusione ed i costi sono rimasti di fatto invariati, da cosa è dovuta questa riduzione.

Presto detto: sui costi comuni del 2023 sono stati inseriti quelli relativi ai debiti fuori bilancio relativi alla sentenza Sangalli per 243.181,93 euro. Un costo contestato dalla minoranza in Consiglio comunale ed oggetto di ricorso al tribunale amministrativo in attesa della sua pronuncia. I costi reali del 2023, al netto della sentenza, sarebbero stati 3.862.602,36. Poco meno di 40mila euro rispetto a quelli previsti nel 2024. Un incremento tariffario nel 2023 pari all’11,60% per le utenze domestiche e del 20,81 per le utenze non domestiche. Tanto per comprendere se nel 2023 non fosse stata inserita quella voce, peraltro contestata, l’aumento nell’anno sarebbe stato minore, del 7% di media per le utenze domestiche e del 15% per quelle non domestiche.

Siamo al gioco delle tre carte, si camuffa con i numeri una diversa realtà. Lo scorso anno si è giustificato l’incremento con un aumento del costo di smaltimento da parte della Regione Lazio, con il debito fuori bilancio e l’incremento della Provincia della Tefa dall’1% al 5%. Costi uguali quelli della Regione e della Tefa, mentre è venuto meno il debito fuori bilancio. Se si fosse attuata una seria politica di incremento della differenziata e del recupero da elusione ed evasione, la diminuzione, venendo meno il debito fuori bilancio, sarebbe dovuta attestarsi ad una percentuale maggiore di quella prevista. Infatti, se entriamo nel merito, si configura come un incremento mascherato.

Veniamo anche nel merito. Questa presunta riduzione avviene in moda particolare. Infatti mentre si interviene sulla quota fissa (mq.) con una riduzione del 18,85%, premiando di fatto i proprietari delle abitazioni più grandi, dall’altro lato c’è un incremento del 10,26% per la quota variabile per le abitazioni con un solo componente, spesso si tratta di anziani soli, vedove etc., e un incremento costante dell’1,78 per le altre. Il risparmio medio va, complessivamente, dai 4,93 euro per una abitazione di un unico occupante di 96 mq fino al massimo di 17,72 euro per sei o più componenti con una abitazione di 150 mq. Lo scorso anno l’aumento era stato, proprio a causa dell’inserimento del debito, di 8,25 euro per la prima fattispecie e di 41,31 euro per l’ultima considerata. Tanto per essere chiari i costi, se consideriamo l’aumento ingiustificato dallo scorso anno, sono aumentati rispetto a quello che sarebbe dovuto essere il ruolo 2023 al netto del debito fuori bilancio, dobbiamo ancora recuperare gli incrementi del 2023 sub Iudice.

Lo stesso discorso per le utenze non domestiche. Lo scorso anno l’incremento medio, al netto degli incrementi Tefa, era stato del 10,4%, nel 2024 la riduzione è di poco superiore al 4%”.

“Nel frattempo cosa ci dicono i dati sul servizio”, concludono i consiglieri comunali di minoranza: la raccolta differenziata è al palo, ferma a meno del 70%. Nessuna novità anche per quanto concerne la possibilità di attivare forme che permettano ai villeggianti, proprietari di seconde case, di poter depositare i rifiuti in stazioni automatizzate (basta andare al Circeo); un servizio che non stabile, senza alcuna innovazione gestionale, in attesa sicuramente della prossima gara ma che nel frattempo non comporta attività che potrebbe portare, oltre ad un incremento della raccolta differenziata di alcune particolari frazioni recuperabili, ad una diminuzione strutturale dei costi; i costi reali a carico degli utenti non sono diminuiti, se si tiene conto del fatto che la tariffa dello scorso anno era condizionata da un debito fuori bilancio, in attesa che sulla stessa si pronuncia il giudice amministrativo; c’è l’assenza di una generale attenzione alle politiche verso la famiglia, fa testo il Rendiconto 2023 che rileva, alla missione 12, una riduzione per la spesa a favore delle famiglie di 210.000,00 euro; devono essere ancora restituite alle famiglie somme per circa 50mila euro per le spese derivanti dal pagamento non dovuto delle spese postali degli ultimi cinque anni, come rilevato a seguito di segnalazione da parte di Arera”.

Articolo precedente

AVEVA TERRORIZZATO IL NICOLOSI CON L’ASCIA: 30ENNE ARRESTATO DI NUOVO PER FURTO

Articolo successivo

PARCO DEL CIRCEO, IL SINDACO DI LATINA INCONTRA IL NEO DIRETTORE: “PREMIATE COMPETENZA E PROFESSIONALITÀ”

Ultime da Politica