OPERAZIONE “PICCADILLY 2”, RICICLAGGIO: 9 MILIONI DI EURO ALL’ESTERO NELL’INDAGINE CHE COINVOLGE IL SUD PONTINO

Tassati i proventi illeciti accumulati dagli indagati e trasferiti all’estero grazie al riciclaggio: segnalati all’Agenzia delle Entrate proventi per circa 9 milioni di euro

Valorizzando appieno gli elementi acquisiti nel corso dell’indagine convenzionalmente denominata “Piccadilly”, secondo l’ormai consolidata trasversalità dell’azione delle Guardia di Finanza che permette una piena osmosi tra le attività di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria e le ispezioni tributarie, i militari del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Latina – spiega una nota della Finanza stessa – hanno concluso 12 controlli fiscali all’esito dei quali sono stati constatati rilievi di natura fiscale per quasi 9 milioni di euro, in applicazione delle disposizioni di cui all’art. 14, comma 4 e 4-bis, della L. 537/1993 sulla tassazione dei proventi illeciti.

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Condotta nel corso del 2021, l’indagine “Piccadilly” aveva portato le Fiamme Gialle pontine ad individuare un’estesa rete di riciclaggio, strutturata su uno scenario transnazionale e che vedeva implicati soggetti economici di diversi Stati esteri, tra cui Gran Bretagna, Bulgaria, Lituania.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, avevano coinvolto 19 soggetti, indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, autoriciclaggio ed intestazione fittizia di beni, disvelando un corroborato sistema funzionale a far confluire sui conti correnti di diverse società estere, con l’evidente scopo di farne disperdere le tracce, gli ingenti proventi generati da una frode fiscale perpetrata da diverse società partenopee operanti nel settore calzaturiero, quantificati in oltre 20 milioni di euro.

Per quanto riguarda il sud pontino, furono coinvolto il 62enne di Gaeta Giampaolo Cretella e il 46enne di Formia Fabrizio Purificato. I due professionisti pontini furono arrestati lo scorso 4 novembre, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord Maria Gabriella Iagulli.

Secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, attorno ai consulenti fiscali del sud pontino, amministratori della Prime Investment Corporation ltd basata a Londra, risultano imprenditori sotto processo per evasione fiscale che si sarebbero serviti dei due professionisti del sud pontino per riciclare importanti somme di denaro. Basti pensare che il sequestro preventivo effettuato il 4 novembre ammonta a circa 22 milioni di euro. L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Barbara Bonanno. Tra gli indagati ci sono imprenditori e commercianti, anche del sud pontino: Antonio Gatta, Antonietta Salzano, Salvatore Uzzo, Francesco Foglia, Caterina Colonna, Fiorentina Albu, Rosario Ambrosino, Giuseppe Supino, Ennio Cessari, Anna Nasti, Raffaella Stasino e Barbara Cazzini.

A fine novembre, il Riesame, pur lasciandolo in carcere Cretella e Purificato, aveva annullato l’ipotesi accusatoria dell’associazione per delinquere. In piedi, però, l’altro grave capo d’imputazione del riciclaggio internazionale.

Oggi, 20 luglio, la Guardia di Finanza spiega che “la prosecuzione delle investigazioni economico-finanziarie ha permesso di ricondurre, a cinque indagati, la disponibilità di provviste originate dall’ingente attività di riciclaggio per circa 9 milioni euro, complessivamente considerati, segnalati agli Uffici dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competenti, per il “recupero a tassazione” quali provviste originate da illecito penale, nonché l’individuazione, a carico di ulteriori sette persone fisiche, residenti in diverse aree del territorio nazionale (Roma, Torino, Cosenza, Firenze, Palermo, Napoli) di disponibilità finanziarie detenute all’estero (Gran Bretagna ed Emirati Arabi Uniti) per un importo di 600.000 euro, completamente sconosciute al Fisco ed anch’esse segnalate alle Autorità competenti ai sensi e per gli effetti della vigente normativa sul cosiddetto “monitoraggio fiscale”.

“L’attività di servizio condotta dalle Fiamme Gialle Pontine – conclude la nota – conferma il grande impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Formia nel contrasto trasversale degli illeciti economico-finanziari anche con proiezione internazionale, frutto di operazioni e comportamenti da quali deriva la formazione di ricchezze celate al fisco, nella piena valorizzazione di tutti strumenti legislativi previsti e di tutte le competenze del Corpo”.

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