LATINA, INTITOLATO VIALE PENNACCHI

Latina, per il novantunesimo della città, come da programma, è stato intitolato il viale allo scrittore Antonio Pennacchi

La memoria dello scrittore Antonio Pennacchi, vincitore del Premio Strega 2010 con il romanzo “Canale Mussolini”, è stata omaggiata dall’intitolazione di un tratto dell’attuale via del Lido nella sua città natale, Latina, per decisione unanime del Consiglio comunale nella seduta del 28 novembre scorso. La via intitolata a Pennacchi è il tratto di via del Lido che va dalla rotonda Rossella Angelico a piazzale Loffredo a Capoportiere.

L’iniziativa della Giunta, su proposta del sindaco Matilde Celentano, ha preso il via nei mesi scorsi, richiedendo, dopo l’ok dell’intera commissione Urbanistica riunitasi il 30 ottobre 2023, l’autorizzazione in deroga alla Prefettura di Latina, non essendo ancora trascorsi dieci anni dalla morte del noto scrittore pontino, deceduto il 3 agosto 2021, all’età di 71 anni.

“Siamo qui – ha detto oggi, 18 dicembre, il sindaco di Latina, Matilde Celentano – per un omaggio a uno dei nostri concittadini più illustri, che ci ha lasciati due anni fa: lo scrittore Antonio Pennacchi. A lui abbiamo voluto intitolare il viale che conduce al mare, a piazzale Loffredo, qui a Capoportiere. 

Una strada da percorre con un senso di libertà; quella stessa libertà che ha contraddistinto la vita e il pensiero di Antonio Pennacchi, facendo conoscere la nostra amata Latina in tutto il mondo, attraverso le sue opere letterarie. Di Antonio sentiamo molto la sua mancanza, ma la sua eredità non ci lascia soli e ci regala sempre spunti di riflessione.

Oggi è il compleanno di Latina, il 91esimo. Abbiamo scelto volutamente questa data per la cerimonia di intitolazione del viale ad Antonio Pennacchi, perché Antonio fa parte della storia della comunità di Latina, frutto di integrazione tra persone giunte nell’Agro Pontino da diverse provenienze. 

Una comunità forte, che ha sperimentato tutto, pioniera in tutto nella nuova città. La città del Novecento, nata dal nulla, nata grazie alla grande opera di bonifica integrale che ha debellato la malaria, prosciugato la palude con opere di ingegneria idraulica, che ha reso coltivabile questa terra e ospitato industrie. 

Antonio è stato un figlio di Latina, nato a Latina nel 1950, operaio della Fulgorcavi con il pallino della politica a 360 gradi, tanto da definirsi lui stesso un fasciocomunista, senza mai rinunciare alla libertà di pensiero e di riscatto, alimentando la sua cultura con gli studi universitari fino alla laurea in Lettere. 

Nei suoi libri, Antonio ha esaltato l’unicità di Latina in diversi ambiti. E poiché oggi siamo qui riuniti a dedicargli una strada importante, vorrei leggervi un breve passo del suo romanzo “Canale Mussolini” con il quale nel 2010 si è aggiudicato il Premio Strega. Antonio ci spiega, in questa pagina, la genesi delle città e la genesi di Latina a rovescio. 

Leggo       

“Nel corso della storia umana i villaggi e le città si sono formati normalmente quasi tutti sulle vie di traffico. A forza di passarci – o ai punti di guardo o agli incroci con altri sentieri – ogni tanto qualcuno si ferma, costruisce una baracchetta e lì cominciano a fermarsi e magari a commerciare anche altri viandanti. Allora si sparge la voce e sempre più gente va lì e tira su una baracchetta, un’altra ancora e nasce la città. Pure Roma è nata così: come emporio, come posto di scambio e di mercato tra Etruschi, Sabini e Latini. Sono quindi le strade e i traffici che normalmente fanno nascere le città.

In Agro Pontino è stato il contrario e sono state le città – quei villaggi – a far nascere le strade. E difatti sono “città di fondazione” perché non sono nati una casa qui e un’altra là spontaneamente, ma ci è venuto prima un geometra, ancora quando non c’era niente, e ha detto: “Qui ci verrà una casa, lì la chiesa, un’osteria, i carabinieri, la piazza e tutto il resto, e ogni cosa che verrà dopo dovrà mantenere questa e quest’altra distanza dalla strada e da tutto il resto”. E hanno cominciato a lavorare e a tirare su i muri”. 

Ecco Antonio – concludo rivolgendomi proprio al nostro scrittore – quei geometri venuti a calcolare le distanze non avrebbero mai potuto immaginare che un giorno viale Antonio Pennecchi quelle distanze avrebbe potuto accorciarle. Latina, da anni ormai, ambisce, nelle ipotesi di sviluppo, a diventare anche città di mare. Sono certa che Pennacchi ci aiuterà”.

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