MORTA DA GIORNI DENTRO CASA TRA RIFIUTI E SPORCIZIA: ERA UN’ACCUMULATRICE SERIALE

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Palazzoni di Viale Nervi a Latina

Una vicenda triste che ha coinvolto una donna settantenne trovata morta dentro il suo appartamento: era un’accumulatrice seriale

È stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco e dei poliziotti della Squadra Volante per fare luce sulla straziante videnda di una donna sulla settantina che viveva nel lotto 47 dei noti Palazzoni di Viale Nervi, nel quartiere di Latina denominato “Q4”.

Le ricerche hanno avuto inizio da parte delle forze dell’ordine poiché la donna era irreperibile da diversi giorni, almeno una decina, e a un certo punto più di un residente delle case popolari si è allarmato chiedendo l’intervento delle autorità.

Giunti sul posto, i Vigili del Fuoco hanno dovuto fare non poca fatica, non tanto nell’aprire la porta di casa della donna, quanto per farsi largo nell’appartamento ridotto in condizioni poco gradevoli, tanto per utilizzare un eufemismo. La casa, infatti, era stracolma di oggetti e spesso rifiuti raccolti dalla donna per strada che, alla maniera di un’accumulatrice seriale, non faceva altro che portare nella sua abitazione le cose trovate in giro.

Si chiama disposofobia, nella letteratura medica, una patologia non così rara dovuta alla paura di prendere una decisione sbagliata o all’incapacità di distaccarsi dagli oggetti, anche se alla fine vengono abbandonati e accumulati in condizioni di deterioramento intorno a loro. Proprio ciò che era accaduto alla donna, presso il cui appartamento, poliziotti e Vigili del Fuoco hanno lavorato dalla serata di ieri, 30 gennaio.

Una volta all’interno della casa, tra rifiuti di ogni genere e ambiente insano, è stata trova la donna, ormai deceduta, probabilmente da diversi giorni. Il viso della donna, infatti, non era così riconoscibile e il corpo era in stato di decomposizione.

Tutti nel condominio sapevano della donna verso la quale c’erano stati parecchie lamentele soprattuto per le esalazioni che provenivano dalla sua casa, essendo piena di oggetti prelevati chissà dove e spesso direttamente dai cassonetti della spazzatura.

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