OMICIDIO CASCONI: ASSOLTI FRATELLO E COGNATO

Arrigo Casconi, ex Maresciallo dell'Aeronautica ucciso nel giugno 2015.

Omicidio di Arrigo Casconi: processati col rito abbreviato, i due accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere sono stati assolti

Accusati dell’omicidio dell’ufficiale dell’Aeronautica in pensione, oggi 24 febbraio, il fratello e il cognato della vittima, Augusto Casconi e Gaspare Caraffi, dopo aver optato per il rito abbreviato nel corso dell’udienza preliminare celebratasi ad ottobre 2021, sono stati assolti per non aver commesso il fatto.

A deciderlo il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Mario La Rosa anche sulla scorta della nuova richiesta da parte del Pm Giuseppe Miliano di archiviare la posizione di entrambi. Il fratello Casconi e il cognato Caraffi, difesi dagli avvocati Palmieri, Luccone e Pincivero, sono quindi scagionati da qualsiasi accusa.

L’inchiesta fu condotta dal Pm Giuseppe Miliano ma era finita su un binario morto per cui lo stesso sostituto procuratore della Repubblica aveva chiesto l’archiviazione una prima volta. Fu il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario a chiedere di riformulare le accuse nei confronti dei due parenti della vittima.

Arrigo Casconi, ufficiale dell’Areonautica in pensione, scomparve il 26 giugno 2015 da Roccasecca dei Volsci e, da quel momento, cominciarono le ricerche. Le indagini portarono i Carabinieri della Compagnia di Terracina a ritrovare, con l’aiuto delle unità cinofile, alcune ossa sparse in un terreno di proprietà dello stesso Casconi in località Valdolenti.

Il Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) stabilì non solo trattarsi di resti umani ma, tramite l’incrocio con il Dna dei familiari dell’ex militare, accertò essere riconducibili al 62enne scomparso cinque giorni prima. Dalle analisi condotte dai Ris venne fuori l’orrore: il cadavere era stato disciolto nell’acido per cancellare ogni traccia dell’omicidio.

L’ipotesi degli organi inquirenti è che, nei giorni precedenti all’omicidio, la vittima avesse litigato con gli indagati “per futili motivi” relativamente al diritto di passaggio su immobili agricoli confinanti. Una tesi che non ha trovato accoglimento presso il Tribunale di Latina.

Il giallo della morte di Casconi rimane in piedi.

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