ROCCO LANCIA E DORMIRE FILONE 1964 A LATINA: ARTE E ARTIGIANATO SI INCONTRANO

L’arte di Rocco Lancia e l’artigianato di Dormire Filone 1964 si incontrano per la prima volta a Latina nel punto vendita di ComfortZone in via Romagnoli 64

È proprio il negozio artigianale di materassi e letti la 33ª sede espositiva di Mad. La mostra d’arte diffusa è iniziata il 9 gennaio e si divide le opere di grande formato con quelle di medio e piccolo da Civico 18 pizza e food in via Lamarmora.

L’artista di Frosinone sarà presente al vernissage che inizierà alle ore 16:30 sabato 14 gennaio e presenzierà anche dalle 20:30 proprio a cena.

La collezione Fluo nasce nel 2013, la prima esposizione è nell’aprile 2014 all’Art Hotel di Via Margutta a Roma e dopo diverse mostre itineranti raggiunge l’Hotel Europa e il Cinema Oxer di Latina nell’ultimo anno invece a cura di Fabio D’Achille. L’esposizione sarà visitabile ad ingresso libero fino al 28 febbraio 2023.

“Rendere visibile attraverso il colore e la tela uno stato d’animo che non può che essere del tutto personale, l’utilizzo di colori così vivi testimoniano e sottolineano l’urlo di rabbia verso situazioni statiche e quasi inamovibili del nostro tempo…È ciò che accade in questa mostra personale che prende avvio invece da un assioma, dal grido fatto di colori, resi attraverso una semplice richiesta, lontano dal frastuono e dal caos e da lì la composizione di “opere” di donne, assenti, anche solo per un momento attraverso i sensi: l’udito e la vista. Soggetti POP che aspirano a diventare soggetti SACRI. Rielaborazione d’immagini che sono sotto gli occhi di tutti, sottratte all’invisibilità per farle diventare “vedibili” con colori irreali senza distaccarsi mai dalla cosiddetta “riconoscibilità”. 

Da quando inizia a dipingere con le sue tematiche ludiche e surreali, Rocco Lancia sperimenta il colore con varie forme, accostamenti e tecniche; è il colore ad esprimere ciò che l’artista ha da dire. Il colore quindi segue la sua evoluzione pittorica, tipicamente neoespressionista, con l’intenzione di trasportare su varie dimensioni cromie forti e dense, violente se vogliamo, così come è neo-espressionista la rappresentazione, con tematiche molto diverse tra loro fino ad arrivare alla conclusione: “il colore è luce e i soggetti rappresentati devono essere fatti di bagliori e di colori irreali quali sono, appunto, i colori fluorescenti” […] I suoi modelli reali ma anche ideali, sono icone che si trovano sul web, sulle pagine patinate di riviste, o persone che posano per l’artista. La predominanza di soggetti femminili che all’artista diventano più facilmente “iconizzabili” non mette però completamente in ombra i soggetti maschili. I soggetti FLUO emanano bagliori in parallelo alla nostra società che sembra a tutti i costi un continuo apparire, scintillando e uscendo dall’anonimato e dal buio, la corsa e la frenesia bloccate dall’uso della tela, qualcosa che rimane e non si logora”. Così, in una nota, Sonia Berardi.

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