RIENTRO A SCUOLA COL COVID, VILLA: “TAMPONI COSTOSI, SERVE DRIVE-IN A FORMIA E CONVENZIONE CON FARMACIE”

Paola Villa
Paola Villa

Cosa succede se c’è un positivo in classe? Scatta l’autosorveglianza. Il consigliere comunale di Formia Paola Villa delinea brevemente la situazione attuale nelle scuole

Nel caso in ci sia un positivo al Covid in classe, “i ragazzi, compagni di classe del positivo – spiega Villa – effettuano un tampone T0 (cioè a tempo zero…significa il prima possibile!) che costa €8.00 (per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni) addirittura €15.00 per i bambini fino agli 11 anni (questi pagano come un adulto, anche se alcune farmacie lo vendono a €8.00). Poi, dopo cinque giorni, effettuano un secondo tampone, chiamato appunto T5, e si spende una somma tra gli  €8.00/ €15.00”.

“I tamponi sono gratuiti solo al drive-in presso l’Ospedale di Gaeta. Purtroppo troppe prenotazioni, troppi positivi, troppi tamponi…non si riuscirebbe certo a rispettare il tempo zero del primo tampone e il tempo cinque giorni del secondo…ma soprattutto i ragazzi in attesa perderemo diversi giorni. Questa storia – prosegue Villa – si ripete ogni volta che c’è un positivo in classe e da qui a giugno chissà quante volte accadrà e per ogni volta che si ripete costa a una famiglia tra € 16.00 𝙚 𝙞 €30.00. L’aspetto più importante è che senza tampone non si può rientrare a scuola”.

L’ex Sindaco di Formia propone di istituire da parte della Asl un secondo drive-in, casomai sul territorio del comune di Formia, visto l’elevato numero di scuole di diverso ordine e grado, e conseguentemente di ragazzi tra i 3-17 anni, così da abbassare i tempi di attesa per l’esecuzione dei tamponi.

Inoltre, il consigliere comunale de L’Altra Città e Movimento Cinque Stelle auspica che gli istituti scolastici stipulino, anche con la mediazione del Comune, con alcune farmacie del territorio una Convenzione ad hoc, che preveda l’esclusiva dei tamponi e la riduzione dei costi. “Casomai – conclude Villa – iniziamo proprio con la farmacia comunale. Insomma rientrare a scuola non può diventare questione di soldi, questione di “conoscenze”, questione di “fortuna”…non può essere che il diritto all’istruzione sia subordinato a un fattore economico”.

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